giovedì 24 marzo 2011

Nucleare/ Una delibera a sostegno del referendum abrogativo. L'iniziativa di Italia dei Valori di Quarrata


QUARRATA_ Una delibera a sostegno del referendum abrogativo per il ritorno dell’Italia al nucleare.
E’ la richiesta che l'Italia dei Valori di Quarrata ha avanzato alle forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Quarrata.
“E’ nostra intenzione – ha spiegato il referente quarratino Domenico Pagliaro - presentare là dove siamo presenti nelle istituzioni una delibera che speriamo sia sostenuta nei fatti da tutte le forze politiche che a parole si dichiarano contro il nucleare. Anche a Quarrata ci auguriamo che quanto prima sia portata all’approvazione per impedire al Governo- attraverso manovre poco chiare- di impedire il referendum”.

Ecco di seguito la proposta di delibera:


dato atto che:
• sono stati proposti al corpo elettorale nazionale alcuni quesiti referendari e che le relative consultazioni sono state fissate dal Governo per i giorni 12 e 13 giugno 2011;
• il secondo di tali quesiti attiene alla politica energetica sostenuta attraverso il ricorso al nucleare;
• formalmente il quesito assume la seguente formulazione: "volete voi che sia abrogato il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d): realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare";
considerato che:
• il ricorso alle consultazioni referendarie sul tema del nucleare venne proposto nel 1987 all'indomani delle vicende disastrose della fusione del cratere della centrale di Chernobyl in URSS e che a tale referendum la popolazione italiana partecipò in modo massiccio con il respingimento della politica della produzione energetica nucleare con una percentuale schiacciante;
• nonostante tale pronunciamento il Governo nel 2008 ha riproposto una politica energetica indirizzata sulla costruzione di centrali nucleari che dovrebbero essere collocate in diverse regioni del Paese nonostante già alcuni governatori abbiano assunto posizione chiara e netta per un rifiuto alla localizzazione sui territori di competenza;
atteso che:
• il sostegno della politica del nucleare si fonda sulla convinzione che l'energia ricavata dall'atomo sia più pulita, più conveniente e praticamente inesauribile;
rlevato in contrario che:
• l'energia nucleare non è rinnovabile;
• per la produzione serve l'uranio che è sostanza che, come il petrolio, il carbone e gli altri combustibili fossili, è in via di esaurimento al punto che gli esperti valutano la sua rarefazione entro i prossimi quaranta anni;
• la stessa Commissione Europea si è espressa nel senso che il nucleare non è considerato come rinnovabile;
• l'energia nucleare non è pulita: le scorie di risulta debbono essere conservate per migliaia di anni e nessun paese ad oggi ha risolto il problema del loro accantonamento per uno stoccaggio di rischio elevato essendo in teoria necessaria la collocazione in aree di nessun pericolo sismico;
• il contributo del nucleare sul totale della produzione si aggirerebbe intorno al 6% del fabbisogno energetico;
• i tempi di realizzazione di un impianto di più recente generazione si aggira intorno ai dieci anni;
• il costo di realizzazione è valutato intorno ai 20 miliardi di euro;
• le risorse cospicue necessarie possono più utilmente essere polarizzate verso le energie veramente rinnovabili (solare, eolico);
• non esiste impianto veramente sicuro;
considerato che:
• i recenti avvenimenti in Giappone nella centrale atomica di Fukushima hanno dimostrato, se mai fosse necessario, che il rapporto rischi-benefici nel processo di produzione di energia atomica pende sul lato delle negatività;
• la popolazione residente nell'area è stata evacuata per una raggio progressivamente più ampio per il timore di contagio radioattivo;
• la prospettiva di una fusione del nocciolo di alcune centrali nucleari della centrale va concretizzandosi drammaticamente al punto che il commissario europeo per l'energia ha dichiarato che il termine "apocalisse" non appare esagerato;
• va configurandosi una catastrofe ambientale di dimensioni terribili sia quindi per la salute ed il benessere della popolazione sia per la perpetuazione dei meccanismi di normale riproduzione della vita sul pianeta;
• in conclusione ancora una volta, se mai fosse stato necessario, è dimostrato che non esiste impianto nucleare sicuro al riparo da rischi e danni irreversibili causati da errori umani o da eventi calamitosi come il sisma di grandi dimensioni che ha colpito il paese nipponico;
• che nelle condizioni come sopra determinatesi le conseguenze del disastro ambientale si riverberano non solo e soprattutto sull'ambiente fisico e umano ma anche sull'economia mondiale con un aggravamento della congiuntura già di per sé estremamente grave e con una ulteriore difficoltà di rilancio della crescita;
Visto l'art. ____________ del vigente Statuto Comunale che al comma ________________________ recita fra l'altro testualmente: "_______________________________________________________________________________________________";
Vista la deliberazione consiliare n. _______ in data ______________ con la quale il territorio del Comune è stato dichiarato denuclearizzato;
A voti
D E L I B E R A
di riconoscere la validità delle motivazioni sottese alla promozione del quesito referendario sottoposto alle consultazioni popolari il 12 e 13 giugno c.a. per la negazione del ricorso ad una politica energetica nazionale fondata sul nucleare.

a.b.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vediamo di essere tutti uniti nel sostenere tale iniziativa, dopo i fatti avvenuti in Giappone, se qualcuno aveva dei dubbi....e siamo in Giappone, paese moderno e con una forte cultura della sicurezza. Figurati cosa sarebbe successo in italia !

Anna Ciervo

Massimo Sauleo ha detto...

Spero che le forze politiche presenti sul territorio su quetsa iniziativa possano trovare punti di confronto e sopprattutto riflettano su quali e quanti danni possano crearsi con la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano ( notoriamente sismico). Quale sicurezza si può grantire? Quella della costruzione? Siamo sicuri che la mafia non si infiltri e le costruisca lei le centrali? Oppure si inserisce il famoso Sig. Anemone e la sua cricca ? Oppure facciamo una bella delibera di Protezoione Civile ed allora via.......!
Ma ci chiediamo che significa smaltire le scorie ? No evidentemente non interessa a nessuno!
Allora ritengo giusto e sacrosanto che i territori si esprimano attraverso i loro Organi rappresentativi. Non sarebbe male, però, che le forze politiche fossero protagoniste di un dibattito più ampio ( insieme alla cittadinanza). Consiglio comunale aperto?
Massimo Sauleo