QUARRATA_ Nessuna novità è
emersa nell’incontro-fiume organizzato dai comitati civici per l’Ombrone a cui
erano presenti molti “addetti ai lavori”: dall’Autorità di bacino ai sindaci di
Quarrata e Poggio a Caiano; dalla provincia ai rappresentanti del Consorzio
Ombrone Pistoiese-Bisenzio.
Sono state
ribadite “cose già dette e risapute”: dall’avvicinarsi dell’avvio dei lavori
per la realizzazione della cassa di espansione per le acque basse della
Querciola (per la cui opera manca all’appello ancora un milione di euro) alla
conferma del divieto di nuove edificazioni di manufatti di qualsiasi natura
negli alvei, nelle golene e sugli argini e nelle aree T4 come lo sono alcune
frazioni del Comune di Quarrata dove con una pericolosità idraulica molto
elevata sarebbero consentiti solo interventi di manutenzione ordinaria e
straordinaria e interventi di restauro e risanamento conservativo.
E se da
parte pistoiese non ci sono novità per quanto riguarda le attese casse di
espansione “a monte” – come ribadito dal vicesindaco di Pistoia Tuci – è
arrivata da parte dell’amministrazione quarratina anche la bocciatura alla
richiesta avanzata dai comitati riguardo alla richiesta di esenzione dell’ Imu
per i cittadini che abitano nella cosiddetta zona “gialla”.
Per le opere di
“competenza” il Comune di Quarrata oltre a ribadire il proprio impegno per la
ripulitura dei terreni non classificati nel bilancio di previsione di questo
anno ha previsto una somma di 70 mila euro per interventi sulle frane.
Ma
andiamo con ordine: per Marcello Bugioni dell’Autorità di Bacino del fiume Arno
“la pericolosità idraulica del sistema nel reticolo dell’Ombrone Pistoiese è
abbastanza significativa. E’ forse il reticolo più critico di tutto il bacino
dell’Arno”.
"Le recenti analisi hanno pressocchè confermato la pericolosità idraulica
con una ampia area di colore giallo, più soggetta agli allagamenti (dovuto a
studi sul superamento degli argini e sulla redistribuzione sul territorio
circostante e non a cause legate
strettamente a cedimenti o rotte arginali)”.
“In questo periodo si è iniziato
il confronto con le amministrazioni comunali e le associazioni per raccogliere
le osservazioni. Contiamo di rendere operativa la nuova carta della
pericolosità idraulica verso settembre-ottobre 2012”.
L’ingegnere Massini
(della Regione Toscana) ha illustrato le disposizioni urgenti in materia di
difesa dal rischio idraulico e la tutela dei corsi d’acqua fissate nella legge
regionale 18 del 2012.
“Una legge che è andata a revisionare la disciplina
dettata dagli articoli 141 e 142 della legge 66/2011 in modo da risolvere
problemi interpretativi emersi nella fase della loro prima applicazione e che
intende favorire l’uniformità dell’azione amministrativa su tutto il territorio
regionale”. “Si è partiti dall’assoluto rispetto del corso d’acqua (richiamati
già nei contenuti del decreto del 1904) andando a dettagliare i casi in cui si
può intervenire solo per determinati scopo.
Nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata sarà consentita la
realizzazione di opere di difesa e regimazione idraulica, infrastrutture di
tipo lineare non diversamente localizzabili a condizione che siano
preventivamente o contestualmente realizzate le opere per la loro messa in
sicurezza idraulica per un tempo di ritorno duecentennale senza aggravare la
pericolosità idraulica al contorno. Saranno possibili ampliamenti e adeguamenti
di opere pubbliche, nuovi impianti e relative opere per la raccolta e la
distribuzione della
risorsa idrica, il convogliamento e la depurazione degli scarichi idrici, lo
stoccaggio, il trattamento, lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti, la
produzione ed il trasporto di energia da fonti rinnovabili o, comunque, al
servizio di aziende e insediamenti produttivi previsti dagli strumenti e atti
di pianificazione e programmazione regionali, provinciali e comunali vigenti al momento di entrata in vigore della
presente legge, non diversamente localizzabili, oppure ampliamento o adeguamento di quelli
esistenti; nuovi edifici rurali ubicati
nelle zone con esclusiva o prevalente funzione agricola”.
Sulla cassa di
espansione della Querciola il rappresentante tecnico regionale ha ricordato che
non si è proceduto al momento al commissariamento dell’opera in quanto il
collegio di vigilanza istituito nell’ambito dell’accordo di programma ha
riscontrato che la provincia di Pistoia ha accellerato la progettazione ed ha
proceduto a fare la Vai e nei prossimi giorni è fissata la conferenza
conclusiva.
“Il progetto- ha ricordato Massini – prevede un ulteriore milione
di euro che sia il presidente della provincia di Pistoia che l’assessore
regionale all’ambiente si sono impegnati a trovare purchè non ci siano
ulteriori ritardi nell’appalto dell’opera che potrà avvenire nei primi mesi del
2013”.
L’assessore ai lavori pubblici della provincia di Pistoia Mauro Mari ha
assicurato che ci sono 235mila euro già disponibili per il ripristino di un
pezzo di argine dell’Ombrone a Ferruccia e che altre risorse sono state
impegnate per i lavori sullo Stella”.
L’assessore di Pistoia Tuci ha invece
ammesso “ritardi”. “L’amministrazione comunale di Pistoia- ha detto – non ha
intenzione di sottrarsi alle sue responsabilità ma non possiamo dare corso ad
un progetto che non è stato ancora validato. Daremo comunque priorità alla
realizzazione delle casse di espansione prima di passare a realizzare l’invaso
di Gello”.
E’ stata quindi la volta del Comune di Quarrata: “Vogliamo lavorare-
ha detto il sindaco Marco Mazzanti – per la messa in sicurezza dell’area e già
lo stiamo facendo per le opere di nostra competenza avendo impegnato per questo
risorse nel bilancio di previsione. Non ci piace però l’idea di creare zone più
depresse rispetto ad altre e quindi non accettiamo la richiesta dei comitati
per quanto riguarda una riduzione dell’Imu. Un sindaco ha il dovere di
impegnarsi per garantire un modello identico del valore degli immobili sul
territorio. Se si crea invece una area cosidetta depressa facendo risparmiare
qualcosa ai cittadini si determina però anche una svalutazione degli immobili.
Eventualmente dovrà essere la Regione Toscana ha dare direttive in tale senso”.
“Il quadro che è uscito dall’incontro – ha dichiarato Daniele Manetti – è desolante.
È grave che in assemblea non ci sia stata alcuna
apertura. Mazzanti aveva predicato partecipazione in campagna elettorale e
invece adesso mostra chiusura. La gente si aspettava qualcosa di diverso».
Nell’incontro di venerdì i
cittadini presenti non hanno avuto modo di fare i propri interventi se non alla
fine quando per motivi logistici l’assemblea è stata chiusa senza risposte da
parte di chi era stato invitato per darle. Ciò ha portato a malumori e a
proteste da parte di alcuni rappresentanti dei comitati civici presenti.
Andrea Balli
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