Presso le Mantellate è custodito un libro – scritto nel 1848 da suor
Gugliema Bottazzi con una preziosa biografia
Nata a Monte Romano in provincia di
Viterbo il 17 febbraio del 1910 morì ad
appena 18 anni a Nepi, dopo essersi ammalata di tubercolosi intestinale.
L'asilo "Bargellini" in una foto d'epoca |
La sua permanenza a Pistoia durò però poco a
causa della salute che iniziò a compromettersi nell'estate 1926, quando le
vennero diagnosticate una peritonite e una infiammazione ai polmoni,al punto
che il primo ottobre dello stesso anno fu costretta a tornare in famiglia, a
Nepi, dove rimase. fino alla morte, che sopraggiunse il 1° ottobre del 1928.
L’inserimento della terziaria dei Servi di Maria
nell’albo dei Beati della Chiesa è stato possibile a seguito del riconoscimento
dello scampato pericolo di vita scientificamente inspiegabile- accaduto a Monte
Romano (Viterbo) il 4 agosto 1959 in favore di Tommaso Ricci.
Anche il Papa, al termine dell'Angelus di oggi,
in Piazza San Pietro, ha voluto ricordare ''con gioia'' la nuova beata Cecilia
Eusepi.
''Questa giovane - ha detto il Papa - che aspirava a diventare suora
missionaria, fu costretta ad abbandonare il convento a causa della malattia,
che visse con fede incrollabile, dimostrando grande capacità di sacrificio per
la salvezza delle anime. Negli ultimi giorni della sua esistenza - ha concluso
il Pontefice -, in profonda unione con Cristo crocifisso, ripeteva: 'E' bello
darsi a Gesù, che si è dato tutto per noi".
Ecco una breve biografia:
Cecilia Eusepi nacque a Monte Romano (VT) – diocesi di Civitavecchia, il 17 febbraio 1910, e viene battezzata il 26 febbraio seguente. Dopo poco più di un anno dalla nascita, rimane orfana di padre, il quale prima di morire affida la piccola Cecilia allo zio Filippo Mannucci, fratello della mamma. Nel 1915, Cecilia e la mamma Paolina, si trasferiscono a Nepi presso la fattoria “La Massa”, di proprietà dei duchi Lante della Rovere, dove dal 1911 lavorava lo zio Filippo. Nello stesso anno, per favorire la sua formazione culturale, viene affidata alle Monache Cistercensi, come convittrice, del monastero attiguo al Convento S. Tolomeo dei Servi di Maria di Nepi. Cecilia cresce umanamente e spiritualmente, ricevendo i sacramenti dell’iniziazione cristiana della Confermazione (27 maggio 1917) e dell’Eucaristia (2 ottobre 1917). Pur giovanissima, dopo aver fatto la Prima Comunione, fa voto di amare sempre Gesù Eucaristia, intendendo in questo modo consacrare la propria vita. Il 14 febbraio 1922 Cecilia viene iscritta al Terz’Ordine dei Servi di Maria, ricevendo lo scapolare; nel medesimo anno nella solennità dell’Addolorata, emette la professione come Terziaria, presso la Chiesa di S. Tolomeo in Nepi.
Nel corso del 1922, la salute di Cecilia si mostra cagionevole, ammalandosi di gastrite e epistassi. Il medico le prescrive il ritorno in famiglia. Il 1 novembre 1922 fa ritorno nel monastero delle monache Cistercensi per continuare i suoi studi.
Il 1923 è l’anno in cui emerge con maggiore chiarezza la vocazione religiosa di Cecilia. Parla con un padre Passionista esprimendo il desiderio di divenire suora Mantellata Serva di Maria di Pistoia.
Nel frattempo la sua salute ha un ulteriore colpo, aggiungendo alla gastrite e all’epistassi anche un’ulcera allo stomaco. Dopo la degenza ospedaliera, le viene imposto un periodo prolungato (6 mesi) in famiglia.
Nel corso del 1922, la salute di Cecilia si mostra cagionevole, ammalandosi di gastrite e epistassi. Il medico le prescrive il ritorno in famiglia. Il 1 novembre 1922 fa ritorno nel monastero delle monache Cistercensi per continuare i suoi studi.
Il 1923 è l’anno in cui emerge con maggiore chiarezza la vocazione religiosa di Cecilia. Parla con un padre Passionista esprimendo il desiderio di divenire suora Mantellata Serva di Maria di Pistoia.
Nel frattempo la sua salute ha un ulteriore colpo, aggiungendo alla gastrite e all’epistassi anche un’ulcera allo stomaco. Dopo la degenza ospedaliera, le viene imposto un periodo prolungato (6 mesi) in famiglia.
Nell’estate del 1923 si iscrive alla Gioventù Cattolica Femminile (Azione Cattolica), che frequenta con appassionata dedizione. Cecilia – nel frattempo – si decide di confidare alla madre il desiderio di consacrarsi come religiosa.
Lo zio si oppone a causa della sua malferma salute, e tenta di dissuaderla, ma Cecilia è talmente convinta che riesce ad ottenere il permesso di entrare in convento e il 18 novembre 1923 parte per Pistoia.
Nel medesimo anno ottiene dal confessore il permesso di emettere i voti privati di castità, povertà e obbedienza. La formazione di Cecilia si svolge con serenità e senza difficoltà di sorta, anzi il suo cammino umano spirituale migliora. Purtroppo la sua salute sempre cagionevole le impedirà di continuare nella via della Consacrazione fra le Serve di Maria di Pistoia. Per tale motivo fa ritorno alla fattoria La Massa nell’ottobre 1926, dove rimarrà fino alla morte sopraggiunta il 1 ottobre 1928 a causa della tubercolosi.
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