giovedì 13 giugno 2013

Copit: nuovi manager, vecchie ricette. I lavoratori non ci stanno e bocciano l'accordo firmato da Cgil, Cisl e Faisa. Venerdì 14 sciopero aziendale indetto da Cobas e Uil.


PISTOIA_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo:

Come sempre si vuole che i lavoratori paghino i danni dei dirigenti e della politica, e questo spesso accade con l’aiuto dei sindacati amici.
In Copit, dopo la cacciata del non rimpianto Del Santo, è stato nominato presidente Antonio Di Zanni che la Giunta Comunale di Pistoia vuol far passare come un manager efficiente e in discontinuità col precedente.
Quando siamo arrivati a fare i conti con le trattative sugli accordi aziendali i lavoratori si sono resi conto che questa dirigenza vuole adottare gli stessi metodi di quella precedente: tagliare il costo del lavoro. Ad eccezione del taglio delle manutenzioni dei bus date a officine esterne (cosa che sosteniamo da anni, ma che non è sufficiente perché senza una gestione migliore dei turni di servizio dei bus, non è possibili arrivare a un livello accettabile di sicurezza dei mezzi), tutto ricade, o ricadrà, sui lavoratori.


Ormai è dal 2011 che agli autisti del Copit non sono riconosciuti (e neanche pagati) tutti i 65 riposi annui previsti dai contratti (per alcuni gruppi di autisti si arriva ad avere appena 52 riposi l’anno, 1 a settimana) e questa dirigenza, invece di sanare il maltolto, ha addirittura proposto un peggioramento della programmazione dei riposi. I riposi per autisti che lavorano otto ore al giorno (per inciso, grazie ai contratti in vigore delle otto ore lavorate sono pagate solo sei e mezzo) sono fondamentali per recuperare e di conseguenza diminuire il rischio di incidenti.

Ma sembra che chi comanda in Copit non conosca la storiella del padrone che si lamentava per la morte del ciuco proprio quando era riuscito a insegnarli a non mangiare.
Per di più, per ogni riposo tolto (moltiplicato per i quasi 250 autisti) corrisponde a un posto di lavoro in meno.


Solo con questo atto il risparmio che l’azienda fa sulle spalle dei lavoratori è altissimo, ma purtroppo l’Azienda non si vuole fermare qui e ha già annunciato che vuole tagliare la parte degli stipendi legata agli accordi aziendali.
Inoltre, per abbassare il costo dell’assicurazione sui bus, non è escluso (per non dire che è probabile) che vorrà applicare lo sciagurato rinnovo parziale e “sperimentale” del contratto nazionale (firmato da Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl) per quanto riguarda l’addebito ai lavoratori di franchigie di danni per sinistri fatti con i bus.Se non bastasse l’attacco agli stipendi, è in atto anche un attacco ai diritti dei lavoratori che va a colpire chi usufruisce dei permessi per assistere famigliari non autosufficienti (legge 104) e i donatori di sangue.
Inoltre viene compiuto, a nostro giudizio, un abuso di provvedimenti disciplinari tutto per intimorire, dividere e indebolire i lavoratori.
Purtroppo, invece di essere dalla parte dei lavoratori, i rappresentanti della RSU aziendale di Cgil, Cisl e Faisa stanno appoggiando quanto sta facendo la direzione, fino al punto di firmare accordi (Cobas e Uil si sono opposti, ma sono in minoranza all’interno della RSU) senza confrontarsi minimante con chi dovrebbero rappresentare.
Il primo di questi accordi riguarda il premio risultato per l’anno 2013 con cui si andavano a creare, tra l’altro, discriminazioni per chi usufruisce dei permessi della legge 104, per i donatori di sangue e in cui si andava a peggiorare le condizioni dei lavoratori per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari. Il 6 e 7 giugno questo accordo è stato sottoposto a referendum abrogativo come richiesto da 108 lavoratori e organizzato solo da Cobas e Uil per il rifiuto degli altri sindacati.
La vittoria schiacciante del SÌ (124 SÌ, contro 70 NO) ha evidenziato come i lavoratori non accettino questo modo di “trattare” con l’Azienda e non accettano neanche di scambiare diritti con così detti premi di risultato.
Per tutto questo domani venerdì 14 giugno i Cobas, insieme alla Uil trasporti, hanno indetto uno sciopero aziendale dalle 17.30 a fine servizio per difendere i diritti e gli stipendi dei lavoratori.

COBAS COPIT

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