lunedì 24 giugno 2013

Innovazione e strategia alla base di un rinnovato modello d'impresa. Alla "Magia" successo per il convegno promosso dal network Cfp Consulting e dal Comune di Quarrata. Ecco le esigenze "prioritarie e non più differibili" per il rilancio dell'economia locale.

 
QUARRATA_ Reti d’impresa, sinergie e rapporto trasparente tra imprese e banche, come efficace strumento per contribuire al superamento della pesante congiuntura economica.
Questa la sintesi del convegno svoltosi presso Villa la Màgia di Quarrata (Pistoia) lo scorso 15 giugno, dal titolo “Fare impresa in tempi di crisi con la stretta creditizia”, con il quale il network CFP Consulting e il Comune di Quarrata, con il patrocinio degli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dei consulenti del lavoro, hanno fatto il punto sulla situazione economica locale e sul “credit crunch”.
Presenti numerosi imprenditori del territorio, professionisti e rappresentanti degli Enti e degli Ordini professionali locali: l’assessore della Provincia di Pistoia, Paolo Magnanensi (vice presidente e assessore alle politiche inerenti allo sviluppo sostenibile, l’industria, l’artigianato, l’innovazione produttiva, l’università, la scuola, l’istruzione, la formazione professionale e coordinamento Politiche comunitarie); Marco Mazzanti e Stefano Lomi (rispettivamente sindaco e assessore allo sviluppo economico del Comune di Quarrata), Franco Michelotti (presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Pistoia).
 

Al convegno ha partecipato anche Alessio Colomeciuc, presidente della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia.
Fin dall’apertura dei lavori e dai saluti dei rappresentanti degli enti locali si è compresa l’importanza di tale tema per il territorio pistoiese, poiché sono stati evidenziati dati allarmanti sulla chiusura delle imprese e sull’incremento della disoccupazione – e non solo a livello locale; soprattutto, è emersa la necessità di ridare fiducia e credito alle imprese che meritano di stare sul mercato, rivitalizzando i comparti produttivi tradizionali e con lo scopo – ineludibile – di non disperdere professionalità ed esperienze storicamente presenti nel distretto pistoiese.
Nel corso del convegno, il moderatore (Carlo R. Cappellini) ha dettato i tempi ai relatori che hanno fatto il punto sulla situazione con indicazioni costruttive e positive: si è discusso della necessità delle imprese di rispettare precisi equilibri finanziari ed economici (Fabrizio G. Poggiani); di finanza locale, evidenziando l’importante aiuto che, seppure in misura diversa, gli istituti di credito collocati sul territorio hanno continuato a fornire alle imprese, nonostante il generalizzato “credit crunch” (Alessandro Pratesi); della possibilità (o della necessità) di creare sinergie tra imprese e tra imprese e banche, anche utilizzando nuove modalità (reti d’impresa) di aggregazione (Alessandro Pescari).
Infine, molto apprezzato l’intervento del Prof. Francesco Lenoci (Università Cattolica di Milano), profondo conoscitore del sistema creditizio e autore di numerosi libri sul comparto e sul tema delle reti d’impresa, che ha fatto emergere, con una puntuale ricognizione, gli attuali problemi del sistema imprenditoriale e di quello bancario.
Dal convegno sono emerse, in sostanza, esigenze prioritarie e non più differibili per rilanciare l’economia locale: valorizzare le eccellenze locali (principalmente mobilio, tessile e vivaismo); incentivare le aziende più strutturate ad assumersi la responsabilità del “traino” del sistema economico del territorio; sviluppare forme più evolute e agevolate di aggregazione e di scambio di conoscenze; garantire piena trasparenza nelle informazioni da parte delle imprese e più velocità nelle risposte e meno burocrazia da parte degli istituti di credito.
 Concetti, questi, peraltro, che possono essere applicati all’intero territorio nazionale: soltanto l’unione e lo scambio di idee tra tutti gli operatori (famiglie, imprese, enti pubblici e banche) potrà permettere al Paese di superare una crisi che appare, per molti versi, addirittura più forte e profonda di quella che, nel 1929, sconvolse l’
economia mondiale e ebbe riflessi anche sui primi anni del decennio successivo
 
Fonte: Comunicato Stampa
 

Nessun commento: