sabato 20 luglio 2013

"Chissà che Ikea da minaccia non diventi la nostra salvezza". Un manager del colosso svedese del mobile in visita a Quarrata


QUARRATA_ In un articolo pubblicato su www.economiaweb.it nel 2012 a firma di Ulisse Spinnato Vega un piccolo produttore del distretto del mobile di Quarrata - rimasto anonimo- parlando della situazione di crisi del mobile aveva anticipato per certi versi l’orientamento a cui da diversi mesi sta lavorando in sordina l’amministrazione comunale quarratina in cerca di nuovi sbocchi produttivi ed occupazionali per Quarrata
"Per anni – aveva dichiarato il piccolo imprenditore quarratino nell' articolo- abbiamo pensato che Ikea fosse una minaccia per il mobile italiano. Chissà che non diventi invece la nostra salvezza". 
 Il quarratino parlando della “ rivincita del bello e del ben fatto rispetto alle forniture al risparmio dell’Asia e dell’Europa orientale” aveva accolto con favore l’annuncio del colosso svedese del mobile di rafforzare i suoi acquisti dai fornitori italiani. 
"Io ho lavorato con alcuni grandi marchi dell’arredamento italiano – si legge - e non ne posso più di vedere le commesse volar via all’estero".
"Tra ritardi dei pagamenti, tasse, costo dell’energia, dei rifiuti e della manodopera, la situazione qui sta diventando insostenibile. Altro che articolo 18".

Ci è giunta notizia che un manager dell’Ikea Italia nei giorni scorsi accompagnato da Stefano Lomi,  assessore alle attività produttive del Comune di Quarrata, abbia effettuato un tour tra alcune aziende quarratine per sondare la possibilità di portare alcune lavorazioni su Quarrata. Il manager ha garantito che tornerà in città dopo l’estate.

In effetti il colosso del mobile starebbe da un anno a questa parte puntando sull’ affidabilità, fantasia e creatività del made in Italy per riscattarsi e vincere la sfida con l’Europa dell’Est e dell’estremo Oriente. Il costo del lavoro in Cina sta infatti aumentando notevolmente e questo sommato alle spese di trasporto dall’Asia all’Italia ha portato la multinazionale straniera a rinunciare a quelle manifatture, ritenute non più così convenienti.
Ammonterebbero a un miliardo circa di euro le commesse “italiane” del famoso marchio giallo-blu, diventato il primo cliente della filiera italiana dell’arredo-legno.
La filiera quarratina visto che Ikea ha trasferito la propria produzione dall’Asia in Italia potrebbe quindi prendere il posto di alcuni fornitori asiatici. 
L’80% degli acquisti di Ikea in Italia sono mobili, e solo il 20% complementi d’arredo. Le cucine fanno la parte del leone, ma la catena scandinava in Italia acquista anche elettrodomestici, camere da letto, scaffalature, librerie e bagni.
 Laddove in Italia il gruppo svedese si è approvvigionato di commesse produttive (dal Veneto proviene il 38 % , seguono il Fiuli con il 30% e la Lombardia con il 26% più che in Svezia o Germania) c’è stata una forte ricaduta occupazionale considerando anche i dipendenti della rete commerciale logistica di Ikea in Italia e l’indotto generato dai punti vendita. Tra i 24 fornitori italiani scelti al momento da Ikea ci sono anche imprese come Natuzzi che per diverso tempo hanno avuto una sede produttiva sul territorio comunale.
Ikea compra in Italia più di quanto vende nei suoi negozi nella penisola: l’8% del volume degli acquisti del gruppo nel mondo viene effettuato in Italia, ma il mercato italiano copre solo il 7% del volume delle vendite mondiali.

Andrea Balli

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Venti anni fa Ikea voleva aprire a Quarrata il centro che ora è a Sesto Fiorentino. Ci fu una ribellione totale dei nostri lungimiranti "imprenditori". Ora che tutti siamo nella merda, per aver prodotto merda, aspettiamo Ikea a braccia aperte. Come al solito pronti a salire sul carro dei vincitori.

Alessandro Cialdi ha detto...

Chissà se si potrà mettere una toppa all'errore di venticinque anni fa.....tutto il mio appoggio all'assessore Lomi, al quale do la mia piena disponibilità per qualsiasi aiuto ritenga necessario.
Alessandro Cialdi

Anonimo ha detto...

Veramente ......15 anni fa tutti a parlare male dell'Ikea....adesso imprenditori del mobile Quarratino fanno retromarcia.....che succede avete aperto la mente tutta insieme oppure l'ipocrisia fa da padrone !

Simone Tuci (da Facebook)

Anonimo ha detto...

Per non "dimenticare" l'episodio del "zindaco" Marini che per la nuova biblioteca acquisto' gli arredi proprio all'Ikea, visto che i signori quarratesi del mobile - vista la loro grande lungimiranza - volevano essere pagati per la loro donazione spontanea...

Luca Azzini (da Facebook)

Anonimo ha detto...

IKEA e Quarrata, una storia buffa, quando IKEA aprì ad Osnammoro lessi sul giornale le dichiarazioni dei mobilieri quarratini 'ci fà un baffo, noi facciamo la qualità' dopo otto mesi lessi sempre sui giornali, i mobilieri quarratini erano in comune e camera di commercio disperati ' l' IKEA ci fa chiudere bisogna fare qualcosa'. Dissi a Quarrata non c' è fermezza.

Pierluigi Beneforti (da Facebook)

Anonimo ha detto...

Assurdo aver cacciato Ikea da Quarrata anni fa. Scelta miope.

Guido Del Fante (da Facebook)

Anonimo ha detto...

Ma volete mettere la "bella" piazza Risorgimento bollente fino a che non e' notte fonda??? E la mega piscina ad Olmi, nota zona "semicollinare"??? E ci meravigliamo se hanno buttato fuori IKEA??? Suvvia...

Luca Azzini (da Facebook)

Anonimo ha detto...

E' stato invece lungimirante aver interrotto la costruzione della strada verso Empoli, via Buriano. Quante scelte sbagliate!

Anonimo ha detto...

Classico caso in cui per difendere i propri piccoli interessi nel breve termine non si sono considerati gli effetti a lungo termine. E' il tipico "far ciccia".

Anonimo ha detto...

la storia sta così: ikea sondò il terreno per aprire un negozio a quarrata, i nostri politici non l'hanno voluta (anche se non credo che sarebbero venuti vista la viabilità) i commercianti l'avrebbero accolta a braccia aperte perchè solo il nome porta gente, sicuramente hanno clienti diversi e qualcuno di questi avrebbe comprato nei negozi locali...oggi se si accosta il nome di ikea a Quarrata è solo perchè tutta la moria di aziende e la disoccupazione nel comune per loro è divenuta un affare, manodopera per montare i cassetti.....

Massimo Mantellassi (da Facebook)

Anonimo ha detto...

E infatti oggi IKEA sta aprendo il secondo punto vendita vicino a Cascina (PI)...

Luca Azzini (da Facebook)

Anonimo ha detto...

ehssi quando le amministrazioni locali ti stendono il tappeto rosso è chiaro....a Quarrata non si riesce a mantenere nemmeno il tessuto economico...

Massimo Mantellassi (da Facebook)

Anonimo ha detto...

Massimo non solo i politici, ma le aziende tutte non volevano ikea.

Guido Del Fante (da Facebook)

Anonimo ha detto...

Quando Massimo Mantellassi afferma "la storia sta così" , dovrebbe prima avere l' accortezza di documentarsi; non solo era stata prevista la viabilità (da parte dei politici) ma anche l' area, chi non volle furono i commercianti; ci sono verbali di riunioni ed articoli di stampa. Ma la memoria in questo paese è un orpello .

Stefano Alberto Marini

Anonimo ha detto...

Stefano Alberto Marini non voleva essere una frase del tipo io ho la verità, io non sono un politico, era per dire che nessun mobiliere ha detto ikea c'ha fatto un baffo, ma bensì un'analisi più commerciale definendo il cliente dell'ikea un cliente diverso da quello che compra a Quarrata (almeno all'epoca)...poi se vuoi disquisire sul fatto che ci siano stati commenti "politici" negativi sull'arrivo dell'ikea a Quarrata puoi sostenere quel che vuoi, purtroppo non si possono registrare perchè nessuno gira con un registratore in tasca, sicuramente non sei stato te....ma la disaffezione verso i mobilieri (specifico commercianti di mobili altrimenti ancora ci confondono con i produttori di imbottiti) non la invento certo io.....ognuno ha la sua parte nel declino di Quarrata... mi ricordo che una volta è stato telefonato al presidente della provincia e quando senti parlare di viale Montalbano ci scambiò per quello a Casenuove di Masiano....

Massimo Mantellassi (da Facebook)

Anonimo ha detto...

Caro Massimo, credo di non confondere nulla, so benissimo che Quarrata a Pistoia era vista come fumo negli occhi; quello che mi addolorava era la divisione interna, le pugnalate fratricide, le associazioni di categoria ostili, ecc. ecc. perchè uniti, e lo avevamo dimostrato in altre occasioni, non ci avrebbero fermato.

Stefano Alberto Marini (da Facebook)

Anonimo ha detto...

Il danno e' fatto, e' inutile ora piangere sul latte versato.

Luca Azzini (da Facebook)

Anonimo ha detto...

di articoli sul giornale riguardanti l'ikea ricordo benissimo quello in cui si lodava la qualità a costo quando furono comprate le scrivanie per la biblioteca nuova (scrivanie se non perdo colpi). I giornali come recentemente hanno dimostrato parlando dei mobilieri di quarrata tendono ad intervistarne uno e poi ad associarci gli altri...del resto se ci fosse anche un'informazione diversa non verseremmo in queste condizioni..come nazione intendo.
Belle queste discussioni su fb, sarebbe bello ogni tanto fare delle riunioni cittadine aperte a tutti e fare delle belle litigate per confrontarsi....e poi decidere tutti insieme....magari con referendum cittadini.

Massimo Mantellassi (da Facebook)

Anonimo ha detto...

assurdo aver cacciato ikea 25 anni fa...ma assurdo non acer accettato Maisons du Monde che oleva aprire qui. e che invece ha aperto a Prato. una settimana fa.