 Non si crea il gruppo unitario, scompaiono definitivamente An/Pdl e Forza Italia verso il Pdl e saranno costituiti due gruppi distinti: il gruppo consiliare di “Futuro e Libertà per l’Italia-Fli” (con capogruppo l’ex An Maurizio Ciottoli) e il gruppo consiliare del Pdl (con capogruppo Daniele Ferranti).
 Non si crea il gruppo unitario, scompaiono definitivamente An/Pdl e Forza Italia verso il Pdl e saranno costituiti due gruppi distinti: il gruppo consiliare di “Futuro e Libertà per l’Italia-Fli” (con capogruppo l’ex An Maurizio Ciottoli) e il gruppo consiliare del Pdl (con capogruppo Daniele Ferranti). Di conseguenza ci sarà anche la presa d’atto della variazione dei componenti delle Commissioni Consiliari permanenti.
Un passaggio certamente “non indolore” per la compagine del centrodestra quarratino dove comunque – a detta degli stessi esponenti di Fli –rimarranno “rapporti “ tra le persone ma anche alcuni nodi da sciogliere all’interno dello stesso coordinamento comunale del Pdl dove resta come coordinatore vicario il “finiano” Maurizio Ciottoli e gli altri rappresentanti locali di Fli (tra cui Massimo Bianchi, Luca Lo Iacono e Sara Tofani).
“Con Fli- ha dichiarato Daniele Ferranti (Pdl)– ci porremo con estrema sincerità, correttezza e collaborazione. Come ho avuto modo di dire varie volte Quarrata per il 2012 ha bisogno di una coalizione di responsabilità civica e non ho dubbi sul rapporto politico e personale e la voglia di cambiare di Maurizio Ciottoli, Mario Niccolai e Massimo Bianchi. C’è il rammarico di una strada diversa ma i valori di Fli rimangono quelli di un forte antagonismo alla sinistra”.
“Per quanto riguarda il coordinamento comunale del Pdl
 – continua Ferranti – resta ancora in vigore la squadra scelta fino a che non giungeranno decisioni da parte degli organi nazionali. Ribadisco comunque che nessuno vuole mettere fuori nessuno ma chi compie scelte diverse deve capire, con onestà intellettuale, che non può partecipare a scelte di un partito diverso”.
 – continua Ferranti – resta ancora in vigore la squadra scelta fino a che non giungeranno decisioni da parte degli organi nazionali. Ribadisco comunque che nessuno vuole mettere fuori nessuno ma chi compie scelte diverse deve capire, con onestà intellettuale, che non può partecipare a scelte di un partito diverso”.Nella recente consulta degli eletti del Pdl provinciale riunitasi proprio a Quarrata il vicepresidente del consiglio regionale Roberto Benedetti (Pdl) ha criticato gli ex compagni di partito: «Quando erano con noi - ha detto sarcasticamente (come riporta Il Tirreno, ndr) - non si chiamavano "compagni"!. Prima che loro possano pensare di accedere agli organi decisionali - ha aggiunto - devono aspettare di essere eletti dal popolo. Solo a quel punto potranno essere considerati seri e legittimi interlocutori”.
La risposta della controparte alla richiesta di dimissioni non si è fatta attendere. Scrive a questo proposito sul proprio blog Mario Niccolai (anche lui passato nelle fila di Futuro e Libertà): “Io sono stato eletto come candidato Sindaco in una realtà di lista composita di centrodestra ma non sotto una sigla né sotto un partito e pertanto non ho assolutamente intenzione di ascoltare assurde richieste, roba che non sta né in cielo né in terra”. E continua: “ A Benedetti, per giunta, ho da dire che proprio lui non è mai stato eletto direttamente dalla gente: è stato messo lì come per motu proprio dalle strutture del Pdl; un vero beneficato dall’alto e non un legittimato, come ora vorrebbe accreditare pubblicamente”.

“Faccia quindi il suo – continua Niccolai - e si limiti a non interferire nelle aree di competenza di chi, con molti meno privilegi, anche in termini di gratificazione economica, non lavora in un cimitero di elefanti come la Regione, ma nelle realtà vive e sofferenti dei Comuni, in cui, ogni giorno, si deve tastare il polso della gente dinanzi ai problemi per i quali le sinistre Giunte di sinistra non solo non fanno un bel niente, ma s’ingegnano, con estrema pervicacia e stupidità, a rendere le cose sempre più difficili, magari sperperando 20 milioni di euro come sta facendo il sindaco di Quarrata”.
“E’ il caso di seguire il pensiero logico e limpido di Alessio Bartolomei (capogruppo comunale di Forza Italia a Pistoia passato al movimento dei finiani, ndr): andare con Fini potrà significare, forse, anche prendere una direzione sbagliata; potrà essere anche un errore di valutazione e di prospettiva. Ma restare a fare gli alzatori di mano e gli uomini della claque di gente come Lapenna, equivale a buttare il proprio cervello nel cassonetto e a delegare, a lui e ai suoi figli (veri e/o adottivi), ogni possibile futuro sia nostro che dei nostri figli e nipoti. Noi non vogliamo farlo. Basta con tutto questo. E lo dice anche Francesca Bardelli – che non può essere ritenuta sospetta, dato che resta nel Pdl. Lo dice quando dà ragione a Bartolomei”.
A questo proposito – si riferisce alle critiche sull’ inesistenza del Pdl a Pistoia sollevate da Bartolomei - la stessa Bardelli (consigliere comunale a Pistoia) sul proprio blog ha scritto: “Come dargli torto? Dopo il collega Nicola Barbarito un altro pezzo del PdL sceglie una via alternativa. Consiglieri provinciali, eletti in altri comuni del territorio, militanti stanno abbandonando la nostra bandiera per confluire in Futuro e Libertà! Cosa ci sarà mai di là? Personalmente non lo so e non intendo andare a verificare, di certo so cosa manca da noi! Manca una struttura, manca qualsiasi riferimento sul territorio, manca un rapporto sano e diretto con l’elettorato, manca il desiderio di essere espressione della gente, manca la volontà di mettersi in discussione, manca la capacità di rinnovamento! In compenso abbiamo un profondo attaccamento alle poltrone, un sistema gerarchico imposto dall’alto non si sa con che criterio e per quale buon fine, una suddivisione in fazioni ostili che aborrano ogni cambiamento affinché non venga meno quello status quo che soddisfa i pochi gerarchi, una assoluta idiosincrasia per chi nel partito avrebbe solo voglia di impegnarsi. Finché tutto questo rimarrà tale e quale, finché non ci sarà, da parte di chi è competente a farlo, la volontà di cambiare qualcosa, come non comprendere i vari Bartolomei, Barbarito, Bianchi e tutti quelli che come loro non ne possono veramente più? Il dubbio più grande è: ma sarà poi questo Futuro e Libertà così diverso dal Popolo della Libertà? In bocca al lupo a chi ha voglia di lasciare la via vecchia per la nuova, con l’augurio sincero di non dover a breve accorgersi che se non è zuppa è pan bagnato!”.
a.b.
 



































