QUARRATA_ “La
crisi? Noi la vinciamo così”. Ecco a voi la Toscana dell’originalità e
dell’innovazione che contrasta la crisi con idee vivaci e progetti pensati per
adattarsi ai mercati e alle esigenze del consumatore. Alla faccia della
delocalizzazione alla rincorsa dei profitti, l’agricoltura vive di vendita
diretta – dal campo alla tavola -, filiere sostenibili e multifunzionalità. E
se la cava benissimo.
Dalla
pigiatura dell’uva (vinificazione naturale al 100%) con i piedi dell’azienda Stefano
Amerighi di Cortona (Premio Stile e Cultura d’Impresa) che ha conquistato i
mercati asiatici all’olio extravergine biologico di Angelo Bo e della
sua particolarissima Azienda Agricola SPErimentale per l'AGRIcoltura
Sostenibile di Firenze (Premio Ideando), dalla pasta a filiera corta che
non provoca nessun tipo di allergie ed intolleranze alimentari di Franco
Pedrini dell’Azienda San Cristoforo di Gambassi Terme (Premio In
Filiera) all’allevamento doc di branzini e orate di Nicolò Fiorelli
(Premio Non solo agricoltura) pronto a nascere nei mari di San Vincenzo, dalla
credenza a km zero rigorosamente bio di Stefano Tanzini dell’Azienda
Agricola San Francesco Bio di Grosseto (Premio Campagna Amica) alle
degustazioni guidate e visite nei vigneti che richiamano visitatori da tutto il
mondo di Bruno Tuccio e dell’Azienda Vitivinicola Caccia Grande (Premio
Esportare il Territorio) di Castiglione della Pescaia.
Ad
accomunare le sei aziende agricole vincitrici dell’edizione 2012 di Oscar
Green, l’Oscar dell’agricoltura promosso da Giovani Impresa Coldiretti
(info www.toscana.coldiretti.it),
una forte componente di intraprendenza e la grande determinazione con cui hanno
costruito, pezzo dopo pezzo, il loro modello aziendale. Un modello spesso unico
ed irripetibile che si intreccia con lo stile di vita e con il territorio
circostante elemento mai non trascurabile quando si parla di agricoltura. Sono
32 le aziende agricole finaliste della sesta edizione di Oscar Green che
si sono date appuntamento questa mattina, mercoledì 18 luglio, a Villa Magia
a Quarrata (Pt) per la cerimonia di proclamazione dei vincitori: 32 storie, 32
esperienze imprenditoriali, 32 avvincenti profili aziendali che hanno aperto
una finestra interessante e curiosa sul panorama della Toscana che vive
d’agricoltura, e che sull’agricoltura ha deciso di investire.
Storie
affascinanti, che meravigliano per la semplicità dell’intuizione e per la
fierezza, questo l’altro elemento che ricorre nel Dna delle imprese, con cui
rivendicano “la scelta”. Storie che meriterebbero, tutte, di vincere un premio:
“L’agricoltura è un percorso che si sceglie non a caso – spiega Tulio
Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana presentando la giornata conclusiva
degli Oscar – non è una seconda scelta, non è un cottarella. E’ un Amore che
dura tutta la vita. Di fronte alla crisi bisogna essere capaci di reagire.
L’agricoltura reagisce con idee creative e passione”.
Stefano Amerighi |
La creatività è quindi,
uno degli ingredienti per contrastare gli effetti della crisi economica: “Ci
sono due strade - ha spiegato il miracolo Francesca Ferrari, Delegata
Giovani Impresa Toscana - farsi travolgere dalla crisi, o rimboccarsi le
maniche tirando fuori elementi creativi”.
Un concetto ripreso e rilanciato dal
Delegato Nazionale Coldiretti Toscana, Vittorio Sangiorgi: “Queste
imprese sono la migliore risposta alla crisi – ha sottolineato – l’Oscar Green
esalta gli imprenditori italiani, giovani e coraggiosi”.
Sei categorie previste
dall’Oscar: “Campagna Amica” dedicata alle aziende giovani che hanno
scommesso tutto sul rapporto diretto tra produttore e consumatore, le seguenti
aziende; “Esportare il Territorio” dedicata alle aziende che guardano
con interesse ai mercati esteri su cui si sono affermati o si stanno
affermando; “Ideando” dedicata ai super-green, ovvero alle aziende
giovani che hanno festeggiato un solo compleanno; “Stile e Cultura di
impresa” si rivolge alle realtà che hanno saputo distinguersi per
particolari capacità di proporsi sul mercato; “Non solo agricoltura”
dedicata alle tante facce della giovane impresa e “In Filiera” dedicata
a chi completa il percorso dalla terra alla tavola.
Alle sei imprese vincitrici
l’onore e il compito di adottare l’agriturismo dei Clochard di Serravalle
Pistoiese diventando anche i tutor degli aspiranti imprenditori “sottratti
alla strada”.
Tra i protagonisti della giornata conclusiva di Oscar Green anche
l’Oasi di Baugiano con i ragazzi della latteria, una delle esperienze
più innovative nel panorama nazionale che ha sede nel pistoiese.
Le esperienze
in rassegna sono tra le più varie e originali. Ne citiamo solo alcune: il
peschereccio “Sirena” specializzato nella pescaturismo, l’allevatore di asini
amiatini pronto al debutto nel mondo dell’e-commerce, il vino con le
etichette d’autore, l’agriturismo che diventa un piccolo teatro serale
e il tour nel parco Appennino Tosco Emiliano con le bici elettriche,
l’allevatore di patate con la certificazione Iso 9000, la cooperativa
sociale formata da disabili e soggetti svantaggiati. E ancora il floricoltore
che fa concorrenza all’Olanda esportando i fiori prodotti nella
provincia di Lucca, le aziende specializzate in produzioni bio e biodinamiche,
la giovane laureata in giurisprudenza che ha preferito zucchine ed
insalate all’aula dei tribunali, l’agri-gelato e l’allevatore donna
che ha scommesso tutto sulla Chianina. Storie di vita, storie di imprese che
raccontano l’agricoltura di oggi, e ci mostrano quella che sarà domani.
Fonte: Ufficio Stampa - Coldiretti Pistoia
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