PISTOIA_ I
sindaci di centrosinistra della provincia di Pistoia (Pistoia, Ponte
Buggianese, Piteglio, Lamporecchio, Agliana, Uzzano, Serravalle Pistoiese,
Quarrata, Pieve a Nievole, Massa e Cozzile, Larciano, Buggiano, San Marcello
Pistoiese, Montecatini Terme, Sambuca e Monsummano Terme) in questi giorni
hanno ricevuto una lettera a firma di Giuliano Ciampolini sulle “Pratiche
virtuose” negli Enti Pubblici.
Nella lettera l’esponente di SeL, membro dell’assemblea
regionale toscana, torna a porre l’attenzione sullo spreco di energia
elettrica.
Cari Sindaci, negli anni passati ho inviato più volte ai Sindaci
pistoiesi (e ai giornali locali) la mia opinione sullo spreco di energia
elettrica nelle sedi degli Enti Pubblici e non ho mai avuto risposte
di attenzione e di impegno conseguente.
Ci riprovo oggi, perchè, mi sembra, il nuovo Sindaco e la nuova Giunta nel Comune di Pistoia abbiano una sensibilità e
una consapevolezza ecologista che nei precedenti Amministratori era
sconosciuta (consapevolezza anche civica: cioè considerano inaccettabile
ogni spreco di denaro pubblico, tanto più in un paese dove oltre il 90%
dell'irpef viene pagato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati che hanno
più bisogno di altri dei servizi pubblici).
Inoltre, siamo di fronte a tagli governativi sulle
risorse finanziarie dei Comuni che sono di una dimensione devastante,
che va respinta con la lotta democratica e di massa, ma questa può essere credibile
(e quindi capace di suscitare condivisione popolare) se i Comuni non si
impegnano seriamente a tagliare ogni spreco di denaro pubblico ed anche
in direzione di una utilizzazione efficiente e rigorosa di tutto il
personale dipendente (a partire dai dirigenti, fino all'ultimo impiegato e
operatore ecologico... che una volta si chiamava spazzino e in effetti -
indipendentemente dalla qualifica professionale - si esercitavano di più anche
a piedi per spazzare e tenere pulita la città).
Tutti gli enti
pubblici, a mio parere,
nelle loro sedi e uffici sono spreconi di energia (il denaro pubblico si
può sprecare in modo irresponsabile... tanto non pagano gli Amministratori,
paga "pantalone"???):
IN
ESTATE: in qualsiasi
ufficio, o sede pubblica, i
termostati sono regolati sotto 25 gradi (con rischi anche per la salute dei
dipendenti e dei cittadini che vi entrano, perchè l'eccesso di differenza di
temperatura tra dentro e fuori provoca conseguenze negative ed in alcuni casi
persino malori causati da un eccesso di "escursione termica").
IN
INVERNO: in qualsiasi
ufficio, scuola, o sede pubblica, i termostati sono regolati sopra 20 gradi
(alcune volte talmente sopra che, chi ci lavora, deve stare con abbigliamento
primaverile.... o con le finestre aperte).
IN
TUTTE LE STAGIONI: SI VEDONO LUCI ACCESE ANCHE QUANDO NON E' MINIMAMENTE NECESSARIO
(su una grande terrazza di Palazzo Fabroni a Pistoia ho visto i faretti accesi
persino in giornate di sole).
Se gli Enti
Pubblici fossero governati da persone sagge, sarebbe naturale (per non sprecare denaro
pubblico e anche per la salute delle persone che ci lavorano e dei cittadini
che si recano negli uffici pubblici), a mio parere, che venisse posto un
limite obbligatorio ai termostati (per esempio 19 gradi, o al
massimo 20 gradi in inverno e un minimo di 25 gradi ai termostati dei
condizionatori in estate), risparmiando così denaro pubblico, energia elettrica
e metano.
L'attuazione di queste disposizioni dovrebbero trovare
delle soluzioni tecniche che impediscano di superare i 20 gradi in
inverno e di scendere sotto 25 in estate, ma - a mio parere - prima ancora
delle soluzioni tecniche dovrebbero essere responsabilizzati tutti i
dipendenti degli Enti Pubblici e comunque ai dirigenti dovrebbero
essere affidate precise responsabilità e conseguenti penalizzazioni in caso di
inadempienza.
Sperando che la consapevolezza ecologista, il buon
senso e la necessità di fronteggiare meglio i tagli devastanti e
irresponsabili del governo Monti (come del precedente governo) portino a scelte
serie e rigorose nell'utilizzo del denaro pubblico,
cordiali saluti.
Giuliano
Ciampolini
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