domenica 27 gennaio 2013

Fine dell'emergenza profughi. Entro il 28 febbraio verranno chiuse le strutture di accoglienza.. A rischio la permanenza in Italia per i due ghanesi ospitati nella sede della Croce Rossa di Quarrata e degli altri 97 presenti in Provincia di Pistoia.



 
QUARRATA-PISTOIA_ Nella riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutasi venerdì nella prefettura di Pistoia è stato esaminato tra i vari argomenti all’ordine del giorno anche lo stato degli interventi attuati in sinergia con gli Enti Locali per la gestione dell’emergenza umanitaria riguardante l’assistenza dei cittadini stranieri provenienti dal Nord Africa.
Dei 997 profughi rimasti ancora in Toscana  quelli ospitati in provincia di Pistoia sono 99. Due di questi si trovano alloggiati presso la sede della Croce Rossa Italiana-Comitato Locale Piana Pistoiese a Quarrata.
La fase di accoglienza prevista dalla cosidetta operazione ENA-emergenza nord Africa è destinata a chiudersi il prossimo 28 febbraio.

Dal primo gennaio infatti un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha dichiarato la cessazione dell’emergenza umanitaria nata con lo sbarco di migliaia di profughi provenienti dalla Libia allo scoppio della guerra civile nel paese africano.
La foto si riferisce al momento dell'accoglienza.
E’ stata decisa nel frattempo una proroga di due mesi anche se con fondi ridotti. Invece dei 46 euro finora percepiti gli enti che ospitano i profughi incasseranno 35 euro al giorno a persona.
Il provvedimento riguarderà dunque anche i due   profughi   originari del Ghana provenienti dalla Libia ospitati dal maggio 2011 dal Comitato Locale Piana Pistoiese della Croce Rossa  Italiana di Quarrata, che è stata come noto l’unica struttura ad aver dato la disponibilità avendo all’interno della sede di via Bocca di Gora e Tinaia locali idonei all’accoglienza.
Dopo avere assicurato in via d’urgenza dal 24 maggio 2011 le prestazioni relative alla mediazione culturale, all’assistenza sanitaria e ad una sistemazione alloggiativa e di vitto in base all’accordo quadro del 4 aprile 2011 stipulato tra il Prefetto di Firenze e il presidente della Regione Toscana il Comune di Quarrata aveva stipulato nel novembre 2011 una convenzione con il soggetto attuatore per conto del Ministero dell’Interno che prevedeva un corrispettivo di euro 46 pro capite, Iva inclusa fino al 31 dicembre scorso con l’effettuazione delle prestazioni preordinate ad assicurare la mediazione culturale, l’assistenza sanitaria, alloggiativa e vitto nonché attraverso forme di collaborazione istituzionale con la Prefettura, le prime attività indispensabili per il riconoscimento dei diritti e della tutela giuridica del cittadino immigrato.
A seguito della rinegoziazione dei rapporti contrattuali in essere al 31 dicembre 2012 con effetti giuridici dal 1 gennaio 2013 e fino al 28 febbraio prossimo il soggetto responsabile delle attività finalizzate all’accoglienza dei migranti provenienti dal Nord Africa ed a favorire percorsi di uscita è diventato il prefetto.
Sulla base delle istruzioni date dal Ministero dell’Interno c’è stata anche una riduzione di spesa (ora non superiore a euro 35 giornalieri, Iva compresa) con un corrispettivo che verrà assegnato sulla base del numero delle presenze.
Per questo motivo è stata approvata una nuova convenzione tra la Prefettura di Pistoia, il Comune di Quarrata e la Croce Rossa Italiana-Comitato Locale della Piana Pistoiese fino al 28 febbraio che non comporterà comunque nessun onere per il Comune.
La convenzione prevede la proroga della gestione dei servizi di accoglienza in favore dei migranti per l’attivazione di un sistema di accoglienza compatibile con il modello SPRAR- manuale operativo per l’attivazione e la gestione dei servizi di accoglienza ed integrazione per richiedenti e titolari di protezione internazionale.

Dopo il 28 febbraio i “rifugiati” non potranno rimanere più nelle strutture di accoglienza e potranno restare in Italia solo se nel frattempo hanno ottenuto o lo status di rifugiato o il rinnovo del permesso (adesso temporaneo) di soggiorno nel nostro Paese. Sono comunque allo studio come ha assicurato Natale Forlani, direttore generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione al ministero del lavoro azioni per non lasciare “per strada” i profughi. “Il vero problema ora è mettere in campo rapidamente le azioni che consentano la fuoriuscita dal sistema di accoglienza”.

 Dei 1519 iniziali ospitati in Toscana, 522 sono usciti dai persorsi di accoglienza quasi sempre per raggiungere altri Paesi, specie la Francia.

L’intervento umanitario messo in atto dal Governo italiano ha riguardato fino ad oggi 28.123 stranieri in fuga dalla
primavera araba giunti nel 2011, 28.431 rifugiati scampati alla guerra in Libia e altri 6.000 migranti provenienti dal Mediterraneo orientale.
 
“Su tutto il territorio nazionale - ha spiegato il Viminale - è stata attivata un’accoglienza diffusa, con punte massime di oltre 26.000 profughi, nonché l’esame di oltre 39.000 richieste di asilo da parte delle Commissioni territoriali e delle loro Sezioni per il riconoscimento della protezione internazionale”.
 
Tuttavia senza un percorso vero di inserimento e accompagnamento, che non era stato attivato nell’anno e mezzo trascorso dall’arrivo di questa massa di persone alla ricerca di un legittimo futuro migliore, l’autonomia e l’autosufficienza dei profughi è rimasta una chimera (non solo in Italia) e anche anche il New York Times ha acceso i riflettori sul paradosso italiano.
 
Andrea Balli

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