venerdì 30 settembre 2011

Verso le elezioni: ecco il "Patto per Quarrata" dell'Idv. In 19 punti quello che dovranno fare i politici, 4 le richieste ai cittadini


QUARRATA_ Dopo il “Terzo Polo” , Sinistra Ecologia Libertà e Pdl anche l’Italia dei Valori di Quarrata si inserisce nel dibattito apertosi in vista delle elezioni amministrative del 2012. Oggi è il turno dell’Italia dei Valori di Quarrata che presenta un “Patto per Quarrata” in 19 punti con quattro richieste ai cittadini.
 Un “patto” proposto alle altre forze politiche basato su alcune scelte e comportamenti irrinunciabili la cui adesione sarà fondamentale per stringere o meno alleanze di coalizione. Su questo punto  il referente dell’Idv di Quarrata Domenico Pagliaro è chiaro: “Qualora l’Idv di Quarrata non dovesse incontrare l’adesione da parte di alcun partito- afferma – non ci siederemo ad alcun tavolo programmatico di coalizione e ci presenteremo alle elezioni da soli, con un nostro candidato a sindaco, con un programma ed una nostra lista”.
“La nostra forza politica – spiega Pagliaro – non potrà realizzare l’intero suo esclusivo programma (comunque in preparazione) in quanto la forza elettorale non ce lo consente. Tuttavia abbiamo preparato un patto etico chiedendo il consenso dei cittadini per l’attuazione di dette scelte e di detti comportamenti”. “Conseguentemente se su detto patto etico e sul programma otterremo  il consenso elettorale - continua - l’Idv di Quarrata si batterà per il controllo di legalità ed il controllo delle spese. Se un Sindaco, pur amministrativamente capace di muoversi fra i meandri dei vincoli burocratici, non è un autonomo portatore della cultura della vera efficienza , né dell’umiltà dell’ascolto del consiglio e del confronto…allora avremo gli sprechi, le accozzaglie di iniziative senza senso e senza “spettatori” fino a stravolgimenti del territorio e delle “immagini” di esso e fino agli scempi ed agli ecomostri”.
“Nonostante l’impegno e le opere realizzate dalla amministrazione uscente – aggiunge Pagliaro - riteniamo di dover prendere delle precauzioni affinché i danni e gli errori dovuti alla mancata partecipazione dei cittadini (anche per proprie pigrizie), dalla insufficiente informazione, dai mancati controlli, dalla allergia all’ascolto delle esigenze e dei consigli, e dalla mancanza di educazione politica all’umiltà del confronto, non abbiano a ripetersi”.
a.b.



Ecco di seguito il documento elaborato dall’Idv di Quarrata:.

PATTO ETICO DI PARTECIPAZIONE E RESPONSABILITA’

L’Italia dei Valori di Quarrata propone a tutte le forze politiche e sociali, ai propri candidati nelle liste delle prossime elezioni comunali di Quarrata, e a tutti i cittadini di Quarrata, un “Patto Etico di Partecipazione e Responsabilità”, che contiene in sé i principi ispiratori di un programma, e che conferisce la certezza che il programma venga effettivamente realizzato. Per questo il “Patto Etico di Partecipazione e Responsabilità”, dovrà essere inserito nel programma che eventuali coalizioni o alleanze dovranno presentare come previsto dall’art.73, comma 2, del D. Lgs. n.267 del 2000 e successiva modifiche e integrazioni. Quindi Il candidato a Sindaco e i candidati a consiglieri, all’atto della accettazione della candidatura, accettano il programma e con esso il PATTO ETICO contenuto nel programma stesso.

Il presente Patto etico di Partecipazione e Responsabilità definisce norme di comportamento e di azione politica che i contraenti si danno volontariamente e liberamente per il perseguimento del bene della città di Quarrata. Esso ha natura convenzionale e vincolante in ogni sua parte – nei limiti e con l’autonomia prevista dalla legge e per tutti i suoi sottoscrittori che verranno eletti al Consiglio comunale poiché soggetti all’art. 54 della Costituzione. La violazione delle norme del presente Patto etico comporta inadempimento convenzionale. Ogni candidato delle liste collegate o apparentate a quelle sottoscrittrici il presente patto, si impegna ad esibire a ogni delegato delle stesse - individuato ai sensi dell’art. 72 – comma 2 – del D.Lgs. 267/2000 e sue modifiche e integrazioni, il proprio certificato penale ed il proprio certificato dei carichi pendenti. Quindi LE FORZE POLITICHE ACCETTANO e SI IMPEGNANO:

Questione morale

Art. 1

a) Le formazioni politiche si impegnano a non candidare coloro che sono stati condannati alla reclusione per reati gravi contro la pubblica Amministrazione, con sentenza penale passata in giudicato;

b) Le formazioni politiche si impegnano a non candidare, fino all’eventuale proscioglimento, coloro che sono stati rinviati a giudizio per reali dolosi gravi e comunque quando la pena detentiva edittale massima sia uguale o superiore a tre anni ovvero, per coloro che sono stati rinviati a giudizio per i delitti contro la pubblica amministrazione.



Partecipazione

Art. 2 a costruire con i cittadini un programma preciso ed espresso con PAROLE CHIARE E NON GENERICHE, sulla BASE DELLE PIÙ URGENTI PRIORITÀ.

Art. 3 a SEMPLIFICARE IL LINGUAGGIO DELLA AMMINISTRAZIONE E DELLA BUROCRAZIA ed adottare forme di comunicazione che facilitino la diffusione delle informazioni e quindi le conoscenze e conseguentemente la effettiva, cosciente e convinta partecipazione di tutti i cittadini e GRUPPI SOCIALI anche ai processi decisionali.

Art. 4 ad accettare il confronto sulle proprie scelte affinché, rispettando il primato della coscienza personale, possano essere accolti gli orientamenti ideali della o delle comunità che essi rappresentano. Così anche, a valutare e scegliere il contributo delle diverse parti politiche (anche di opposizione) ed accettare tutto quanto contribuisca al bene comune.

Art. 5 a favorire e sostenere le diverse realtà associative che agiscono nel territorio affinché queste si facciano promotrici e portavoce della partecipazione e aiutino i cittadini di Quarrata ad uscir fuori dalle POLEMICHE e dalle ABITUDINI AL PREGIUDIZIO ED AL DISFATTISMO che sono anche FIGLI DELLA DISINFORMAZIONE.

Art. 6 ad opporsi a spese per rituali convegni pseudo partecipativi, ove si parla troppo spesso a vuoto e si dimentica ciò che viene detto. Si dovrà invece tornare a ricercare il rapporto con l’uomo comune affinché venga informato con chiarezza e quindi si disabitui alle critiche ingiustificate proprio perché adeguatamente “messo a conoscenza dei fatti”.

Informazione

Art. 7 a porre al primo posto del programma IL LAVORO, LA LEGALITA’, LA SICUREZZA, UNO SVILUPPO ECONOMICO SU BASI DIVERSE, UNA DRASTICA DIMINUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA (perché missione e non professione) nel loro profondo significato etico, in quanto rendono libertà, giustizia e dignità ai cittadini lavoratori. E a verificare costantemente, in sedi pubbliche, lo stato dei progetti e delle iniziative del programma.

Art. 8 ad accettare che, in Comune e negli Enti partecipati, le decisioni e i provvedimenti, a prevalente interesse pubblico, pur nel rispetto delle rispettive competenze di legge, SIANO CONCERTATE con gli organi elettivi al fine di dare maggiore democraticità trasparenza e collegialità alle decisioni. Tale disposto può essere sostituito dal consenso alla ripresa televisiva delle sedute. Resta determinato che delle riunioni dei Consigli comunali e delle Commissioni consiliari, deve essere consentita la ripresa televisiva e la sua messa in rete.

I CANDIDATI A SINDACO E CONSIGLIERE, IN CASO DI ELEZIONE, SI IMPEGNANO:

Comportamenti morali

Art. 9

A non nominare in ruoli, amministrativi, esecutivi, direttivi, di indirizzo, di controllo, di vigilanza e di consulenza, coloro che sono stati condannati alla reclusione per reati gravi contro la pubblica amministrazione con sentenza penale passata in giudicato e coloro che ricadano nelle fattispecie di cui all’art. 1) lettera b) rispettivamente fino all’eventuale sentenza di riabilitazione ovvero fino alla sentenza con formula di proscioglimento.

Nei casi in cui un amministratore sia definitivamente condannato per reati dolosi per i quali non sia prevista per legge la decadenza dall’ufficio, i gruppi consiliari degli eletti sottoscrittori del Patto, delibereranno l’estromissione del condannato dai rispettivi gruppi fino alla eventuale sentenza di riabilitazione ovvero propongono al Sindaco di procedere alla revoca della nomina di sua competenza fino alla eventuale sentenza di riabilitazione.

Nei casi in cui gli amministratori siano stati rinviati a giudizio per reali dolosi gravi e comunque quando la pena detentiva edittale massima sia uguale o superiore a tre anni ovvero per coloro che sono stati rinviati a giudizio per i delitti contro la pubblica amministrazione, i gruppi consiliari deliberano la loro estromissione dai rispettivi gruppi fino alla definizione dei processi con proscioglimento ovvero propongono al Sindaco di procedere alla revoca della nomina di sua competenza fino alla definizione dei processi con formula di proscioglimento.

Trasparenza

Art. 10 ad accettare che il Comune e le sue istituzioni e aziende pubbliche mettano in rete il bilancio con gli allegati, (mutui contratti; prospetti spese per il personale), le presenze e il comportamento di voto degli eletti, gli atti presentati e le diverse fasi procedurali.

Art. 11 ad accettare che la gestione dell’Anagrafe Patrimoniale dei pubblici dipendenti e degli amministratori pubblici e relativi parenti fino a grado da determinare, sia affidata ad apposito ufficio con l’obbligo della messa in rete affinché sia sotto gli occhi di tutti, ed ogni cittadino sia così in grado di poter seguire, nel corso di tutto il loro impegno amministrativo, la correttezza dell’evoluzione patrimoniale diretta ed indiretta (coniuge, affini entro il 2° grado, e parenti fino al 4° grado) anche per salvaguardarsi da “supposizioni” o da “illazioni” e quindi dalle polemiche spesso fondate sul nulla,rientra in tale articolo la rimozione di ogni situazione di conflitto di interesse e il rifiuto di ogni logica di scambio di favori con voti.

Costi della politica

Art. 12 ad accettare che di ogni soggetto investito delle funzioni degli Enti locali, siano resi pubblici e in rete, gli incarichi ricoperti nel tempo, le spese per lo staff e per le utenze telefoniche, il quadro delle presenze ai lavori e i voti pubblicamente espressi sugli atti adottati. Quest’ultimo punto consentirà di verificare se il mandato dell’eletto venga effettivamente adempiuto e se sia stato osservato il programma elettorale.

Art. 13 ad accettare che, qualunque sia il numero degli amministratori, la spesa complessiva per gli organi amministrativi sia ridotta del 10% .

Art. 14 a verificare la praticabilità dell’ulteriore riduzione del numero dei componenti i consigli di amministrazione fino alla ipotesi dell’amministratore unico e comunque con la nomina di soggetti con adeguati titoli di studio e professionali.

Legalità

Art. 15 ad adoperarsi affinché il Sindaco, pur nel rispetto delle normative, verifichi la praticabilità del ricorso a graduatorie effettive per la scelta del segretario comunale e dei dirigenti affinché questi riacquistino il ruolo di “garanti della legalità e dell’efficienza” e onde evitare che le sue scelte cadano su soggetti disponibili ad assecondare le decisioni dei vari organi, anche quando questi agiscano contro la leggi.

Art. 16 a provvedere al ripristino del controllo degli atti e delle deliberazioni. Ciò è possibile se, pur nel rispetto delle normative, alla scelta dei revisori dei conti (che dovrà avvenire su terne) vengano coinvolti gli ordini professionali ed eventualmente anche la Corte dei Conti Regionale. Anche questo al fine di evitare che le scelte ricadano su soggetti disponibili ad assecondare l’Amministrazione per garantirsi il rinnovo della nomina nello stesso Ente o su altro.

Art. 17 a tenere almeno un incontro pubblico ogni due mesi nei vari territori o quartieri. Poiché l’eletto deve rappresentare soprattutto il corpo elettorale che gli ha conferito la sua rappresentanza, e non solo il partito che lo ha inserito in lista, il dialogo con i cittadini deve essere diretto, effettivo e costante.

Art. 18 ad opporsi alla pratica autoreferenziale della produzione di pletorici, inutili, illeggibili e costosi atti e documenti, nel convincimento che anche questa prassi non ha consentito una effettiva partecipazione dei cittadini. Pertanto dovranno essere riconvertiti gli strumenti di partecipazione e di comunicazione affinché siano meno generici possibili, siano comprensibili dalla gente e possano confortare l’operato di quanti assumono responsabilità di direzione politica ed amministrativa. La complessità dei problemi, la disinformazione, gli inadeguati strumenti di partecipazione e comunicazione hanno provocato spesso un vero e proprio tradimento (anche involontario), da parte degli eletti, della fiducia data da sostenitori, simpatizzanti o elettori.

Art. 19 ad accettare l’istituzione della Commissione della Partecipazione come parte integrante dell'Istituzione Comune

Si chiede AI CITTADINI DI QUARRATA

Art. 20 RICERCARE IL DIALOGO CON GLI ELETTI durante lo svolgimento dell’intero mandato elettorale: l’impegno comincia con il verbo votare e continua con il verbo partecipare.

Art. 21 Offrire il proprio contributo di stimolo, di collaborazione e di critica per la definizione, l’attuazione e l’aggiornamento del programma.

Art. 22 NON CHIEDERE FAVORITISMI E PRIVILEGI PER SÉ, per i propri familiari o la propria categoria, ma ricercare sempre la relazione tra il proprio problema e i bisogni della comunità.

Art. 23 PARTECIPARE ALLA VITA DEMOCRATICA, anche quando al governo è impegnata la coalizione per la quale non si è votato.


12 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole, parole, parole.......tanto poi va a finire che appoggerete il buon Mazzanti e chi s'è visto s'è visto! E' fin troppo facile prevederlo. E farete come finora.....discorsi tanti, fatti, zero, con l'appoggio a questo sindaco.

bruno ha detto...

la parola ETICA, ormai ci insegna l'esperienza essere l'esatto contrario della parola POLITICA....si proponga ai cittadini un bel questionario anonimo con cui far emergere criticità e problematiche particolari con la possibilità di elencare gli interventi da effettuare sul territorio e non solo in ordine di importanza. La pubblicazione del risultato di tale questionario rappresenterebbe un bel patto etico con i cittadini

Massimo Sauleo ha detto...

Mi sembra che le forze politiche di centro sinistra debbano lanciare un segnale alla cittadinaza;é una buona base per una discussione ampia. Quello che é successo a Parma non può più succedere da altre parti.Massimo Sauleo

Alessandro Cialdi ha detto...

Che è successo a Parma, Massimo? E' successo che si sono messi insieme un branco di ladri. E i ladri ci sono a destra, a sinistra e al centro. Il segnale bisogna darlo tutti, non solo il centrosinistra, ma non bisogna limitarsi al segnale, occorrono i fatti. E i fatti sono conseguenza di azioni, e le azioni sono eseguite da persone, quindi si torna alle persone. Competenza, onestà, libertà di azione; questi, in ordine sparso, i requisiti che deve avere un amministratore. Avanti, c'è posto!

Alessandro Cialdi

Anonimo ha detto...

Caro Pagliaro, vorresti proporre questo testo ad una coalizione di centro sinistra che non ha promosso la partecipazione, non ha voluto la pubblicazione della diretta video dei consigli comunali, ha piu' volte (con il bar della civetta e per le pulizie) stipulato contratti con la cooperativa della consigliera comunale Migliorini. Io penserei ad andare da solo sarebbe un bel gesto per l'idv e per la citta'. Ha ragione il cittadino che dice che dovremmo fare un bel questionario, stabilire le priorita' attraverso un confronto solo così' quarrata la salviamo perche'viene prima di tutto. Ovviamente con persone oneste e libere. In bocca al lupo. Daniele ferranti (capogruppo pdl)

Massimo Sauleo ha detto...

E' vero Alessandro che poi dipende tutto dai comportamenti delle persone. Però da circa 20 anni in questa Italia la cultura dell'ILLEGALITA',della non PUNIBILITA', del voler a tutti i costi addossare ad altri la colpa, ha fatto si che nche il comune cittadino si senta in dovere di sposare le ILLEGALITA'.
Noi abbiamo il dovere di ribaltare questa situazione, questo Paese non merita Bunga Bunga,faccendieri, e soprattutto disonesti che in nome della libertà fanno solo quello che a loro conviene. Massimo Sauleo

Anonimo ha detto...

Approfitto dello spazio che il blog di Andrea mette a disposizione per una riflessione. Il tema dell'etica trova ampi spazi di dibattito politico e penso che tutti si sia d'accordo che il bene fa bene e il male fa male, da qualsiasi parte provenga.
In un clima di lacerazione - prima che politico - sociale, e con le difficoltà che attanagliano le famiglie, con un futuro che si palesa sempre più incerto, ora che si sente piano piano emergere ragionamenti che invitano a "governare i processi di impoverimento" (all'incontro promosso dalla BCC di Vignole la scorsa settimana) è necessario riuscire a tornare a parlarsi con schiettezza, sincerità, onestà intellettuale.
Sono le persone che fanno la politica ma queste persone oltre che oneste, serie, responsabili e spero anche brave e competenti, devono saper esprimere il cosa fare.
E' importante, ma troppo riduttivo per i passaggi che dobbiamo affrontare, limitarsi al fare lo screening degli interlocutori. C'è bisogno di sapere cosa si propone, quale progetto, quali idee forti possono supportare un programma di governo, anche della città. Il confronto deve essere su questo. I disonesti, i birbanti, come gli incapaci,come testimoniano le cronache, sono ben distribuiti. Allora, a mio parere, dobbiamo prima chiederci:

- per quale città vogliamo spenderci?

E poi, per evitare le storture che denunciamo, cosa possiamo, anzi dobbiamo, fare?

Renata Fabbri

Anonimo ha detto...

L'intervento di Renata, sempre lucido e sincero lo sottoscrivo e lo condivido. Ho più volte letto i punti dell'IDV e mi sono chiesto perchè non fare un cartello ed in Piazza vedere chi sottoscrive l'appello all'etica della politica locale? Per vedere chi pubblicamente si prende l'impegno, ad inizio campagna elettorale, di essere trasparente nella pubblica amministrazione affinchè il Palazzo sia una scatola di vetro dove il cittadino finalmente torni a sentirsi a casa e non più in un luogo dedicato a pochi o meglio, come in questi anni, agli amici degli amici.
E' un invito che rivolgo all'IDV affinchè non si ripeta più che qualcuno pensi che la pubblicità dei consigli sia una violazione della privacy, che l'assegnazione degli appalti sia giusto conferirli a cooperative di consiglieri comunali, che la partecipazione sia un concetto per pochi intimi e con spese folli. Tutti insieme con un impegno di base sul quale fondare, con differenze politiche, i progetti per Quarrata e per il futuro dei conostri concittadini. Attendo risposte e ringrazio nuovamente Renata che con i suoi interventi riesce a stimolare un dibattito vero, sincero e scevro da ogni imposizione ideologica.

Daniele Ferranti
Capogruppo PDL

Anonimo ha detto...

Sig.ra Renata, la cosa principale da fare è il recupero appunto della credibilità politica, pertanto da semplice cittadino provo a dare un suggerimento: sulla falsa riga di quanto asserito anche da Ferranti, è fondamentale legare il proprio nome, la propria faccia al raggiungimento di ogni singolo punto del programma, pena il fatidico passo indietro, cioè le dimissioni senza cercare troppe scusanti. Dimostrando quindi di non appartenere alla politica ma di essersi semplicemente prestati.
Il tutto basandosi ovviamente su quelle belle parole quali etica, coerenza, legalità ecc. così inflazionate da non carpirne quasi più il valore.
lorenzo b.

Anonimo ha detto...

caro Lorenzo B.,
già qualcuno - anni addietro - si è presentato (addirittura davanti alle telecamere) firmando, in una fatidica puntata di Porta a Porta, il "contratto con gli italiani". Senza entrare nel merito, l'esito lo conosciamo.
Rimedia qualcosa indignarci, oppure non ci resta che rassegnarci? Né l'uno né l'altro.
Siamo dinanzi a mutamenti che ci passano sopra la testa ed è illusorio e fuorviante pensare che si possa raddrizzare la politica e renderle credibilità grazie a parametri gestionali aziendalistici.
La gestione della cosa pubblica non deve neppure essere una prateria buona per tutti gli usi e le scorribande, ora più che mai che siamo dinanzi ad un restrizione drastica di risorse disponibili per fronteggiare i bisogni della comunità.
Occorre invece cominciare a mettere in fila ciò che per un ente è obbligatorio, ciò che è necessario, ciò che si potrebbe fare, individuando quali siano poi le priorità e allo stesso tempo agire per razionalizzare le risorse disponibili: di bilancio, di personale (altra risorsa da valorizzare maggiormente), di beni, avendo chiaro che un Comune, una Provincia non hanno bilanci finalizzati agli utili d'esercizio ma al perseguimento di finalità sociali generali più ampie.
Non c'è più trippa per gatti. E qualunque sarà la maggioranza che uscirà dalle urne, dovrà scontrarsi con una pesante realtà, oltre che con l'eredità di chi li ha preceduti..
E concludendo, chiunque intenda la politica come servizio (La Pira diceva essere, dopo la meditazione, la forma più alta di carità) sente la fatica della responsabilità che gli è stata affidata e l'affronta sapendo che è un tratto della propria vita che presta, che mette a disposizione della propria comunità. A lei la conclusione.
Renata Fabbri - Agorà, Circolo di Cultura Politica

Anonimo ha detto...

e quel “qualcuno” ha creato la matrice di tutte le inattendibilità. Se solo avesse mantenuto fede a quanto promesso (anche in passivo), di sicuro lo scenario politico avrebbe avuto una credibilità tutta diversa. La mia modesta considerazione era fatta da un punto di vista “dal basso”, cioè da uno di quei cittadini che ormai vede l'appuntamento elettorale come una urticante presa in giro e non come una possibilità di svolta. Non so cosa intenda lei per parametri aziendalistici, ma secondo me un ente pubblico è a tutti gli effetti una azienda che si prefigura un obiettivo diverso solo nel risultato economico (il patto di stabilità non ne è forse un esempio?). Comunque la credibilità non si riacquista con programmi ben studiati o con slogan ad effetto, ma col comportamento delle persone a posteriori con i risultati ottenuti; quindi è bene sì individuare le priorità ma occorre la capacità di portarle avanti con responsabilità oggettiva e personale.
La mia, sempre modesta, conclusione è che se la gente non torna ad avere fiducia nella politica, non muore la politica muore la società.
lorenzo b.

Anonimo ha detto...

Quanta passione politica! Poi tutti rimettono nel solito pentolone. Non importa fare il bene di Quarrata. L'essenziale è non mollare la presa e tenere le seggiole che rendono. Vero sinistra? Vero Gaggioli? Vero Sabrina?