sabato 22 gennaio 2011

Un registro del testamento biologico anche a Quarrata. Presentata la proposta dell'IDV locale. Sauleo (Pd) a favore di un consiglio comunale aperto


QUARRATA_ Un “Registro di testamento biologico” anche a Quarrata. Lo propone il gruppo di Italia dei Valori che in una conferenza stampa ha annunciato la volontà di aprire su questo tema un “percorso di conoscenza” il più possibile condiviso non solo tra i partiti locali ma anche le associazioni e la cittadinanza. La proposta (e soprattutto l’impostazione scelta da Italia dei Valori di Quarrata) è appoggiata dallo stesso presidente del consiglio comunale Massimo Sauleo – alla sua prima uscita pubblica dopo un periodo di convalescenza e di assenza dalla politica attiva – il quale concorda con Italia dei Valori la scelta di andare verso un consiglio comunale aperto.
“Su questo tema- ha dichiarato Sauleo- penso che sia giusto che le forze politiche locali abbiano la volontà di andandare nella direzione di un consiglio comunale aperto perché siano coinvolti i cittadini e le associazioni nella stesura di un eventuale ordine del giorno o mozione che dia alla giunta locale l’indicazione della costituzione di un registro comunale”.
“Dal nostro punto di vista – ha dichiarato Domenico Pagliaro (referente di Italia dei Valori di Quarrata) – siamo critici con questa amministrazione comunale che si è dimostrata molto lontana dai problemi reali della città ma anche per come sta gestendo la politica amministrativa. Però pensiamo che a Quarrata ci siano persone e intelligenze tali da poter affrontare anche altri temi che esulano la politica locale. Per questo motivo riteniamo importante portare all’attenzione del territorio il tema del testamento biologico, argomento trasversale ai partiti che garantisce il rispetto della volontà degli individui in materia di trattamento medico (somministrazione di farmaci, sostentamento vitale, rianimazione..) anche quando non si è in grado di comunicarla”.
“Il nostro auspicio – ha continuato - è che di fronte a tale richiesta (l’istituzione nel nostro Comune del registro di Testamento Biologico) sul fine vita, sulla scelta del paziente riguardo la propria malattia si mettano da parte gli steccati ideologici e che tutti insieme si possa iniziare un percorso di conoscenza”.
“La prima cosa da fare – ha spiegato - sarebbe la convocazione di un Consiglio comunale aperto in modo che tutti abbino la possibilità di esprimere la propria opinione; la seconda coinvolgere la Commissione della Partecipazione in modo da coinvolgere il più possibile tutta la cittadinanza, coinvolgere le Associazioni presenti sul nostro territorio,e poi arrivare alla definitiva approvazione in Consiglio Comunale. Questo permetterebbe , attraverso la discussione fra i partiti, le Associazioni e la cittadinanza di colmare un vuoto legislativo che è un caso solo italiano”.
Idv di Quarrata “non intende fare di questo argomento una questione politica”.
“L’intento – ha detto Pagliaro – è di dare dignità alla persona. E per questo vogliamo rendere partecipi i cittadini in quanto il problema riguarda tutti. Sia i laici che i credenti non debbono imporre a nessuno il proprio percorso di vita".
La sensazione percepita è che l’Italia dei Valori di Quarrata sia in cerca di “convergenze” con gli altri partiti locali in vista anche di possibili accordi per le prossime elezioni amministrative.

Di seguito pubblichiamo i due documenti diffusi durante la conferenza stampa quale contributo di riflessione per i nostri lettori:

REGISTRO TESTAMENTO BIOLOGICO

“ …..Il testamento biologico è la logica conseguenza della progressiva valorizzazione nel nostro ordinamento del principio del consenso informato, che sostanzia il diritto del cittadino all’integrità della persona e al rispetto delle proprie decisioni, in una sfera che tocca intimamente il proprio destino.
Con l’espressione “testamento biologico” (o anche testamento di vita, dichiarazione anticipata di trattamento) si suole indicare il documento con il quale una persona, in previsione della sua futura incapacità - per l’eventualità di una malattia o per traumi improvvisi - detta delle disposizioni inerenti alle cure mediche cui intende o non intende sottoporsi.
L’art. 32 della Costituzione sancisce che nessuno può essere sottoposto a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge, in accordo con il principio fondamentale (affermato dall’art. 13 della stessa carta costituzionale) della inviolabilità della libertà personale intesa anche quale libertà morale, vale a dire il diritto dell’individuo all’autodeterminazione e all’integrità della propria coscienza.
Dalle norme costituzionali discende la regola generale secondo cui qualsiasi intervento sanitario necessita del consenso della parte interessata e connota il rapporto tra medico e paziente: la “facoltà di curare” del medico - di attuare, cioè i trattamenti che ritiene opportuni nell’interesse del malato - incontra quale limite invalicabile il consenso del paziente, il quale ha diritto di essere adeguatamente informato, perché possa esprimere coscientemente e liberamente la propria volontà.
Allo stato il testamento biologico non ha valore giuridico.
L’Italia ha ratificato nel 2001 la Convenzione di Oviedo del 1997 sui Diritti dell’uomo e la biomedicina (L. 28 marzo 2001, n.145) che stabilisce “che i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in considerazione” (art. 9). Tuttavia, occorre precisare che, nonostante la legge del 2001, non sono stati ancora emessi i decreti legislativi previsti per l'adattamento dell'ordinamento italiano ai principi e alle norme della Convenzione, né pertanto è stato depositato lo strumento di ratifica.
L’art. 34 del Codice di deontologia medica prevede che “Il medico deve attenersi, nel rispetto della dignità, della libertà e dell'indipendenza professionale, alla volontà di curarsi, liberamente espressa dalla persona. Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà in caso di grave pericolo di vita, non può non tenere conto di quanto precedentemente manifestato dallo stesso. Il medico ha l'obbligo di dare informazioni al minore e di tenere conto della sua volontà, compatibilmente con l'età e con la capacità di comprensione, fermo restando il rispetto dei diritti del legale rappresentante; analogamente deve comportarsi di fronte a un maggiorenne infermo di mente”.
Si tratta di norme da cui non discende la vincolatività della volontà espressa dal paziente: da qui l’esigenza del passaggio dal piano etico-deontologico, a quello giuridico.
Il governo Berlusconi si appresta ad approvare una legge che potremmo definire contro il testamento biologico perché di fatto vieterà la sospensione della nutrizione e dell'idratazione forzata in pazienti a fine vita, anche nel caso in cui essi abbiano dato disposizioni in merito e abbiano sottoscritto una Dichiarazione anticipata di trattamento” (DAT), redatta in piena facoltà di intendere e di volere, dando mandato al medico curante di attenersi ivi contenute.
Questo progetto di legge,se venisse approvato ,rappresenterebbe una gravissima violazione di quei diritti primari garantiti dalla Costituzione e previsti in tutti gli stati di diritto che vogliono tutelare le scelte etiche di ciascuno.
Voglio concludere con le parole di Massimo Donadi prese in prestito dal libro di Ignazio Marino.”nelle Tue mani-Medicina, fede, etica e diritti:”In nessuno altro paese al mondo si è riusciti a scrivere in una legge che l' idratazione e la nutrizione artificiali non sono trattamenti sanitari, perché nessuno ha avuto l'arroganza di affermazioni cosi contrarie alla conoscenza scientifica. Nella maggior parte dei casi le leggi sono state scritte chiedendo aiuto alle persone che conoscono la scienza e possono essere di conforto per evitare di produrre l'obbrobrio legislativo a cui siamo arrivati. Purtroppo questa legge cosi dibattuta non servirà a nulla. E' una legge “contro” contro la libertà di scelta, contro i medici, contro i malati e i familiari, contro chi si confronta con la malattia, che avanza inesorabilmente sulla fine della vita.

Referente IDV Quarrata Domenico Pagliaro

PERCHE' IL TESTAMENTO BIOLOGICO ?

Il testamento biologico è un documento scritto per garantire il rispetto della propria volontà in materia di trattamento medico (somministrazione di farmaci, sostentamento vitale, rianimazione, etc.) anche quando non si è in grado di comunicarla. Nonostante la legge ordinaria italiana non abbia ancora sancito la volontà di questo documento, è importante per questi motivi:
- il medico ha un grande potere discrezionale nella somministrazione delle cure dosaggio dei farmaci, valutazione sull'opportunità di interventi chirurgici, ecc.). Il testamento biologico può aiutare-anche se (forse) non obbligare-il medico a rispettare la volontà del paziente;
- il diritto all'autodeterminazione è sancito dalla Costituzione italiana. Prima o poi, il legislatore affermerà questo diritto anche per coloro momentaneamente incapaci di esprimere la propria volontà. Quando ciò accadrà, nella malaugurata ipotesi di sopraggiunta incapacità di comunicare,il testamento biologico potrà dare maggiori garanzie di rispetto della propria volontà.
- Più persone compilano il testamento biologico, più il legislatore sentirà la necessità di riconoscere il diritto all'autodeterminazione anche per coloro che sono momentaneamente incapaci di esprimere il proprio consenso (o dissenso) informato.

Tre le modalità possibili (l'una non esclude l'altra):

-La compilazione di un testamento biologico da firmare in originale
ed in molteplici copie, affinché più persone (tra cui parenti amici, testimoni ecc.) possano presentarlo ai medici curanti qualora sopraggiungesse l'incapacità di comunicare. Si potrà inviare una copia firmata anche ad una associazione che raccoglie testamenti biologici(fra queste, Exit Italia, Libera Uscita e Fondazione Veronesi).

-Attraverso il giudice tutelare per la nomina di un amministratore di sostegno .

I contenuti e le finalità della mozione spero siano chiare a tutti; l'intento è quello di creare uno strumento, il registro che raccolga la volontà di fine vita e favorire l'applicazione di norme già contenute nella legislazione Italiana.

Premesso che nessuno è costretto a fare un Testamento Biologico che, peraltro, può essere modificato o rifatto in qualsiasi momento, che lo si può fare anche per chiedere che la propria vita venga protratta il più a lungo possibile; che si può, se credente, dare esplicitamente il consenso al trattamento sanitario chiamato nutrizione e idratazione artificiali e rinunciare a cure palliative che possano anche solo minimamente influire in senso negativo sulla durata della vita.
Detto ciò nessuno deve imporre le proprie convinzioni religiose o laiche a chi è diversamente credente o non-credente, la legge deve aderire alla Costituzione.

Italia dei Valori Quarrata

7 commenti:

Anonimo ha detto...

.. ottimo... ancora ottimo sauleo, ed ottima posizione dell'idv...
... ecco un tema su cui occorre prendere posizione, per stabilire "da che parte si sta"...
... è pazzesco che si debba arrivare a drammatizzare sino a questo punto su un argomento la cui risoluzione dovrebbe essere scontata, e proprio per tutti quelli che si professano "paladini della libertà"... ... perché di un tema di libertà si tratta, e perchè la nostra costituzione e tutto il nostro diritto stabiliscono che ognuno deve poter scegliere per sè, e non che qualcuno deve poter imporre una propria visione di vita a tutti...
... la mia libertà si deve arrestare dove comincia quella del prossimo: la laicità è proprio questo: l'unica condizione che permette all'arbitrio di ognuno di coesistere con l'arbitrio dell'altro, secondo un principio generale di libertà...
... per semplificare: solo io posso decidere per la mia esistenza, e per tutti quei temi delicatissimi che riguardano la mia persona; devo quindi avere la sensibilità di accettare che ogni persona possa pensare in modo diverso da me, e che la legge non si debba intromettere nelle decisioni di ognuno, forzando a scelte non sentite...
... solo io posso decidere se la mia vita vale la pena di essere vissuta, se reputo che le mie condizioni fisiche e psichiche non siano quelle "a mio insindacabile giudizio sufficienti ad essere considerate degne di essere reputate condizioni di vita"...
... imporre un'unica scelta, una decisione "unica" per tutti non solo è tipico degli stati totalitari e confessionali (che tanto e bene sappiamo criticare) ma è offensivo della sensibilità e dell'intelligenza delle persone, e contravviene al principio di eguaglianza e libertà delle persone: insomma, roba da fascismo o da comunismo filosovietico...
... il resto sono solo chiacchiere di chi non è democratico e non ha altri argomenti per nascondere la propria volontà di prevaricare il prossimo con la propria particolare visione dell'esistenza che non siano quelli che il potere ha usato nel passato per giustificare non solo lo sterminio di intere civiltà, ma anche la cancellazione del semplice e complesso pensiero di genti che ragionavano in modo diverso dal proprio...
... insomma, violenza...
Domenico Alferi

Anonimo ha detto...

Apprezzo il fatto che si richieda un confronto su un tema così delicato che tocca le coscienze dei cittadini. Come PDL saremo sempre favorevoli ad ampie discussioni vermanete partecipate. Sul tema in questione posso commentare solo con una frase: "La vita è vita e merita SEMPRE di essere vissuta".
Daniele Ferranti
Capogruppo PDL

Anonimo ha detto...

... in risposta a ferranti: la vita è vita...?
... quando?
... quando muore un essere umano?
... quando non c'è più battito? quando non funziona il cervello perché l'ossigeno non arriva più e c'è danno cerebrale? quando gli organi interni si sono decomposti e non si possono più donare?
... e chi lo decide?
... tu?
... se ti imponessi la mia scelta (che certo è diversa dalla tua, credimi!) ti sentiresti libero e felice?
... mi pare che su questi temi, il vostro partito abbia poche idee e confuse (o molte, e contraddittorie fai tu)...
... d'altra parte, voi siete quelli che difendono i valori della famiglia al family day... e in via dell'olgettina o a hardcore...
... siete ad una svolta anche voi...
... cercate di pensare all'interesse del paese, per una volta...
Domenico Alferi

Anonimo ha detto...

alferi, guarda se tu scrivi meno puntini!

Anonimo ha detto...

................
D.A.

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente la proposta di un Consiglio comunale aperto per la più ampia discussione possibile su questo importante e delicato tema, che riguarda non solo un problema etico, ma sopratutto uno dei contenuti principali di rispetto dei diritti e della dignità umana. Un tema che troppo spesso, purtroppo, viene strumentalizzato per altre meno nobili finalità di parte.
Franco Burchietti

Anonimo ha detto...

Continuo a non capire perchè ALTRI dovrebbero decidere sulla VANA SOFFERENZA di ognuno di noi...integralismo religioso!?...convenienze politiche!?... superiorita' intellettuale?....bhe...non mi interessa....sono un'uomo libero.

Roberto Guazzini