sabato 1 gennaio 2011
Quando un'altra politica deciderà altre priorità allora sarà molto più facile trovare i finanziamenti chiesti con urgenza all'assemblea di Vignole
QUARRATA_ Riceviamo e volentieri pubblichiamo come elemento di ulteriore riflessione un intervento di Giuliano Ciampolini di Agliana che fa seguito alla partecipata assemblea pubblica svoltasi a Vignole, su iniziativa del Comitato di Olmi-Vignole:
"Mettere in sicurezza il territorio da alluvioni e frane dovrebbe essere tra le priorità fondamentali della spesa pubblica nel nostro Paese ed invece è uno dei "fanalini di coda" di cui parlano solo quando accadono tragedie (con morti, danni economici enormi e conseguenti spese finalizzate solo ad affrontare le emergenze e non a prevenire ulteriori e successivi disastri).
La recente assemblea svoltasi a Vignole è stata indubbiamente un'autentica assemblea popolare, che ha discusso sulle cause e sui rimedi che, ogni anno, determinano allagamenti in quell'angolo sud/est della provincia di Pistoia: la partecipazione prevalente è stata quella degli anziani e alcuni hanno fatto interventi appassionati (per non dire infuriati) che evidenziavano una conoscenza profonda del proprio territorio (quella che si può acquisire in una vita in parte passata a lavorare i campi a sud dell'Ombrone, con fossi che, quando erano giovani, erano al centro della loro cura).
Gli Amministratori locali presenti hanno risposto sugli interventi di ripristino e di manutenzione degli argini e sulle casse di espansione da realizzare. Ma, come avviene in tutta Italia, molti dei progetti da realizzare (e persino della manutenzione ordinaria degli argini) avevano lo stesso scoglio: i finanziamenti sono molto al di sotto di quelli necessari.
Nessuno ha ricordato al Vice Sindaco di Pistoia che le casse di espansione sul Vincio di Brandeglio avevano ottenuto dalla Regione un finanziamento di 2 milioni e settecentomila euro e che l'ex Presidente della Provincia di Pistoia aveva annunciato la realizzazione entro il 2006 e invece siamo ancora a parlarne perchè il Comune di Pistoia ha ritardato le scelte e le previsioni urbanistiche che doveva fare in quell'area.
Comunque è vero che le risorse finanziarie per mettere in sicurezza il territorio sono molto scarse e che c'è una precisa responsabilità politica (parola tabù in quell'assemblea, a dimostrazione ulteriore che la "politica" viene vissuta come una cosa astratta e separata dalla vita reale delle persone e dai problemi reali delle comunità locali e del nostro Paese): eppure solo "la politica" potrebbe decidere che la messa in sicurezza del territorio è una priorità assai più importante di opere inutili come il Ponte sullo Stretto di Messina, o come la terza corsia sull'autostrada Firenze/Mare (per fare la terza corsia sull'A11, solo per il tratto da Firenze a Pistoia sono necessari 300 milioni di euro; per evitare altre alluvioni in Toscana sarebbero necessari circa 750 milioni di euro, di cui 112 da trovare con urgenza).
Quando un'altra politica deciderà altre priorità, allora sarà molto più facile trovare i finanziamenti che anche nell'Assemblea di Vignole venivano chiesti con urgenza e "un'altra politica" è possibile solo se i cittadini si riappassionano e partecipano al confronto politico.
Giuliano Ciampolini
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2 commenti:
Caro Ciampolini,
"mettere in sicurezza il territorio da alluvioni e frane dovrebbe essere tra le priorità fondamentali della spesa pubblica nel nostro Paese ed invece è uno dei "fanalini di coda" di cui parlano solo quando accadono tragedie (con morti, danni economici enormi e conseguenti spese finalizzate solo ad affrontare le emergenze e non a prevenire ulteriori e successivi disastri".
Tutto vero, ma mi piacerebbe capire meglio:
- cosa intenda per "priorità": mi pare che sia tutto un inseguirsi di priorità più priorità delle altre senza mai dire cosa sia più o (soprattutto) meno "prioritario" nella redazione di un bilancio. E' questione di scelta politica. Forse la viabilità oppure l'edilizia scolastica, le strutture sportive, o le fognaure... la scuola, o il sociale, o la cultura?
- di chi sono le competenze(chi deve fare) e pertanto chi sono i soggetti che devono, per la loro parte, assumersi la responsabilità di reperire ed impiegare risorse. Cosa pensare di assessori che si giustificano perché hanno problemi con il "patto di stabilità"? Hanno indubbiamente avuto "altre" priorità"!
- la quantità delle risorse che sono sui bilanci locali per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idraulico. Non crede che la priorità si riconosca da quanto viene destinato?
Le norme affidano importanti competenze a Provincia, Consorzi di Bonifica, Comuni e pure privati per quanto riguarda interventi di manutenzione del reticolo idraulico tutto e risorse non trascurabili arrivano ai bilanci attraverso le concessioni demaniali, o dalle cartelle del Consorzio, oppure dai trasferimenti della Regione....
La politica non può solo chiedere più risorse. Riesce a tutti. Deve avere la responsabilità di dire come vengono gestite e quali risultati hanno portato le risorse attivate.
A memoria, mica troppo tempo fa, infuriava sui giornali e nelle assemblee la polemica sui dati di bilancio del Consorzio di Bonifica dell'Ombrone: se la macchina per funzionare assorbe il 60% delle risorse... pensa che sia sufficiente garanzia di un buon risultato chiedere di più?
Temo che ottenere (dallo Stato?)le cifre ascoltate in assemblea sia molto difficile. Continuiamo, incessantemente, a chiedere ma sarebbe già un'altra Politica e con un esito importante se si riuscisse ad utilizzare al meglio quelle a disposizione.
Caro Anonimo, ovviamente condivido che le risorse a disposizione siano utilizzate meglio, cioè bene e con rigore (l'esempio che ho fatto, i 2 milioni e 700mila euro che la Regione Toscana aveva stanziato, dimostra che non sono stati utilizzati da Provincia e Comune di Pistoia, perchè altrimenti una cassa di espansione a Pistoia a ridosso dell'Ombrone doveva essere gia realizzata dal 2006, come aveva annunciato nel marzo 2006 e poi non ha mantenuto Gianfranco Venturi, ex Presidente della Provincia).
Ma quando propongo un'altra politica, capace di scegliere altre priorità, intendo prima di tutto a livello nazionale e regionale (perchè se rinunciamo ad incidere sulle scelte politiche a questo livello, poi a livello locale ci troviamo a discutere solo sulla destinazione delle "briciole") ed ho fatto due esempi concreti di scelte che a me sembrano vere e proprie idiozie destinate a sperperare quantità enormi di denaro pubblico e potrei aggiungerne tante altre: per esempio l'acquisto di caccia bombardieri F35 destinati solo a fare le guerre che sono ripudiate dall'art. 11 della Costituzione, oppure il sottoattraversamento di Firenze dell'alta velocità FS (c'è un progetto di attraversamento in superfice che non devasta il sottosuolo e costerebbe molto meno).
Potrei continuare a lungo.. per dimostrare la necessità di UN'ALTRA POLITICA che sia ecologicamente sostenibile.
E' necessario, a mio parere, rimettere in discussione diverse "grandi opere" pensate nel secolo passato e condivise da chi è rimasto con la testa nel secolo passato (quando veniva ignorato che le risorse del nostro pianeta sono ESAURIBILI), che servono solo agli affari di pochi e sono dannose per la collettività.
Bisogna pensare, a mio parere, a fare scelte finalizzate al "bene comune" e alla difesa dei "beni comuni fondamentali" )avendo ben chiaro il concetto di "sostenibilità ecologica" e anche di "sostenibilità economica", perchè tutto non è possibile e bisogna saper fare scelte avendo a riferimento "il bene comune".
Insomma, ripropongo - anche per Quarrata - come per qualsiasi altra comunità locale e regionale - di "pensare globalmente" e "agire coerentemente localmente" cioè nel proprio Paese, nella propra Regione, nella propria Provincia, nel proprio Comune.
Giuliano
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