mercoledì 20 aprile 2011

700 figuranti per la "Festa Bella". A Casalguidi venerdì si rievoca la Passione di Cristo.


SERRAVALLE PISTOIESE. Venerdì 22 aprile con inizio alle ore 16,30 a Casalguidi torna come da tradizione l’attesa “Processione di Gesù Morto”, meglio conosciuta come “Festa Bella”.
La rievocazione della Passione di Cristo si ripete come noto secondo una rotazione triennale tra Casalguidi, Quarrata e Montevettolini.
E’ una delle più antiche della zona risalendo infatti al 1693 quando Pistoia si avvicendava ogni tre anni con Prato e Casale.
Solo successivamente la rievocazione della Passione interessò anche gli insediamenti di campagna. In origine, come la volle l’allora vescovo di Pistoia mons. Leone Strozzi, i “processionanti” camminavano a piedi scalzi e molti di loro portavano la croce sulla spalla.
Vi erano anche, come sempre in queste manifestazioni, un certo numero di flagellanti che si battevano a sangue “con catene”, con discipline di fune e le stellette.
Le processioni, promosse allora dalla compagnia della Misericordia o da quella di Sant’Ansano e poi dal 1761 unicamente dalla “Società del Gesu Morto (detta dei Trentatre))“ , si ripeteranno fino all’Unità d’Italia quando verranno espulse dal centro urbano.
L’influenza del vento repubblicano arriva anche a Pistoia dove dal 1862 si organizza l’Associazione Democratica Pistoiese con attiva una loggia massonica partecipante all’espansione della fratellanza Toscana.
Si avvicina il tempo ed i fatti di Porta Pia.
Le processioni del Gesu morto sfilavano alle sette di sera con persone incappucciate e altri fedeli con torce e crocifissi in un’atmosfera di tensione irreale. E fu cosi che nel 1866 una “turba anticlericale”scompigliò la manifestazione che risultava negli annali “devota e numerosa”.
Da allora non si ripeterà più e una parola definitiva la dirà il governo dieci anni dopo quando rimetterà alla valutazione dei prefetti del Regno la possibilità di autorizzare eccezionalmente lo svolgimento di processioni.
“Chi vuol pregare stia in chiesa, il vento della libertà civile che spira fuori potrebbe dar noia ai fanatici religiosi: il tempo della pompa è passato: la libertà di coscienza è ormai sanzionata: la Civiltà si avanza a grandi giornate calpestando gli avanzi abbattuti dell’oscurantismo e dell’orrore” si leggeva negli scritti dell’epoca.
Fu in questo periodo che la processione del Venerdì Santo si attestò nelle campagne dove ancor oggi resiste.
Le prime notizie particolareggiate sulla processione di Casalguidi risalgono comunque solo alla seconda metà dell'800, con vari documenti che segnalano la rinomanza e la fastosità della "Triennale Processione di Gesù Crocifisso".
Sull'appellativo "Festa Bella" Don Alfredo Pacini, in una sua pubblicazione dell'87, sottolineava che - malgrado l'apparenza - non contraddice il lutto del venerdì delle tenebre e "ciò che il detto vuol significare è qualcosa che meravigli e commuova, una manifestazione, insomma, che ricolleghi alla bella tradizione dei padri ed esprima l'attuale genuina pietà popolare".
E ancora monsignor Giordano Frosini è tornato sull'argomento in uno scritto del 1999, nel quale ribadiva che "la Festa Bella non è tale solo per gli abiti sgargianti, i cavalli che scalpitano, i soldati che marciano, i tanti figuranti che incorniciano la singolare processione; essa diventa bella nella misura in cui un popolo, (.) rivive nella fede l'ora fatale dell'umanità (.)".
La contiguità dei tre territori (Casalguidi, Montevettolini e Quarrata)- si legge in alcuni documenti - fa pensare quindi ad una specie di isola che ha senz’altro rinforzato l’immagine ed il senso della manifestazione. Gli attori delle tre manifestazioni hanno provenienze diverse e formano un gruppo solo per l’occasione. Alcuni vengono dall’impegno parrocchiale e molti altri dalla consuetudine familiare di fornire l’interprete di un certo personaggio . Tutti concorrono ad un ethos di paese che rimane forse la molla più forte di manifestazioni che richiedono qualche mese di preparazione.
Nonostante la matrice comune le origini locali sono differenziate e personalizzate e per la memoria del paese è più facile presentare la propria processione che le altre.
La “Festa Bella” (che per tradizione e’ riconosciuta proprio quella di Casalguidi unica erede della storica triade con Pistoia e Prato) si sviluppa per quadri tematici, undici per la precisione (nelle ultime edizioni è stato aggiunto il dodicesimo quadro delle “Donne del Popolo”) , e non per singoli personaggi.
Si inizia con “l’Ultima Cena” per finire sul Golgota.
La sequenza mette in ordine gli episodi che scandiscono la passione di Cristo: l' Ultima Cena, Gesù nel Getsemani, Gesù nel Sinedrio, l'incontro di Gesù con Erode, la condanna di Gesù, il Cireneo che porta la croce, l'incontro con le donne di Gerusalemme, la Madonna ai piedi della Croce, Gesù morente sulla Croce, Gesù morto sulla Croce, la sepoltura di Gesù.
I quadri sono animati da una “società” con il proprio angelo che corrisponde ad una zona ben definita del paese.
Al termine della processione da alcune edizioni è stato inserito una rappresentazione scenica della crocifissione e deposizione di Gesu Cristo.
Il momento culminante della processione, la rappresentazione della crocifissione e resurrezione di Gesù, avviene per l'appunto nella Piazza di Casalguidi davanti alla Chiesa parrocchiale di San Pietro.
Alternate con i vari quadri sfilano le bande musicali di Serravalle e dei paesi vicini intonando marce funebri, uniche note che risuonano nella generale atmosfera di silenzio e partecipazione.
L'apprezzamento del pubblico si manifesta ancora oggi a livelli straordinari: di solito assistono allo sfilate del corteo - organizzato dalla parrocchia di Casalguidi - dalle dieci alle quindicimila persone.
a.b.

fonte: Parrocchia di Casalguidi- Comune di Serravalle Pistoiese

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