giovedì 21 aprile 2011

Un anno di difesa civica a Quarrata: 11 istanze concluse. La relazione del dottor Nicola Soreca. Le critiche di Mario Niccolai (Fli)


QUARRATA_ Quale contributo alla riflessione riportiamo –quasi integralmente – la relazione sull’attività svolta nel 2010 dal difensore civico del Comune di Quarrata dott. Nicola Soreca.
Il resoconto sarà all’ordine del giorno del consiglio comunale di uno dei prossimi consigli comunali.
Intanto il primo a prendere posizione sul documento è Mario Niccolai (Fli) che sul suo sito scrive tra l’altro: “Crediamo, e non senza motivo, che la gente non si rivolge al Difensore Civico perché sa che comunque questa figura non è indipendente e slegata (e perciò garante di imparzialità) rispetto all’amministrazione che la foraggia e la stipendia ogni mese.
Volenti o nolenti, le amministrazioni democratiche del nostro Paese – di destra, di centro e di sinistra – si sono inventate una figura che non sta affatto dalla parte del cittadino, ma dà solo ad intendere di starci, facendo vedere un interessamento che, alla fine, non porta da nessuna parte.
Ce lo consenta, Soreca, come nostra opinione e, aggiungiamo, non immotivata.
Che poi in un anno di lavoro le pratiche non siano neppure due al mese e che incidano su un costo di 5-6mila euro, questa considerazione ci rende ancora più scettici, se si pensa che, a volte, per cifre molto minori, l’amministrazione quarratina ha arricciato il naso come dinanzi a spese inutili.
Siamo purtroppo convinti che non sarebbero stati i Difensori Civici a mutare la storia d’Italia. E più ancora siamo convinti che la gente non si fida né delle strutture burocratiche dei Comuni, né dei Difensori Civici d’Italia"
.
a.b.

DIFESA CIVICA
RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ SVOLTA NELL’ ANNO 2010.


Al Sig. Sindaco
Al Sig. Presidente del Consiglio
Ai Sigg.ri Consiglieri

1. PREMESSA
“ Nel presentare la relazione relativa all’anno 2010 sulla Difesa Civica istituita
nel Comune di Quarrata rilevo come l’attività si sia ulteriormente consolidata, ha assunto una sua più dettagliata fisionomia ed è divenuta un costante punto di contatto fra i cittadini e l’Amministrazione Comunale, pur registrando quel dato tendenziale di riduzione degli interventi richiesti dai cittadini/utenti che già era emerso – e sottolineato da questo ufficio – nella relazione del precedente anno 2009 (secondo semestre).
Peraltro, questo dato rafforza la sensazione, oggi convinzione, che l’Amministrazione Comunale, riesca a rispondere già con buona soddisfazione ed esaurientemente alle varie istanze dei cittadini nei primi contatti fra gli stessi e la strutture burocratiche, tutto ciò indicando un grado di efficienza delle stessa tale da fornire con inaspettata speditezza risposte comunque esaurienti alle istanze sulle più svariate materie.

2. IL QUADRO ISTITUZIONALE
È indubbio che la Difesa Civica, in via generale, non stia attraversando un
buon periodo ma questa rappresenta ormai una situazione fisiologica, frutto
dell’assenza di una cultura storica dell’istituto e di una conseguente scarsa attenzione posta nei suoi confronti dal legislatore.
Non vogliamo soffermarci sulle disposizioni che hanno decretato la prossima
fine dell’Istituto della Difesa Civica Comunale (legge finanziaria 2010 e successivo decreto legge adottato e poi convertito all’inizio dello stesso anno), già richiamate ampiamente nella relazione attinente l’anno 2009, se non per dire che verosimilmente, in coincidenza con il termine del mandato triennale, le disposizioni sopra richiamate vanno a cancellare dal sistema delle Autonomia Locali la figura del Difensore Civico Comunale.
Così, senza particolari motivazioni che attengono alla sostanza dell’istituto – se non quella risibile di ritenere l’istituto stesso un ”costo della politica” non
sopportabile per il comune – si è cassata una figura importante nata dalla legge 142/90 con significativo danno al bene comune, alla pienezza dei diritti degli amministrati e dell’autogoverno comunale del quale il Difensore Civico rappresenta un’espressione autentica e di immediata trasparenza.
A questa situazione avevano replicato con forza i Difensori Civici locali della
Toscana – regione questa dove l’istituto è fra i più rappresentati – i quali attraverso il proprio organismo di coordinamento rappresentato dalla Conferenza Permanente dei difensori civici toscani, nella seduta del 23 aprile 2010 hanno deliberato la risoluzione che viene integralmente riportata in calce alla presente relazione (Allegato “A”).
Ne è valso, a sostegno e difesa dell’istituto, la decisione della Regione Toscana di presentare ricorso impugnando i provvedimenti legislativi in questione avanti alla Corte Costituzionale la quale, con propria sentenza 326/2010 ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale, con ciò chiudendo al momento ogni ulteriore aspettativa.
Da quanto argomentato resto convinto al pari degli altri colleghi delle difese
civiche comunali che, lungi dal concretizzare i pur legittimi intenti di riduzione degli sprechi e dei costi degli apparati pubblici, tutto ciò rappresenti di fatto un profondo e non recuperabile impoverimento del mondo delle autonomia locali riducendo l’effettività e l’efficacia dei diritti degli amministrati a danno ancora una volta, delle fasce più deboli e bisognose della cittadinanza.
Né va sottovalutato in tal senso il danno che colpirà un’altra importante
funzione che è sottesa all’Istituto della Difesa Civica, e cioè quella della
partecipazione.
Infatti, nel momento in cui il Difensore Civico si fa portatore delle istanze dei
cittadini e può incidere sull’iter dei procedimenti amministrativi, contribuendo quindi a riformarli positivamente alle istanze dei cittadini/utenti, il cittadino stesso partecipa attivamente agli obiettivi dell’P. A. e contribuisce sensibilmente a migliorare i comportamenti dell’apparato burocratico ed i processi amministrativi.
Ne consegue che, collocando le funzioni amministrative più vicine agli
interessi di coloro che sono amministrati dalle istituzioni pubbliche, la partecipazione diviene la fonte stessa di legittimazione dell’azione della P. A.

3. L’ATTIVITA’ SVOLTA
Si rileva che le questioni poste all’attenzione di questo ufficio di difesa civica,
che hanno interessato l’attività 2010 si annoverano nel numero di venti, comprese le situazioni così dette c. d. “non di competenza” che sono state comunque oggetto di esame e valutazione con i vari utenti.
Si può poi aggiungere ai precedenti un’altra decina di casi segnalati dal personale responsabile dell’URP ai quali quell’ufficio ha potuto dare propri chiarimenti e risposte esaustive, salvo i casi in cui il cittadino ha comunque preferito richiedere un colloquio diretto con la figura del difensore (e che
rientrano nei casi di “non competenza”).
In proposito mi preme confermare quanto già segnalato nel decorso anno e cioè la diffusa ignoranza, nonostante gli anni di esistenza dell’istituto, sulle caratteristiche della figura giuridica del Difensore Civico confuso spesso col Giudice di Pace, al quale si chiede giustizia, o con l’avvocato al quale ricorrere per la tutela per via giudiziaria di diritti soggettivi ritenuto negati…..”.


ISTANZE RESIDUE ANNO 2009
- Istanze non definite al dicembre 2009 n. 5
- Istanze concluse nell’anno 2010 n. 5

RIEPILOGO GENERALE ISTANZE ANNO 2010
- Istanze aperte anno 2010… 20
(di cui interlocutorie/non competenza)… 3
(restano)… 17
- Istanze definite al dicembre 2010 … 11
(di cui concluse positivamente)… 10
(di cui concluse negativamente)… 1
- Istanze NON definite a dicembre 2010 … 6

4. CONSIDERAZIONI FINALI
Concludendo questa mia breve relazione mi sono reso conto di averla impostata fortemente sul tema della soppressione dei Difensori Civici disposta dalla richiamata legge finanziaria ma ritengo comunque che non poteva essere diversamente quando, in contraddizione con il preannunciato federalismo, la politica nazionale ha tenuto in così poco conto i principi della autonomia locale dichiarando “inutile” una pubblica funzione, quale quella della Difesa Civica prevista in tanti statuti comunali.
Ritengo, infatti, ma è un mio modesto parere, che detta funzione per la sua importanza, essenzialità e modernità, andrebbe di più valorizzata al fine di
fornire, specialmente ai cittadini delle fasce più deboli, quel minimo di supporto tecnico / giuridico volto alla possibile soluzione non contenziosa e senza oneri aggiunti dei potenziali conflitti insorti con la P.A.
E’ questa certamente una visione più nobile dei compiti propri del Difensore
Civico: infatti, lungi dal rappresentare il temuto (ma solo da alcuni) recipiente di reclami e rimostranze nei confronti della P.A. è risultato, invece, un luogo di
accoglienza ed ascolto del cittadino teso ad aiutarlo ad affrontare con maggior cognizione e coscienza i piccoli ed i grandi problemi di ogni giorno.
Auspico quindi che la presente relazione possa rappresentare un’occasione di riflessione e di dialogo per tutte le parti in causa ivi compresi e soprattutto i cittadini che, rivolgendosi a questo ufficio, hanno onorato con fiducia e stima questa istituzione posta a loro servizio.

Un ringraziamento particolare va al personale dell’Ufficio Relazioni al
Pubblico che, unitamente a quello della struttura comunale, continua a prodigarsi con professionalità, sensibilità e competenza nel delicato incarico a suo tempo assegnatogli di primo contatto con i cittadini.

Quarrata, marzo 2011.

Difensore Civico Città di Quarrata
Dr. Nicola Soreca

Allegato “A”
La conferenza regionale dei Difensori Civici locali, riunita a Firenze in data 23 aprile 2010 ai sensi della Legge regionale 27 aprile 2009, n° 19:
“preso atto della normativa statale che ha deciso la soppressione dei Difensori Civici comunali e la trasformazione dei Difensori Civici provinciali in Difensori territoriali con la possibilità per i Comuni di convenzionarsi con le Province; ribadendo il proprio giudizio negativo nei confronti della suddetta normativa; prendendo atto, con pieno apprezzamento, del ricorso presentato alla Corte Costituzionale della Regione Toscana (unica Regione italiana);
tornando a ribadire l’esigenza che la Conferenza nazionale dei Difensori Civici, Regioni, Province e Comuni nonché gli organismi degli Enti Locali, l’ANCI, il Consiglio delle Autonomie Locali, URPT, UNCEM, continuino ad adoperarsi per ottenere l’abrogazione della normativa che viola la Costituzione e l’autonomia degli Enti Locali o la sua modifica in modo da garantire le forme di difesa civica associata già promosse ed attuate in Regione Toscana e in altre Regioni; ritiene tuttavia che si debba garantire, in attesa dell’esito del ricorso, un’applicazione della normativa stessa che salvaguardi la tutela dei cittadini da parte della Difesa Civica; a tal fine auspica che Regione, Province e Comuni nonché gli organismi rappresentativi degli Enti Locali, l’ANCI, il Consiglio delle Autonomie locali, URPT, UNCEM, assumano ogni opportuna iniziativa per realizzare i seguenti
obiettivi: la nomina da parte delle Province che ne sono sprovviste (Firenze,
Grosseto, Livorno. Siena) del proprio Difensore Civico; il convenzionamento da parte dei Comuni con le Province per assicurare la Difesa Civica nei propri territori e perciò tendenzialmente in tutta la Toscana; la definizione di una convenzione tipo che preveda i rispettivi obblighi e diritti dei Comuni e delle Province, compresi gli aspetti economici, ed in particolare stabilisca:
a) l’eventuale trasferimento di personale dagli uffici comunali del Difensore
Civico agli uffici provinciali, in particolare dagli uffici dei Comuni capoluogo;
b) il mantenimento degli uffici comunali per la Difesa Civica per ricevere le
istanze e svolgere una prima istruttoria delle pratiche da trasmettere al
Difensore Civico territoriale ovvero al Difensore Civico regionale nei casi
rientranti nella sua competenza;
c) la disponibilità dei Comuni a mettere a disposizione dei cittadini un ufficio,
eventualmente l’Ufficio Relazioni col Pubblico, per ricevere le istanze e
possibilmente svolgere una prima istruttoria delle pratiche da trasmettere al
Difensore Civico territoriale ovvero al Difensore Civico regionale nei casi
rientranti nella sua competenza.
La conferenza regionale invita gli enti sopra indicati (Regione, Province,
Comuni ed i loro organismi rappresentativi) ad assumere ogni possibile
iniziativa affinché venga data attuazione all’ordine del giorno presentato dal
Sen. Pietro Marcenaro ed accolto dal Governo, in particolare per consentire
alla Difesa Civica comunale di continuare ad operare finché non siano
stipulate le convenzioni con le Province avviando una riflessione sul ruolo
della Difesa Civica in questa nuova dimensione; invita altresì i Comuni e le
Province che hanno il Difensore Civico o che lo hanno previsto nel loro
Statuto a far propria la presente risoluzione e ad adoperarsi in ogni sede
istituzionale in modo che venga adottata dai rispettivi Consigli; decide infine
di trasmetter la presente risoluzione alla Conferenza nazionale dei Difensori
Civici, al Coordinamento dei Difensori Civici metropolitani, al Mediatore
Europeo, al Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa,
all’Istituto Internazionale dell’Ombudsman (I.O.I.) ed all’Istituto Europeo
dell’Ombudsman”.

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