sabato 30 aprile 2011
Volantini di Forza Nuova/ Un nuovo intervento del sindaco. "Una politica fatta solo di divisioni.."
QUARRATA_ “Sulla questione della scuola di Santonuovo, anche alla luce di quanto successo in questi giorni, due sono le riflessioni che mi sento di fare: una legata al modo di interpretare la fede e la religione, l’altra sulla società e sulle responsabilità della politica”. Il sindaco di Quarrata Sabrina Sergio Gori torna nuovamente sulla vicenda dei volantini alla scuola di Santonuovo.
Lo fa attraverso il suo blog ma anche in risposta ad un intervento del giornalista Mauro Banchini sul blog della diocesi di Pistoia. Sulla vicenda invitiamo i lettori a leggere anche i commenti pervenuti ai post precedenti con gli interventi tra gli altri di Alessandro Cialdi, Federico Gorbi, Domenico Alferi..
“Fermo restando che il fatto di recitare quella che è stata definita una “preghiera”, è una libera scelta della scuola in accordo coi genitori dei bambini, accordo ribadito anche durante l’assemblea pubblica di mercoledì, come cattolica- scrive Gori - mi trovo assolutamente d’accordo con quanto dichiarato dal vicario della Diocesi don Paolo Palazzi, non solo perché lassù in Cielo credo anch’io “che non siano gelosi”, ma anche perché il messaggio cristiano è prima di tutto un messaggio di amore e di accoglienza. Questo a volte si scontra con la nostra dimensione umana e con divisioni terrene, che però niente hanno a che vedere con l’accoglienza testimoniata da Gesù ad esempio nell’episodio della samaritana: tra Ebrei e samaritani non correva buon sangue ma, nonostante questo, Gesù accoglie la samaritana e la converte con umiltà e amore”.
“E’ un insegnamento religioso, che però può diventare anche atteggiamento laico di chi sceglie la strada del dialogo, del confronto e dell’accoglienza, rispetto a quella dell’imposizione. Da questo punto di vista- continua il sindaco - la comunità di Santonuovo è un bell’esempio per tutti noi, per la capacità di essere pronti al dialogo, aperti al confronto e capaci di accogliere anche chi viene da fuori, senza farlo sentire “ospite”, ma facendolo diventare parte della comunità stessa.
Dispiace anche per questo che proprio la comunità di Santonuovo sia colpita da questa polemica gratuita, che nasconde dietro le ragioni di fede quella parola “ospiti”, riferita evidentemente a chi viene da fuori ed è diverso da noi, per colore della pelle, tradizioni, credenze religiose. Mercoledì sono stata invitata, insieme al Comandante dei Carabinieri e ai genitori dei bambini della scuola di Santonuovo, ad un incontro per spiegare quanto accaduto. Le porte della scuola erano aperte, l’incontro pubblico tant’è che erano presenti anche giornalisti ed altre persone al di fuori del contesto della scuola e l’atteggiamento dei genitori aperto e accogliente, com’è nel DNA di questa comunità”.
“L’altra riflessione invece- aggiunge Gori - riguarda la nostra società e le responsabilità della politica rispetto ai fenomeni sociali. In questo senso la comunità di Santonuovo e la società civile, che unanimemente si è stretta attorno alla dirigente Stella Niccolai, hanno dato a tutti noi una straordinaria testimonianza di civiltà e di quel senso di comunità che spesso sembra andare perduto nella società moderna. La forze politiche invece non sono riuscite neanche su questo a trovare un punto di unione e di convergenza, nell’esprime solidarietà alla dirigente e vicinanza alle famiglie dei bambini di Santonuovo, incolpevoli vittime di un gesto strumentale di contenuto xenofobo, che non appartiene in alcun modo allo spirito di quella comunità”.
“La storia dell’Italia- conclude - è contraddistinta da belle pagine di politica, in cui i partiti hanno saputo rappresentare il sentire della gente e le necessità del paese, superando anche le proprie divisioni, come fu in occasione della scrittura della Costituzione a cui parteciparono e contribuirono insieme tutte le forze politiche democratiche. Oggi sembra non essere così, se non riusciamo ad essere uniti nel respingere un gesto che, se voleva essere solo la rappresentazione di un problema e una sollecitazione a percorerre strade diverse, poteva essere portato avanti nella scuola, attraverso i metodi e gli strumenti che la democrazia ci offre”.
a.b.
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