FIRENZE-PISTOIA_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo il comunicato stampa di Giuseppe Brogi, coordinatore regionale di Sel.
Fino ad ora nella gestione dei rifiuti solidi urbani in Toscana si è adottato principalmente il tradizionale, modello basato sugli impianti di incenerimento e sulle discariche, rimanendo indietro rispetto ad altre realtà che via via attuavano strategie diverse.
Gli stessi Piani interprovinciali dei tre Ato rifiuti, specie in due aree, poggiano fondamentalmente su tale modello.
E’ apprezzabile, dunque, che il Presidente Rossi annunci un’inversione di tendenza nelle politiche sui rifiuti, per porsi in sintonia sia con i cambiamenti possibili – già realizzati altrove ed anche in alcuni dei nostri comuni – sia con gli orientamenti presenti tra larghi settori della popolazione. Gli stessi Piani interprovinciali dei tre Ato rifiuti, specie in due aree, poggiano fondamentalmente su tale modello.
Da tempo, infatti, tanti cittadini hanno messo alle spalle “l’usa e getta”, hanno iniziato a considerare i rifiuti non più un problema ma una risorsa, optando per produzioni, consumi e stili di vita nuovi, non solo a causa della grave crisi economica, ma anche per realizzare una diversa qualità della vita e un diverso sviluppo, capace di creare nuova occupazione. Se questa tendenza verrà adottata anche dalle istituzioni toscane nelle politiche sui rifiuti, si tratterà di una di quelle innovazioni capaci di sposare la parola “sinistra” alla parola “futuro” nel governo locale.
Per attuare un’inversione, che certamente non si fa con la bacchetta magica, occorre però dare corso quanto prima ad atti precisi.
Il primo riguarda la revisione dell’impostazione dei Piani interprovinciali dell’Ato Centro e dell’Ato Costa, ad oggi traboccanti di nuovi impianti di incenerimento, che contraddicono e inficiano qualunque nuova pratica.
Il secondo è relativo alla raccolta differenziata, la quale per legge dovrebbe già essere al 65% dei rifiuti solidi urbani: il traguardo del 2020 proposto da Rossi è terribilmente lontano e rischia di rimanere una chimera di carta se non vi è una reale volontà politica diffusa in tutta la regione.
Il terzo si riferisce ad una serie di azioni concrete volte ad incentivare/disincentivare subito diversi aspetti, in modo assai più efficace rispetto al passato: la riduzione della produzione di rifiuti, il riuso degli oggetti ancora utili, la raccolta domiciliare differenziata, il riciclaggio industriale dei materiali e relativo mercato, la sperimentazione e la realizzazione di impianti di diversa concezione per la parte residua, per svincolarsi dal totem inceneritore.
Senza dimenticare che, accanto ai rifiuti solidi urbani, c’è il grande tema dei rifiuti speciali, che rischiano di rimanere sempre in ombra, per i quali vanno garantite soluzioni ambientalmente corrette e modalità trasparenti.
Su questo arco di scelte, una sinistra di cambiamento come Sel scommette sul governo del futuro.
Lo fa raccogliendo le firme sulla Proposta di Legge di iniziativa popolare “Rifiuti zero”; animando di buona politica, anche sul tema dei rifiuti, le coalizioni di centro-sinistra in lizza la prossima settimana alle elezioni amministrative; apprezzando gli annunci del Presidente della Giunta regionale in modo consapevole ed esigente.
Giuseppe Brogi, Coordinatore regionale Sel Toscana
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