lunedì 25 ottobre 2010

Casse d'espansione, argini, rischio idraulico: le sette richieste al Presidente della Regione. Presentato il documento del Comitato di Olmi-Vignole


QUARRATA_ Alluvione del 25 dicembre 2009. L’incontro con i Comitati dei cittadini, previsto inizialmente a Firenze, si terrà invece venerdì 29 ottobre prossimo a Lucca presso la sede della Provincia (Palazzo Ducale) alle ore 18,30 contestualmente al Comitato Istituzionale.
Per questa occasione il Comitato dei cittadini di Olmi-Vignole (presieduto da Daniele Manetti) sottoporrà al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (in qualità di commissario delegato all’ordinanza Dpcm 3850/2010) e alla dottoressa Maria Sergentini (responsabile al Rischio idrogeologico della Regione Toscana) un articolato documento (suddiviso in sette punti) oltre all’invito a visitare il territorio quarratino ed in particolar modo gli argini del Torrente Stella (in sinistra idraulica) e l’area dell’Anpil della Querciola destinata ad ospitare – ormai da una decina di anni - la cassa di espansione per acque basse.
Nel documento – che porta anche la firma di Legambiente – viene presentata in particolare, una verifica ad oggi dello stato di avanzamento dei lavori in relazione alle casse d’espansione previste e agli argini dei torrenti.
“Le nostre prime richieste – spiega subito Manetti - sono state inviate alle amministrazioni comunali e provinciali già nel 1999. Si fa riferimento alla richiesta delle casse di espansione necessarie per la messa in sicurezza del territorio comunale dal rischio idrogeologico tenendo presenti come punti di partenza le petizioni protocollate presso il Comune di Quarrata il 16 gennaio 2006 e il 12 maggio dello stesso anno e in Provincia di Pistoia il 18 gennaio e il 12 maggio 2006. Dopo alcune indagini si è ritenuto che per mettere in sicurezza il nostro territorio occorrerà invasare circa 1.300.000 di metri cubi d’acqua”.
Il documento affronta svariate questioni dalla richiesta di lavori di ripristino degli argini del Torrente Stella in sinistra idraulica nel tratto Valenzatico nord-Olmi-Casini) alle casse di espansione per acque basse della Querciola e di Olmi; dalla cassa d’espansione di Pontassio per il Torrente Stella (per acque alte) al problema delle acque luride e stagnanti di Olmi. Un punto apposito è dedicato agli argini del Torrente Ombrone e alle casse di espansione previste nel Comune di Pistoia. Gran parte delle situazioni secondo Legambiente si sono aggravate dopo l’alluvione del 25 dicembre 2009.
Ma andiamo con ordine:

Argini Torrente Stella.
Il punto attualmente scoperto secondo il Comitato di Olmi-Vignole è la messa in sicurezza del torrente in sinistra idraulica, vale a dire gli argini che riguardano le frazioni di Valenzatio Nord (lato “Cavallino Rosso”), Olmi, Casini. Oltre 4mila persone chiuse un una “sacca” tra gli argini del fosso Quadrelli e quelli dello Stella.
“Il 4 Novembre del 1966 una rottura dell’argine del Torrente Stella a Pontassio ( Valenzatico ) portò un metro d’acqua nel centro di Olmi . Oggi – si legge nel documento - una simile rottura con i rialzamenti dei terreni per vivaismo , case , capannoni, mostre del mobile, la chiusura di fosse importanti e la rete delle fosse per acque piovane al collasso , l’altezza dell’acqua sarebbe maggiore. Senza contare poi il problema dell’inquinamento dovuto a fitofarmaci e altri prodotti chimici che dal Torrente Stella e dai terreni rialzati si riverserebbero nelle case , nei negozi e nei capannoni industriali e artigianali dei cittadini residenti visto che le acque luride ( come denunciato innumerevoli volte), ristagnano anche di Luglio nei campi e nel fosso della Galigana in frazione di Olmi”.
“ Nella riunione di Venerdi’ 16 Luglio 2010 a Giaccherino, promossa dal Consorzio Ombrone ( Relazione sullo stato delle opere idrauliche nel comprensorio di bonifica N° 15 ) è stato chiaramente detto che attualmente non ci sono finanziamenti per intervenire nel tratto , in sinistra idraulica, fra Santonuovo, Valenzatico nord, Olmi e Casini, eccetto per 2 interventi:
1) Interventi di sistemazione Arginale del T.Stella , a monte di Ponte alla Catena per un totale di Euro 127.071,69 - IVA esclusa con consegna dei lavori effettuata il 09/08/2010;
2) Interventi di sistemazione arginale del T.Stella , a valle sfocio Rio Impialla ( Destra Idraulica) p er un totale di Euro 191.268,83, IVA esclusa, con consegna dei lavori prevista il 15/07/2010”.
“Il resto dei lavori in sinistra idraulica chi li farà e con quali finanziamenti? In questo tratto , dopo una verifica del nostro Comitato , un sopralluogo e una conferma del Consorzio Ombrone – spiega Daniele Manetti – ci sono decine di scasci (cedimenti e frane) in vari punti dell’argine che si sono aggravati in modo enorme dopo la piena del 25 dicembre 2009. In alcuni punti manca una parte considerevole dell’argine per una lunghezza di 30 metri”.
“Le risorse rimaste ,per eseguire tali lavori- continua Manetti - sono ormai molto esigue. Il Consorzio e la Provincia non hanno al momento altri finanziamenti e perciò dovrebbe intervenire urgentemente e direttamente il Comune di Quarrata togliendo e dirottando soldi da opere pubbliche che non hanno urgenza e che si possono rimandare nel tempo. In stato di emergenza pensiamo che sia possibile farlo. Una rottura dell’argine porterebbe danni per milioni di euro , cifre molto superiori alle cifre occorrenti per i ripristini. Aspettiamo comunque una conferma ufficiale da parte del Consorzio su tale pericolosità nonché la soluzione tecnica per risolverla, chiaramente con la supervisione della Provincia di Pistoia”.
“Molti cittadini , da un disastro simile ,non avrebbero la forza di rialzarsi e sprofonderebbero ancora di più nel baratro economico che attualmente li attanaglia”.
“Il Comune di Quarrata, deve essere in grado, quanto prima, di fornirci una situazione aggiornata di tutto l’argine del torrente Stella in sinistra idraulica fra Santonuovo, Olmi e Casini, spiegarci lo stato di pericolosità e quali provvedimenti intende adottare, insieme agli altri enti interessati.


Per quanto riguarda la cassa di espansione della Querciola per le acque basse (intervento che interesserà in particolare le frazioni della Piana nell’incontro del 29 ottobre sarà richiesta una vigorosa presa di posizione della Regione Toscana “in modo che la cassa d’espansione sia pronta per l’uso prima dell’inverno 2011”.
Ricordiamo che la cassa (un invaso di circa 500.000 metri cubi denominato B1) dovrà raccogliere le acque basse provenienti dal Fosso Quadrelli.

Cassa d’espansione di Olmi (per acque basse):
secondo il comitato di Olmi-Vignole la Cassa d’espansione - entrata in funzione nel 2008 - è sottodimensionata e nel prossimo futuro dovrebbe contenere 200.000 metri cubi se verranno trovati i soldi per ingrandirla.
“Tale cassa per problemi d’inquinamento ( Fitofarmaci) – spiega Manetti - è stata scavata fino all’altezza del letto del Fosso Quadrelli. Se fosse stato possibile scavarla ulteriormente avremmo potuto aumentare la capienza di 30.000 metri cubi di acqua per ogni metro scavato. La Regione toscana ha stabilito che ci deve essere una certa distanza fra il letto della cassa e la falda sottostante a causa dell’inquinamento. Inoltre ci sono problemi tecnici per la gestione di tale cassa durante le alluvioni. Per i cittadini lo sfioratore sul fosso Quadrelli è troppo basso e la cassa si riempie prima del previsto. Servirebbero quindi delle paratie mobili alte circa mezzo metro da aprire simultaneamente al bisogno. Durante l’alluvione di Natale 2009 la cassa era già piena e l’acqua è tracimata dagli argini dell’Ombroncello. Anche su questo punto siamo disponibili a confrontarci con il Consorzio Ombrone”.

Cassa d’espansione di Pontassio per il Torrente Stella (per acque alte).
(Invaso da circa 600.000 metri cubi con ente esecutore il Comune di Quarrata).
“Il Comune – si legge nel documento - è in attesa di ricevere il nulla-osta dalla Regione per quanto riguarda la valutazione dell’impatto ambientale( V.I.A) al fine di procedere all’approvazione del progetto definitivo dell’opera. L’accordo di programma firmato in Regione Toscana il 7 Agosto 2006 non prevede denari per la sua realizzazione. E’ pronto il progetto definitivo, mancano i soldi per finanziarlo. Il tutto forse è demandato ad un ulteriore accordo di programma con ritardi di anni per la realizzazione di tale cassa. Ad oggi, 27 ottobre 20101 tutto è fermo.

Acque luride e stagnanti di Olmi con riferimento alle fogne per il deflusso delle acque chiare ad Olmi.
I lavori dovevano iniziare entro settembre 2010. Ad oggi tutto è fermo.

Argini Torrente Ombrone
”I lavori di ripristino degli argini dell’Ombrone, nei punti di maggior pericolo , si stanno concretizzando e la messa in sicurezza dei punti più pericolosi, con le case a ridosso degli argini, pur tra mille difficoltà , sta procedendo .
Le ditte appaltatrici,su progetto del Consorzio Ombrone, stanno impiantando micropali e stanno costruendo opere in cemento armato e pietra. I cittadini residenti richiedono che la messa in sicurezza degli argini , almeno nella parte interna del Torrente Ombrone, tra il ponte dei Baldi ed il ponticino pedonale della chiesa della Ferruccia sia eseguita definitivamente entro l’autunno 2010 e sul termine di questi lavori i cittadini hanno avuto ampie rassicurazioni dall’Assessore Mauro Mari.
Il Comitato di Olmi e Vignole è attento e segue tutti questi lavori, perché una rottura dell’argine alla Ferruccia ,in destra idraulica, dopo la Ferruccia inonderebbe soprattutto Vignole e Caserana.
Non crediamo che i problemi della Ferruccia terminino con la messa in sicurezza di cinquecento metri di argine , dalla chiesa al ponte dei Baldi. Comunque tutto quel pezzo è stato gestito urgentemente ed il lavoro , ad oggi 27 Ottobre 2010 , a detta dei cittadini residenti , è stato fatto in modo egregio.
Speriamo che il tempo dia la possibilità di terminare completamente tutti i lavori , come stabilito con i cittadini in destra ed in sinistra idraulica entro la fine dell’Autunno 2010.
In destra idraulica è rimasto da fare un lavoro per mettere in sicurezza l’argine davanti al Cimitero della Chiesa di Ferruccia, come concordato in riunione con l’Assessore Mauro Mari.

Casse d’espansione nel Comune di Pistoia.
“Chiederemo dati tecnici sulle casse di espansione del Bacino di Gello- Laghi Primavera e San Pierino in Vincio.
Il comune di Pistoia ,ad oggi, dimenticandosi dei gravi problemi dei Comuni a valle ( Quarrata e Agliana) non ha mai costruito casse d’espansione sul proprio territorio.
L’Autorità di Bacino tramite il PAI(Piano assetto idrogeologico) aveva previsto che il Comune di Pistoia durante le alluvioni trattenesse sul suo territorio 3.000.000 di metri cubi di acqua. Se non si diminuisce la velocità dell’acqua con le casse d’espansione , gli argini, se pur costruiti bene, continueranno a cedere da tutte le parti . A questo proposito il comitato ha fatto riferimento alle relazioni tecniche dell’Autorità di Bacini e del professor Ingegnere Stefano Pagliara- docente di Protezione idraulica del Territorio dell’Università di Pisa.
“I comitati - si legge ancora nel documento - continueranno a lottare per eliminare tutti questi ritardi ed è indispensabile ripetere che i cittadini riprenderanno fiducia solo quando vedranno le macchine movimento terra al lavoro per costruire gli argini delle future casse d’espansione .
Nei prossimi anni si prevede che l’ampiezza e la frequenza di eventi meteo estremi crescerà a causa dei cambiamenti climatici e le alluvioni saranno più frequenti ,violente e molto localizzate.
Il sistema idraulico della nostra piana è al collasso in seguito alle trasformazioni che hanno modificato il territorio ( Urbanizzazione e vivai) e quindi l’unica alternativa valida rimangono le casse d’espansione.”
Per Legambiente le future casse d’espansione nasceranno , per il nostro territorio, già sottodimensionate ed è indispensabile da subito pensare ad altri invasi.
a.b.

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