QUARRATA_ “Dopo l’alluvione avvenuta nella notte del 4 Ottobre 2010, nel centro di Quarrata e nelle periferie, ho ricevuto innumerevoli telefonate ed email da cittadini, che richiedevano con insistenza che l’Amministrazione quarratina prendesse in esame le richieste,fatte tramite petizioni ed assemblee, per risolvere i gravi problemi del rischio idrogeologico ed altre problematiche urgentissime “.
A scrivere è di nuovo Daniele Manetti, componente della commissione per la Partecipazione del Comune di Quarrata e rappresentante del comitato di Olmi.
“I cittadini- spiega - continuano a chiedere che siano messi in sicurezza gli argini dei torrenti, che siano fatte le casse d’espansione, che siano fatte le fogne per lo scolo delle acque (bianche e nere) in centro di Quarrata e nelle frazioni; che sia migliorata l’acqua potabile; che sia portato l’acquedotto ed il metanodotto nelle strade del Comune di Quarrata che ne sono prive, ecc..”.
“Sono fermamente convinto – continua - che solo tramite un percorso partecipativo serio in collaborazione stretta con l’Amministrazione riusciremo a risolvere tutti questi problemi”.
Nel frattempo – denuncia - il percorso partecipativo va avanti molto lentamente e per velocizzarlo bisogna risolvere subito un problema: modificare un articolo del Regolamento per la Partecipazione”.
Daniele Manetti si riferisce all’articolo 4, comma 4 che riguarda nello specifico l’avvio del percorso partecipativo.
Tutto ciò alla luce della recente risposta ottenuta dal vicesegretario del Comune di Quarrata Bianca Sottosanti e dal responsabile del servizio Agan Danila Bandaccari alla presentazione di due percorsi partecipativi presentati tra luglio e settembre di questo anno dove si legge:
“ … Senza voler entrare nel merito delle proposte avanzate, vogliamo far presente, nell’eventualità che i componenti di Codesta Commissione non abbiano adeguatamente verificato la documentazione presentata, che l’art. 4 del Regolamento per la Partecipazione richiede, ai fini dell’avvio di un percorso partecipativo, che “La domanda di strutturare un percorso partecipativo può essere avanzata da: Omissis - almeno il 5% dei cittadini, degli stranieri o degli apolidi che hanno compiuto sedici anni, regolarmente residenti nel Comune, anche su iniziativa di associazioni e comitati; almeno il 10% dei cittadini, degli stranieri o degli apolidi che hanno compiuto sedici anni, regolarmente residenti nel Comune, qualora il percorso partecipativo non interessi tutto il comune, ma solo una o più frazioni.”
"Tale previsione - prosegue la nota del Comune - è stata discussa e inserita dagli stessi cittadini che hanno partecipato attivamente alla costruzione del Regolamento, poi approvato dal Consiglio Comunale, a scopo di selezione e di garanzia del procedimento. Infatti, per sua natura, un percorso partecipativo deve avere ad oggetto degli argomenti che interessano una generalità di cittadini di un territorio, onde evitare la paralisi dell’attività amministrativa e un gravoso dispendio di risorse umane ed economiche”.
“Le percentuali inserite nell’articolo 4 del Regolamento per la Partecipazione- afferma Daniele Manetti - non sono state decise dai cittadini ,come riportato nel documento a firma della Dott.ssa Sottosanti e Bandaccari, ma esclusivamente dalla Commissione Affari Istituzionali. Secondo il sottoscritto c’è stato quindi un grosso errore politico nel concedere questa importante decisione alla Commissione Affari Istituzionali ,da parte della cittadinanza presente a Villa la Magia. In democrazia partecipata nulla va lasciato alla discrezione di pochi individui".
I tecnici del Comune nella loro lettera ai rappresentanti dei cittadini nella commissione per la partecipazione del Comune hanno ribadito che “il numero di firme presentate non raggiunge la percentuale richiesta dal regolamento. “In considerazione dell’esiguo numero dei richiedenti delle due proposte di percorsi partecipativi presentati (la prima n. 245 e la seconda n. 64 sui n. 2.150 necessari, trattandosi di proposte interessanti solo una frazione del comune), gli uffici hanno ritenuto per il momento non opportuno controllare l’effettiva residenza dei sottoscrittori. Concludendo quindi vogliamo evidenziare che valutare l’ammissibilità di un percorso partecipativo non può prescindere da una verifica a monte della presenza dei requisiti minimi di procedibilità di un’istanza (numero dei sottoscrittori, loro età e residenza nel comune) che il regolamento ha preventivamente posto come limite dell’operato di tutti i soggetti variamente coinvolti nel processo partecipativo a salvaguardia dell’imparzialità dello stesso e della rappresentatività delle istanze. Diversamente operando si integrerebbe una violazione dello stesso Regolamento Comunale per la partecipazione”.
Secondo Manetti invece “non è stato preso in considerazione il percorso di frazione come era stato indicato nel rapporto finale del cittadini: “Chiedere 2150 firme per piccoli interventi sul territorio è sproporzionato e va contro tutti i principi della Partecipazione”. "Per progetti partecipativi (piccoli interventi)diversi dal dibattito pubblico per i grandi Interventi, l’articolo della legge regionale Toscana in materia lo specifica chiaramente: serve la percentuale dell’1% fino a trentamila abitanti. Nel nostro caso, visto che a Quarrata siamo 21500 abitanti, l’1% è 215 abitanti. Tutte le altre percentuali che la legge Regionale propone sono in linea con l’1% fino a 30000 abitanti".
"Il Regolamento del Comune di Quarrata - spiega Daniele Manetti -nell’enunciazione al primo articolo dice “ Il presente Regolamento è in attuazione della L.R.T 69/2007 , oltre che in particolare, delle seguenti disposizioni dello Statuto Comunale,” quindi, visto che il riferimento è la Legge della Regione Toscana, c’è un netto contrasto fra l’art 4 del Regolamento Comunale di Quarrata e l’art 14 della legge 69 della Regione Toscana. L'articolo 4del nostro regolamento va modificato urgentemente. Molto probabilmente tutto questo è sfuggito alla Commissione che lo ha redatto. Purtroppo se ne sono accorti i cittadini quando hanno cercato di presentare la prima richiesta partecipativa; come in tutte le cose quando si passa da una fase teorica ad una fase pratica e applicativa vengono fuori tutte le magagne".
"La Partecipazione, anche se portata avanti da piccoli gruppi di persone - precisa - non crea la paralisi dell’attività amministrativa, ma tende a disintegrare tutti quei muri e tutti quegli ostacoli, che esistono tra cittadini e l'Amministrazione e a far conoscere i veri problemi alla Giunta e al Sindaco.
La conoscenza di tutti questi problemi, esposti dai cittadini in modo molto democratico, serve all’Amministrazione per risolverli velocemente e rimanere in sintonia con i cittadini, senza fare altre scelte pubbliche sconsiderate e non gradite alla popolazione".
"In base a tutti questi ragionamenti - conclude Daniele Manetti -per il sottoscritto l’art 4 del Regolamento del Comune di Quarrata è da modificare immediatamente, sostituendo le percentuali con quelle riportate nell’art 14 della Legge 69 della Regione Toscana. La legge sulla Partecipazione della Regione Toscana era stata redatta, anche per sveltire le pratiche ed eliminare la burocrazia. Non aspettiamo qualche mese per apportare tale modifica al nostro regolamento. Siano indette urgentemente le riunioni necessarie e poi portiamo la modifica dell’art 4 (Regolamento comunale)in Consiglio Comunale,in modo da togliere questo pesante freno e far ripartire velocemente la Democrazia Partecipata a Quarrata. In Democrazia Partecipata, ognuno conta per uno, e quindi chiedo di riferire di tutta questa situazione presso la Commissione Affari Istituzionali e se necessario in Consiglio Comunale ,come è stato fatto dal Difensore Civico quando ha dovuto riferire del suo operato". "Gli altri componenti della Commissione per la Partecipazione decideranno in piena autonomia e senza nessun condizionamento se seguire questo linea o prendere altre decisioni".
Un lungo intervento arricchito da una attenta documentazione inviata per conoscenza anche ai consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione che si conclude con una ennesima precisazione: "Il percorso partecipativo presentato dai cittadini il 27/07/2010 Prot 36296 e firmato da 245 cittadini è perfettamente in linea con la legge 69 art 14 sulla Partecipazione della Regione Toscana (l’1 per cento fino a trentamila abitanti). Quarrata ha 21500 abitanti con possibilità di voto e quindi per un percorso partecipativo occorrono 215 firme (l’1 per cento su 21500).I cittadini ne hanno raccolte in eccesso consegnandone 245. Una volta modificato l’art 4 questo percorso partecipativo dovrà essere riconvalidato e portato avanti con forza e convinzione. I servizi primari(acquedotto, metanodotto e fogne )vanno portati urgentemente a tutti i cittadini di Quarrata.
a.b.
Sull'argomento invitiamo i lettori a leggere anche il pezzo "Partecipazione. Una fandonia di acchiappacitrulli" all'indirizzo:
http://marioniccolai.blogspot.com/2010/10/una-foto-al-giorno-leva-il-medico-di_05.html
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