sabato 2 ottobre 2010

Un "Banco Info" mensile e una assemblea pubblica contro l'Inceneritore di Montale



MONTALE-AGLIANA-QUARRATA_ Riprende dopo la sosta estiva l’attività del Comitato Contro l’Inceneritore di Montale.
Da domenica 3 ottobre e tutte le prime domeniche del mese al mercatino di San Piero Agliana (a fianco del Bar Rinascita) i volontari terranno aperto un “Banco Info” per dare chiarimenti e notizie sulle analisi del latte e sulle altre iniziative in calendario.
Sarà anche l’occasione per finanziare le iniziative portate avanti dal comitato quali ricorsi, analisi, perizie, spese legali e materiale informativo.
Per questo saranno in vendita vari oggetti, dono della popolazione (soprammobili, bambole, portafotografie, quadri, vasi, vecchi serviti di piatti, bicchieri, vassoi, giocattoli, giochi da tavolo, borse, bigiotteria, libri, videocassette, ecc..). Saranno anche mostrati i “pannolini lavabili” per bambini e spiegato il loro utilizzo e il notevole risparmio per le famiglie.
Info: 320.1592293 (dalle 15 alle 19).
Intanto il Comitato ha organizzato per martedì 5 ottobre (alle ore 21,15) presso la chiesa di Stazione-Montale (in via Pacinotti) una riunione pubblica finalizzata ad informare i cittadini sulle azioni giudiziarie intraprese, sui procedimenti in corso e le novità.

Ecco di seguito il documento integrale del Comitato Contro l'Inceneritore di Montale:

“Continua il processo a carico del CIS per il superamento dei valori limite di legge di diossine e furani accertato nei mesi di maggio e luglio 2007, che il Comitato Contro l’inceneritore aveva più volte denuciato alle Autorità competenti, chiedendo un loro intervento al fine di accertarne le cause e verificare il regolare o meno funzionamento dell’Impianto di incenerimento di Montale.
Nel corso degli ultimi anni, il Comitato ha infatti presentato varie segnalazioni e denuce/querele alle Autorità competenti, rappresentando le numerose perplessità e preoccupazioni in merito all’ampliamento nonché alle continue emissioni di fumi e maleodoranze provenienti dall’inceneritore e chiedendo indagini approfondite atte a verificare la natura delle suddette emissioni, la regolare funzionalità dell’impianto di incenerimento nonché la correlazione tra un eventuale suo malfunzionamento e l’aumentare di gravi patologie tumorali tra gli abitanti.
Cio’ nonostante, gran parte delle richeste avanzate sono state, fino ad oggi, disattese; addirittura, proprio in riferimento allo sforamento, risalente al maggio-luglio 2007, dei valori limite previsti dalla legge per i suddetti microinquinati ed alla conoscenza di ciò da parte della società di gestione dell’inceneritore ben prima del blocco dell’impianto, il PM procendente ha presentato, per ben 2 volte, la richiesta di archiviazione del processo.
In data 1/06/2009 il giudice per le Indagini preliminare del Tribunale di Pistoia ha tuttavia respinto l’ennesima richesta di archiviazione presentata dalla Procura di Pistoia ed ha ordinato di formulare l’imputazione coatta nei confronti del Presidente del CdA e del responsabile dell’Impianto, della ditta CIS srl, gestore dell’Inceneritore di Montale, incardinando così il processo, attualmente in fase istruttoria, a carico di questi ultimi, per le violazioni sopra descritte.
Nel suddetto procedimento molti cittadini e membri del comitato, si sono costituiti parti civili avanzando precise richieste risarcitorie ed indicando testimoni e propri consulenti di parte.
A fronte delle condotte illecite contestate, era tuttavia auspicabile ed attesa, date le promesse avanzate in campagna elettorale, una presa di posizione netta anche da parte di Comuni di Montale, Agliana e Quarrata, comproprietari pro quota del Cis spa, che di fatto non é arrivata.
Questi ultimi,infatti, anziché costituirsi parti civile a fianco dei propri cittadini, hanno preferito assumere la diversa e passiva veste di responsabili civili, dovendo, in caso di condanna, rispospondere, a norma delle leggi civili, dei danni procurati dagli impuntati ai loro cittadini ed al territorio locale.
Appare sbalorditivo pensare come le suddette amministrazioni pubbliche, anziché agire nell’esclusivo e primario interesse di questi ultimi, in gran parte loro elettori, abbiano,evidentemente, preferito perseguire altri interessi, spendendo migliaia di euro delle casse comunali per costituirsi e difendersi nel suindicato procendimento penale, piuttosto che investirli in indagini ambientali, tossicologiche, epidemiologiche e medico-legale.
A tal proposito, preme evidenziare come, nel mese di giugno scorso sia stata depositata, dopo un anno dal conferimento dell’incarico, la relazione del Consulente nominato dal PM procedente nell’ambito di un altro procedimento penale, scaturito da una articolata denuncia/querela depositata dal Comitato; la suddetta consulenza appare, tuttavia, assolutamente inconcludente, rendendo ancor più necessario il compimento delle specifiche ed approfondite indagini più volte richieste.
Quindi in data 3/03/2011 avrà inizio un nuovo processo a carico del gestore dell’impianto, avente ad oggetto il secondo accertamento dei valori limite di emissioni di diossine e furani, rasalente al periodo intercorrente tra il mese di ottobre 2008 e il gennaio 2009.
Quale posizione intenderanno assumere i Comuni? I cittadini avranno finalmente tutela dai loro rappresentanti?”.

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