QUARRATA_Cinque comitati a difesa dei territori di Caserana, Olmi-Vignole, Casini, Ferruccia e Bottegone (Guado dei Sarti) uniti a difesa del fiume Ombrone stanno raccogliendo in questi giorni firme nei rispettivi territori di appartenenza a sostegno di una lettera alle Istituzioni locali (provincie di Pistoia e Prato; comuni di Quarrata, Pistoia, Prato, Agliana, Carmignano, Poggio a Caiano) nonché all’ufficio regionale Tutela del Territorio di Pistoia e Prato, al segretario generale dell’Autorità di Bacino del fiume Arno e al commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Ombrone Pistoiese-Bisenzio.
L’iniziativa è stata presentata nel corso di una partecipata assemblea svoltasi al Circolo Arci di Caserana, frazione quarratina dove ha sede il Comitato per l’Ombrone di Caserana, che si è fatto promotore della lettera.
Pur non scendendo nei dettagli della questione – lo stato di manutenzione in cui versa il torrente Ombrone (oggetto ricordiamo anche in tempi molto recenti di rotte che hanno provocato notevoli danni sia alle colture che agli edifici della zona della Piana)- i comitati hanno concordato una linea comune sul fatto di andare quanto prima alla stesura di un documento ulteriore che stabilisca una volta per tutte “chi è responsabile di che cosa”.
“Noi cittadini- hanno spiegato i referenti dell’iniziativa Franco Gaiffi, Oreste Vannucci, Romeo Santini e Niccolò Lucarelli – non siamo interessati a capire chi è competente per la manutenzione del torrente, siamo assolutamente determinati a far si chè qualcuno, chiunque sia, si impegni finalmente a dare risposte concrete alla domanda di messa in sicurezza del corso d’acqua”.
“Noi non sappiamo se le opere di messa in sicurezza degli argini, ad esempio sia di competenza dell’Autorità di Bacino dell’Arno piuttosto che della Provincia (o provincie) o del Consorzio Ombrone; interessa che la manutenzione sia realizzata!”.
Durante l’assemblea da vari interventi fatti dai cittadini e dai rappresentanti dei comitati è emerso quale sia la portata reale del problema che investe tutto il corso dell’Ombrone.
“Scendendo il torrente- lungo gli argini- si capisce molto bene il problema: la mancanza di manutezione, la sequenza quasi ininterrotta di teloni, l’alveo sempre più pieno di materiale di riporto, le sponde che si avvicinano tra loro a causa della mancata riprofilatura”.
“Questi e non solo questi- si legge nella lettera – sono i fatti che contestiamo agli enti preposti alla manutenzione, sia essa ordinaria che straordinaria!”.
In particolare i cinque comitati intendono conoscere quanto prima “lo stato dell’arte relativo all’attuazione di quanto previsto dalla delibera della Giunta regionale n. 562 del 31 maggio 2010 che prevedeva nello specifico quattro operazioni: il ripristino delle opere idrauliche sull’Ombrone in località Castel de Bucci a monte del Ponte dei Baldi nel comune di Quarrata; il ripristino della sponda destra dell’Ombrone a Ferruccia, entrambe all’epoca già finanziate per un totale di un milione di euro; il ripristino delle opere idrauliche sull’Ombrone in località Case Frati (Quarrata); il ripristino delle opere idrauliche sull’Ombrone in località Ponte dei Baldi (Quarrata e Agliana), queste ultime due programmate ma all’epoca non finanziate”.
Secondo i comitati “determinate opere non possono essere progettate soltanto a tavolino ma necessitano anche dell’esperienza di coloro i quali hanno vissuto e vivono sul campo i problemi e ne conoscono le più piccole sfumature”.
“Sappiamo che la materia è molto delicata e ci rendiamo a disposizione a partecipare nel modo che ciascun ente riterrà opportuno alla definizione degli interventi”.
“Come cittadini- termina la lettera – con l’approssimarsi della stagione autunnale e invernale, siamo molto preoccupati per le condizioni in cui versa il corso d’acqua per cui vogliamo avere risposte celeri e responsabili circa l’attuazione degli interventi di ripristino e manutenzione degli argini; in mancanza di queste vi riterremo responsabili di quello che potrà accadere (come purtroppo già accaduto)”.
Nel corso dell’assemblea ci sono stati vari interventi: “Il nostro comitato- ha detto Daniele Manetti (Olmi-Vignole)- è stato più volte in Provincia ed abbiamo chiesto che facciano la casse di espansione a Pistoia, ferme da una decina di anni. Se non si ferma infatti l’acqua a monte non si risolve il problema a valle. Secondo noi il Comune di Quarrata ha speso male i suoi soldi con i Piuss. Sono progetti che i cittadini non vogliono. Per questo motivo vorremmo andare dal presidente della Regione Rossi per chiedere che si facciano altri interventi. Non ho niente contro le piste ciclabili ma prima bisogna mettere in sicurezza gli argini e dare maggiori rassicurazioni ai cittadini”.
“Le autorità politiche e gli enti tecnici- ha spiegato poi Vitaliano Manetti (Consiglio di frazione di Casini)- non solo stanno dormendo ma non hanno dormito così tanto come ora. I cittadini sono preoccupati perché pensano per prima cosa alla loro sicurezza personale. Nel lontano 1991 un morto a causa dell’alluvione si registrò anche a Casini. Nel nostro comitato ci sono persone esperte nel campo della sicurezza idraulica che ci hanno indicato le manchevolezze sia della parte politica che tecnica. Nei 20 anni di attività abbiamo pure ricercato alleanze e per noi è stato facile trovarle con la gente di Poggio a Caiano e di altri comuni limitrofi. Abbiamo trovato anche spunti per unirci ai comitati di Olmi e Caserana senza accontentarci di avere il Comune come interfaccia. Nei primi momenti si è trattato di lavorare per poter chiedere i rimborsi dei danni subiti e di poter far realizzare infrastrutture che potessero eliminare i grossi pericoli rappresentati dall’acqua alta dell’Ombrone. Abbiamo spinto per la realizzazione della cassa di espansione poi realizzata a Case Carlesi in località Catena che ha però dato il via a lotte e contrasti con i vivaisti. Il progetto era stato presentato direttamente all’Autorità di Bacino dell’Arno visto il silenzio della provincia di Pistoia e del Comune di Quarrata. Dal 1994 fino all’anno scorso quella cassa di espansione è stata aperta però solo in quattro occasioni di pericolo e si è visto che la sua realizzazione è stata decisiva per l’eliminazione del pericolo. Ne sono seguite altre nei comuni limitrofi (Ponte alle Vanne, Cantagrillo, Olmi). Nonostante ciò le casse di espansione non risolvono tutto. Il problema delle acque basse esiste ancora”.
Secondo il rappresentante di Casini le istituzioni nella riunione svoltasi martedì 8 novembre scorso al Polo Tecnologico hanno preso atto della situazione. Tuttavia è stato ribadito che soprattutto per quanto riguarda la pulizia del letto dell’Ombrone pone non pochi problemi. "Proprio per questo occorre che i comitati non si sveglino due giorni prima che succeda qualcosa ma devono tenere continuamente il fiato addosso su questa giunta, su questi tecnici. Come unico scopo dobbiamo avere la difesa dei cittadini e per questo è importante cercare di sapere di chi sono le responsabilità”.
Franco Gaiffi (comitato di Caserana) riferendosi allo stato attuale dell’Ombrone ha ricordato che “ dove c’è molta terra non ci può stare l’acqua”.
“Dal momento che ci è stato detto che la pulizia del letto del fiume non è possibile perché il terreno contiene inquinanti ci dovrà essere chiarezza sulle responsabilità”.
Durante la serata sono intervenuti anche alcuni cittadini che nel portare il loro sostegno all’iniziativa promossa, hanno ribadito la necessità di “fare chiarezza su chi deve eseguire le manutenzioni ordinarie e straordinarie degli argini”.
Per tutti in un periodo in cui l’Ombrone è al collasso, non avendo più la capacità di trattenere le piene e gli interventi essenziali non vengono realizzati per mancanza di fondi “stabilire con sicurezza di chi sono le responsabilità” resta l’unica priorità da perseguire.
La lettera dei cinque comitati va quindi in questa direzione.
A.B.
2 commenti:
L' unione fà la forza dice il saggio..(direi obbligatoriamente forzata)anche se stò pseudo consorzio ci dovrebbe pensare da solo... se no che ci stà a fare..???
Luciano Barsotti (da facebook)
ma l'ortografia un esiste, lucianino?
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