PISTOIA_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo il messaggio di augurio di mons Mansueto Bianchi, Vescovo di Pistoia per la Pasqua 2012
La Pasqua è il nostro destino: lo scopo per cui ci è data la vita, il
traguardo cui volge la nostra strada. C’è una sintonia profonda,
insopprimibile, tra ciò che ogni persona radicalmente attende e ciò che la
Pasqua annuncia.
E’ il dono, originalissimo, di noi cristiani al mondo; è il sale con cui
rendiamo sapida la vita.
Occorre però che noi siamo persone e comunità che vivono questa speranza e
mostrano quanto essa umanizzi la vita.
Com’è una Chiesa che crede alla Pasqua, una Comunità cristiana che vive la
Resurrezione ? Tra le molte risposte possibili ne scelgo due che mi paiono
attuali oltre che pertinenti.
La Chiesa di Pasqua è una Chiesa “vicina”, secondo la parola del Risorto
“io sono con voi”.
Da un po’ di tempo mi vado chiedendo, come Vescovo, se la nostra Chiesa
italiana non stia perdendo il contatto con la gente, non stia sbiadendo una
presenza significativa dentro l’orizzonte di riferimento quotidiano, normale,
delle persone.
Mons. Mansueto Bianchi (fonte: La Nazione Pistoia) |
Certo può essere la conseguenza di un indebolimento della struttura
ecclesiale, ma forse è, ancor più, una immagine di chiesa che gioca
prevalentemente in difesa e percorre troppo velocemente il tracciato dell’
ascolto, dell’ analisi, della comprensione e dell’ umana sintonia, per
approdare al pur necessario pronunciamento e giudizio. Mi preoccupa questo
allontanarsi della chiesa da una dimensione autenticamente popolare, non
populistica e demagogica, perché impoverisce una caratteristica marcatamente
evangelica e rischia di velare la luminosità della Pasqua nella vita della
gente.
La seconda risposta: una Chiesa di Pasqua è una chiesa “ che parla”. E
parla significativamente, incidendo e solcando le intelligenze e le coscienze.
E’ un parlare che può anche dispiacere a qualcuno e suscitare reazioni amare,
come ci insegnano gli Atti degli Apostoli descrivendo le reazioni dell’
ufficialità giudaica all’ annuncio di Pietro sulla Resurrezione.
Mi ha molto colpito il discorso del Card. Tettamanzi alla sua chiesa di
Milano, nella Domenica delle Palme. Credo che la Pasqua ci impegni ad un di più
di lealtà, di chiarezza, di “profezia” verso il nostro tempo, collocandoci come
cristiani dentro la storia, senza sconti e senza protezioni.
Allora è il tempo di pronunciare parole chiare, sui principi ma anche sui
comportamenti, sulla dottrina ma anche sulle persone, sull’ etica ma anche sui
fatti che accadono.
Credo che una Pasqua così porterebbe chiarezza e fermezza di giudizio su
avvenimenti che stanno accadendo alle frontiere ma anche su comportamenti che
avvengono al centro.
Certo una Pasqua “vicina” e “che parla”, è faticosa e pone la Chiesa sulla
strada della conversione, ma è anche l’unica davvero evangelica: quello che ha
avuto ed ha la forza di generare il cristiano come lievito della storia. A
tutti l’augurio di Buona Pasqua.
Monsignor Mansueto Bianchi
Vescovo di
Pistoia
Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Pistoia
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