giovedì 12 aprile 2012

Il viaggio ragionato all'interno del fisco, delle tasse e dei tributi. Successo per la serata organizzata dal circolo di cultura politica Agorà di Quarrata


QUARRATA_ Su iniziativa del circolo di cultura politica Agorà di Quarrata l’auditorium della Bcc di Vignole ha ospitato mercoledì sera l’incontro-dibattito: “Le tasse nascoste: quando lo Stato di mette le mani in tasca due volte”.
Alla serata che ha visto la partecipazione  di Giuseppe Bertolussi, direttore dell’associazione Piccola e Media Impresa-Cgia di Mestre e del suo prestigioso Centro Studi, autore del libro “Tassati e mazziati" (2011, Sperling & Kupfer), di Marco Baldassarri, vice presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria (ruolo istituzionale poco conosciuto ai più ma assai rilevante sulla materia dei tributi e delle tasse, soprattutto in un momento così grave) e di Piero Meucci, giornalista esperto di tematiche economiche, direttore del giornale online “StampToscana” e già corrispondente da Firenze del quotidiano “Il Sole 24 ore”, hanno preso parte una ottantina di persone, tra cui rappresentanti delle associazioni di categoria, artigiani, liberi professionisti nonché i candidati a sindaco alle elezioni amministrative Flavio Berini (Pdl), Tommaso Pieragnoli (CittàPerTe) e Alessandro Cialdi (Udc-Fli).

Oggi – ha dichiarato il presidente di Agorà Renata Fabbri - vogliamo regalarci uno spazio per parlare, con autorevoli personalità, di un tema quanto mai scottante e di grande attualità che coinvolge tutti indistintamente. Abbiamo avuto la possibilità di organizzare questa iniziativa pubblica anche grazie alla disponibilità di Palma Ecologia e della BCC di Vignole che ci ospita, ai quali va il nostro sentito ringraziamento. Tante le domande stasera che possono scaturire da questo viaggio ragionato all’interno del fisco, delle  tasse e dei tributi; nella complessità e nelle contraddizioni di un sistema che propina prelievi   conosciuti e   altri occulti, aggiunge tributi a tributi, tassa le stesse tasse che impone. Abbiamo pensato che potesse essere un tema di grande, stringente attualità aldilà dei tragici fatti di cronaca,   sia per le  famiglie che le imprese. Non abbiamo  soluzioni.  Vogliamo però capire meglio quanto sta accadendo e soprattutto chiedere a chi vede da un osservatorio privilegiato la complessità del sistema, quali possono – potrebbero -  essere le strade per uscirne”.
Nel portare il proprio saluto il presidente della Bcc di Vignole Giancarlo Gori ha affermato tra le altre cose: “ Nei compiti di uno stato democratico c’è anche quello di far pagare le tasse a tutti ed è nell’interesse di tutti dare il proprio contributo secondo le proprie necessità. Dall’altra parte va precisato anche che la situazione sta diventando sempre più intollerabile”.

Piero Meucci e Giuseppe Bortolussi
Gran parte della serata si è svolta sotto forma di intervista. Il dottor Bortolussi, fra i maggiori esperti di finanza pubblica e del sistema fiscale italiano, ha affrontato il tema sotto vari punti di vista:  in un momento in cui i cittadini si stanno vuotando le tasche  è necessario che come contribuenti siano sempre più consapevoli delle tasse che pagano così da adottare comportamenti civici virtuosi che lo stesso Bortolussi ha riassunto nel motto “vedo, pago, voto” e cioè "prendo atto di quello che devo pagare; faccio il mio dovere; pretendo che anche gli altri lo facciano, e poi con il voto premio l’amministratore che ha lavorato in modo equo e trasparente o punisco “il prestigiatore” che riesce a farmi dimenticare cosa e quanto pago, imponendomi addirittura tasse sulle tasse. Nel corso della serata il dottor Bortolussi ha parlato di “tasse sulle tasse”- poiché paghiamo imposte la cui base imponibile è formata da altri tributi; del paradosso dell’Iva sulle accise, di “Project Financing”, dell’atteggiamento passivo degli italiani verso la tassazione, della poca trasparenza dei meccanismi con i quali- nell’attuale sistema fiscale italiano- avviene il prelievo.
Quindi avvalendosi di dati concreti ha ricordato che la pressione tributaria (vale a dire la quantità di tributi che paghiamo rispetto al reddito nazionale) è ben superiore a quella degli altri Stati Europei (in primis la Germania)  ma non lo sono le prestazioni in termini di servizi pubblici offerti.  

“In Italia – ha detto – le tasse che paghiamo allo Stato sono, in proporzione al reddito più elevate di quelle che versano ad esempio i cittadini tedeschi. Lo Stato Italiano incassa cioè in proporzione alla sua capacità di creare ricchezza più soldi dello Stato tedesco per erogare servizi. In Germania però le cose funzionano bene: altrettanto non si può dire dell’Italia”.
Il presidente della Bcc Giancarlo Gori con Renata Fabbri (Agorà)
Tra le “giustificazioni” che si adducono per legittimare tale differenza ci sarebbe l’elevato debito pubblico. “Anche se consideriamo gli interessi sul debito- ha precisato – allo Stato italiano rimane in cassa un surplus di risorse che sarebbe sufficiente a garantire buoni servizi”.
Un'altra “illusione” è legata all’elevata evasione fiscale. “Va detto però che lo Stato  anche senza i soldi dell’evasione fiscale – ha precisato Bortolussi -incassa ogni anno molti più soldi della Germania. In realtà gli italiani sono anche il popolo che paga più tasse rispetto agli altri paesi europei. Il problema è che le tasse che paghiamo alimentano sprechi e inefficienze e i soldi incassati dalla lotta all’evasione non vengono messi a disposizione dei contribuenti onesti per diminuire la pressione fiscale ma sono impegnati di anno in anno in manovre finanziarie per altre finalità”.

Secondo il segretario di CGIA di Mestre -  la soluzione possibile per uscire dal circolo virtuoso e per evitare che si continuino a fare giochi di prestigio con i soldi dei cittadini è quella del federalismo fiscale, tema di lunga tradizione che ha visto coinvolti in passato personaggi come Carlo Cattaneo, don Luigi Sturzo, Silvio Trentin. “Il federalismo fiscale coniugando efficienza, solidarietà e responsabilità – ha concluso – è uno strumento tecnico oggettivo di buon governo. E’ una soluzione istituzionale in grado di stimolare una maggiore efficienza del sistema pubblico, garantendo la solidarietà tra i territori e aumentando il grado di responsabilizzazione degli amministratori pubblici. E’ tra l’altro una modalità che consentirebbe di ridurre la distanza tra chi amministra e chi viene amministrato generando effetti benefici nella gestione della cosa pubblica in tutti i livelli istituzionali”.
Marco Baldassarri ha illustrato l’attività del consiglio di presidenza della Giustizia Tributaria, organismo che si occupa della parte amministrativa dell’apparato delle commissioni tributarie puntando l’attenzione sull’aspetto della tassa di accertamento e riscossione e sui costi elevati dell’accertato.
Dato che il costo dell’accertato è su un rapporto 1 a 2 (cioè per accertare 100 il costo è 200)- ha detto –  e le società di riscossioni come Equitalia possono contare su un aggio del 9 per cento che appesantisce il sistema di sanzioni i contribuenti assai spesso si trovano a dover pagare sempre qualcosa quando sono soggetti ad attività ispettive”.
Gli interventi del pubblico hanno permesso di puntare l’attenzione anche su altri aspetti della questione quali il lavoro e l’occupazione giovanile, la crisi dell’economia, la chiusura delle imprese, il deficit infrastrutturale, il ruolo della pubblica amministrazione, argomenti di particolare interesse per i candidati sindaco di Quarrata, presenti all’interessante incontro.
E’ giusto contribuire alle spesa pubblica- ha concluso il dottor Giuseppe Bortolussi – ma i contribuenti devono pretendere che i loro soldi siano spesi bene. Quindi chi paga le tasse deve essere ben rappresentato poiché questo è l’unico modo per garantire ai cittadini di pagare il giusto livello di tassazione necessario e sufficiente a garantire adeguati servizi e questo può avvenire soltanto se riusciamo a invertite lo stato di cose mettendo al centro il contribuente onesto e i suoi diritti e non più lo Stato e le sue pretese. La più importante arma di difesa che il contribuente ha è la consapevolezza della propria situazione. Il monitoraggio è l’unico modo per sapere quanto e perché pago e per valutare la corrispondenza con quanto ho in cambio poiché non sempre il gestore riesce ad utilizzare al meglio le risorse che gli vengono affidate. L’unica regola che vale è quindi il vedo-pago-voto mandando via effettivamente chi ha gestito male i soldi versati”.
Andrea Balli

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