Negli
ultimi mesi sono molte le segnalazioni giunte in Comune per un servizio postale
che ha raggiunto livelli di inefficienza inappropriati per un paese come
l’Italia.
Senza andare troppo lontano da qui e senza richiamare i casi più
eclatanti di consegne ultradecennali, basta pensare che nella frazione di
Lucciano la corrispondenza arriva una volta al mese con tutti i disagi che un
periodo così “dilatato” comporta.
E’
poi di questi giorni la notizia che Poste Italiane ha presentato un nuovo piano
di ristrutturazione dei servizi postali in cui si parla per il 2012 di quasi
2000 esuberi in sole cinque regioni: Toscana, la più colpita con il rischio di
quasi 600 licenziamenti, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e infine Basilicata.
Sempre grazie a questo piano, nel 2013 i tagli si estenderanno poi anche alle
altre regioni, con una prospettiva di quasi 12.000 licenziamenti in tutta
Italia.
Lasciando
per un attimo da parte la drammaticità di questa decisione in termini di
occupazione, viene da domandarsi ogni quanto i nostri concittadini di Lucciano
riceveranno la posta a seguito di questi nuovi ed ulteriori tagli: una volta
ogni 40 giorni? Ancora oltre? Oppure, magari, insieme all’uniformità le zone di
recapito arriveremo ad avere anche l’uniformità del periodo di consegna, con un
periodo standard di 15 giorni “politici” sia in città che fuori?
Dico
questo in tono polemico perché se è vero che per una azienda è necessario
trovare una propria organizzazione interna in grado di rendere più efficiente
ed efficace il servizio, e che questo diventa ancora più vero in un periodo di
grave crisi come quello che stiamo vivendo, Poste Italiane dovrebbe a mio
parere rivedere le logiche con cui procede alle sue ristrutturazioni, perché
tagliare posti di lavoro, sopprimere uffici postali o centri di smistamento è
senza dubbio il modo più semplice e facile per ridurre le spese e aumentare i
profitti ma forse non quello che garantisce la migliore riuscita in termini di
qualità del servizio.
Se
una riorganizzazione deve essere fatta, questa deve essere compiuta tenendo ben
presente la delicatezza e l’importanza del servizio pubblico offerto da Poste
Italiane perché tagliare è semplice ma altra cosa è occupare in modo più
produttivo la forza lavoro a disposizione, cercando le inefficienze, ma di pari
passo potenziare quei settori di attività che, come nel caso delle consegne
nella nostra Lucciano, sono decisamente inadeguati.
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