QUARRATA_ Giulio Andreotti, lo statista morto oggi a Roma a 94 anni, politico longevissimo e uomo di governo e di partito italiano più blasonato, sette volte alla guida dell’esecutivo, uno dei leader democristiani più votato, il 14 maggio 1983 a Quarrata presentò il libro “Dallo sciopero delle trecciaiole al canto di Biancofiore: don Dario Flori (Sbarra) un propagandista popolare del pensiero sociale cattolico”, tesi di laurea scritta dalla professoressa Alessandra Covizzoli e di cui curò la prefazione.
Nella sua visita in provincia di Pistoia oltre a presenziare alla iniziativa dedicata al sacerdote-sindacalista don Flori Andreotti aveva reso omaggio alla tomba di Attilio Piccioni.
In quella occasione ospitata presso i locali del Cinema Moderno, Andreotti ebbe a dire tra l’altro: “ Mentre ci apprestiamo alla decima elezione politica cerchiamo di individuare precisi punti programmatici per far impedire che l’Italia diventi la Cenerentola (senza principe azzurro) dei Paesi industrializzati. E su questi temi cerchiamo convergenze con altri partiti dicendo al popolo italiano la verità e non lasciandolo cullare in illusioni. Gli altri Paesi stanno uscendo dalla crisi e noi no”.
In quella occasione ospitata presso i locali del Cinema Moderno, Andreotti ebbe a dire tra l’altro: “ Mentre ci apprestiamo alla decima elezione politica cerchiamo di individuare precisi punti programmatici per far impedire che l’Italia diventi la Cenerentola (senza principe azzurro) dei Paesi industrializzati. E su questi temi cerchiamo convergenze con altri partiti dicendo al popolo italiano la verità e non lasciandolo cullare in illusioni. Gli altri Paesi stanno uscendo dalla crisi e noi no”.
Ed ancora: “Figure di pionieri sociali come don Flori – autore tra l’altro del nostro inno Biancofiore – ci insegnano che la vera Democrazia Cristiana ha le sue radici nell’Italia che lavora e che non vuole arrendersi alla disoccupazione e alla Cassa di Integrazione. Non potremmo mai tradire le origini popolari del nostro movimento”.
Anche a seguito di quell’incontro del 1983 il senatore Giulio Andreotti volle donare al costruendo centro culturale don Dario Flori (situato in via Fiume) e fondato nel 1991, una buona parte dei 7000 libri della biblioteca del centro: libri principalmente di storia di carattere universitario.
Anche a seguito di quell’incontro del 1983 il senatore Giulio Andreotti volle donare al costruendo centro culturale don Dario Flori (situato in via Fiume) e fondato nel 1991, una buona parte dei 7000 libri della biblioteca del centro: libri principalmente di storia di carattere universitario.
a.b.
Foto tratta dall'archivio di Luciano Michelozzi
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