QUARRATA_ Da Elena
Drovandi (SeL) riceviamo e volentieri pubblichiamo:
“E' passata una
settimana dall'"incontro" alla Civetta tra i candidati sindaci ma
ancora non m'è passata... Si informava che la Confartigianato aveva organizzato
un confronto tra candidati sindaci ma a me quello non mi pareva proprio un
confronto... mi pareva un'arena degli antichi romani, con la tifoseria, le
fiere ed i gladiatori.
Mi pareva di essere in un altro mondo, a mille miglia
dalla città vera, confusa ed impaurita per il futuro: chi era lì era gia
convinto di cosa avrebbe fatto e chi avrebbe votato. Fino ad arrivare alla
"claque" che partiva a tempo ed agli insulti gridati in sentore
(fatemelo dire fuori dai denti) di populismo falso-socialista anni 20.
Il Mazzanti era
chiaramente il più bersagliato: accusare chi è stato al governo della città è
come "sparare sulla Croce Rossa",
mentre c'erano candidati che si vantavano di non saperne nulla , o che
liquidavano argomenti come l'ecologia paragonando le aree Protette a "bozze per uccelli", o partivano da
slogan già sentiti sulla riduzione delle tasse al minimo.
Chi mi conosce sa che
sono sempre stata critica sull'operato del governo quarratino degli ultimi
anni: ancor prima che su quanto fatto (che non mi pare abbiano poi mandato in
rovina la città,come invece è accaduto per chi ha governato l'Italia) sul
metodo chiuso da "torre d'avorio"
con cui hanno operato.
Marco in questo è
quello che più ha cercato di stare vicino alla gente, ascoltarne i bisogni,
prendersi le proprie responsabilità e "mazziate"
fino a discostarsi su alcune scelte per me fondamentali come quella per la
proroga all'ATO sul tema acqua pubblica.
Le "mazziate" l'ha continuate a
prendere durante tutta la campagna elettorale e quella sera non è stato
diverso, fino a sentirsi urlare che era un bugiardo perchè si sosteneva che il
piccolo processo partecipativo innescato durante la stesura definitiva del
programma in realtà non fosse stata recepito e che il programma depositato in
prefettura e presente sul sito http://Marcomazzantisindaco.it
non foss'altro che quello presentato
dalla coalizione in occasione delle primarie.
Mi sono informata in
merito: avevo infatti partecipato alla stesura del programma di coalizione
(sottoscritto dai candidati alle primarie che si impegnavano a rispettarlo
nell'eventuale futuro mandato), al gruppo di Costruiamo la città che si
occupava di economia e sociale ma non ho potuto partecipare all'incontro di
presentazione dei risultati finali di "Incontriamo
la città" ed al conseguente ampliamento (certo non stravolgimento ed i
cittadini partecipanti algli incontri, di questo erano stati informati) del
programma.
Per dovere di
chiarezza (invio in allegato il programma di coalizione "originale"
ed il programma definitivo depositato in prefettura) evidenziando le parti aggiunte in seguito al
piccolo processo partecipativo, visto che mi ero presa l'impegno di fare
chiarezza sulla questione
Per carità, ognuno ha i suoi difetti ed io ho i miei ma non mi sono piaciuti per niente metodi e contenuti di quel cosiddetto confronto: per me la politica è altra cosa.
Per me la politica è
visione futura, che deve guardare parecchio più in la dei 5 anni in cui è
chiamata a governare ma che in quei 5 anni deve operare per il bene comune.
Da questo "confronto" veniva invece fuori
quanto ancora siamo legati al proprio "orticello"
ognuno legato a doppia mandata alla difesa della propria categoria, del proprio
ceto, del proprio gruppo, del proprio stile di vita.
La mia visione è
un'altra, ve lo devo dire, la mia visione è che non è la competizione ma la
solidarietà alla base dello sviluppo umano, la mia visione è che la crescita
infinita non esiste e che dovremmo deciderci a confrontarci con questo, che il
PIL è una bestialità e che non si può misurare il benessere in quanto si spende
e quanto si guadagna e basta (e poi chi guadagna? La giustizia economica e
sociale che parametri ha?), la mia visione è che in natura non esiste rifiuto
ma solo materia (come ha detto Vendola ieri a Pistoia) e compatibilità tra la
materia e che dovremmo imparare questo dal ciclo della vita: nella nostra corsa
al consumo sfrenato abbiamo incenerito ricchezza producendo veleno e quando il
petrolio finirà ce ne renderemo conto con tremenda chiarezza!
La mia visione è che
il lavoro è l'attività umana che deve dare dignità alla propria vita ed a
quella degli altri ed è attraverso il parametro dell'effettiva utilità per
questa dignità che deve essere valutato e non da come riesce a collocarsi su
questo mercato fasullo che abbiamo creato e che non corrisponde più alle
esigenze dell'umanità ma che invece ci stritola sempre di più in modelli
disumani. In quell'incontro non c'è stata una sola parola per chi nelle
piccole/grandi aziende artigianali di Quarrata
ha perso il lavoro: quanti sono, che prospettive hanno?
Durante un confronto con le associazioni il Vermigli mi disse che a 40 anni suonati ero sempre una che "cascava dal pero".
Durante un confronto con le associazioni il Vermigli mi disse che a 40 anni suonati ero sempre una che "cascava dal pero".
Avevo capito che non
voleva per niente farmi un complimento ma per me lo è stato.
E' vero, ho 44 anni e
casco ancora dal pero. E ci casco perchè ci credo ancora, perchè dò sempre
un'altra possibilità a tutto ed ad tutti, compresa me stessa, cosciente che
come non l'azzecco tutte io alla prima uguale può succedere agli altri, perchè
non son legata a niente se non dall'affetto, perchè non mi fermo ai rami
stabili ma salgo su a vedere cosa c'è e mi sporgo, e mi sbraccio a guardare più
in là e se qualcosa in questi 40 anni ho imparato è stata solo quella di farmi
meno male e risalire su più svelta.
A chi la mia visione della politica e del mondo ed il mio "cascare dal
pero" non danno sicurezza, chi ha un interesse da salvaguardare (fosse
anche da me condiviso) su un altro, fa bene a non votarmi.
Io mi presento,
presento il mio pensiero e son pronta a stravolgermi la vita per vedere come si
può migliorare: non sono in competizione con nessuno.
Una cosa sola mi preme di chiedere agli elettori: si può votare chi si vuole basta che poi non ci se ne scordi... chi viene votato va seguito, consigliato , spronato... è finita l'era delle deleghe, è iniziata quelle delle "adozioni"... bisogna cominciare a sentirsi responsabili di chi si mette ad organizzare il governo della città e del Paese.
Questo mi gira in testa da quella sera. Questo ho detto.
Una cosa sola mi preme di chiedere agli elettori: si può votare chi si vuole basta che poi non ci se ne scordi... chi viene votato va seguito, consigliato , spronato... è finita l'era delle deleghe, è iniziata quelle delle "adozioni"... bisogna cominciare a sentirsi responsabili di chi si mette ad organizzare il governo della città e del Paese.
Questo mi gira in testa da quella sera. Questo ho detto.
Buona elezione a tutti.
Elena Drovandi
11 commenti:
beh, mica "caschi tanto dal pero", cara elena, se dopo tutte queste belle affermazioni di principio, sostieni il pd e addirittura uno dei maggiori responsabili (addirittura il vicesindaco) di decisioni prese nello scorso mandato che tu stessa affermi di non aver condiviso... mah... sarà l'arte della dialettica, ma a me sembra la grande debolezza della politica, questa abitudine a "predicare bene e razzolare male"...
Domenico Alferi
PS a "sparare sulla croce rossa" si fanno sempre 100 punti, come diceva paolo rossi...
Elena è bella la passione che metti nelle cose che dici ma purtroppo non si può sempre prescindere da tutto per fare delle valutazioni sull'operato degli amministratori... il Vicesindaco MAZZANTI si scalda quando gli ricordano tutti gli errori commessi e avallati durante gli ultimi 5 anni... Lui come il vostro rappresentante in consiglio comunale MUSUMECI qualche responsabilità se la dovranno sentire addosso se i cassintegrati quarratini sono rimasti soli, se gli artigiani hanno dovuto affrontare la crisi da soli, se quarrata non ha un progetto di rilancio serio... non è possibile e credibile far finta che fino adesso non sia successo niente e sperare che nei prossimi 5 anni l'operato degli attuali amministratori cambi radicalmente... sarebbe l'ora di aprire gli occhi e affrontare la realtà e chi amministra, almeno per una volta si dovrà prendere le proprie responsablità senza i soliti alibi ma io non c'ero... ma io non potevo... ma io da ora in avanti sarò un'altra cosa o peggio ancora ma se vincono quegli altri vedrai che succede si và tutti alla fame...
Nel 2002 quando la Sabrina Sergio Gori divento Sindaco di Quarrata per il Centrosinistra qui c'era il lavoro ed il benessere se negli ultimi 10 anni con MAZZANTI capogruppo di maggioranza e poi vicesindaco tutto questo è sparito come facciamo a credere che proprio Lui lo riporterà?
Buon elezione a tutti.... Alex
Tengo a precisare che non ritengo di avere la verità in tasca: penso che la verità sia un mosaico a cui è dato un pezzettino a ciascuno. Per questo credo fortemente nella partecipazione.
Ed arriviamo al perché ho scelto di appoggiare il Mazzanti: tralasciando la “genesi” in cui si son vagliate varie possibilità e proposte ed il comportamento e le proposte della lista civica (una delle prime con cui sel Quarrata ha preso contatto, contatti che ho vissuto come veramente poco costruttivi: la sera si diceeva una cosa e la mattina dopo ne appariva un'altra sui giornali), ti dico che la prima presentazione del Mazzanti fu quella che iniziò a convincermi (insieme al gesto di prendere posizione sul tema acqua che, come ho già detto, per me ha avuto un grande valore: sui beni comuni non si scherza!). In quella presentazione Mazzanti mi dimostrò di poter fare i primi due passi che per me sono fondamentali per il futuro della nostra comunità: ricompattare il tessuto sociale ed avviare un percorso partecipativo nelle scelte del governo. L’immagine che ne ricavai fu quella della tartaruga: magari lenta ma ben corazzata e che ben conosce il territorio in cui vive. In più aveva chiamato intorno a se un gruppo di persone che mi convincevano proprio parecchio ed ognuna di loro aveva un compito che mi pareva ne esaltasse capacità e potenzialità (prime tra tutte, Lia Colzi e Lisa Innocenti). La stesura del programma (per me la prima volta in cui partecipavo attivamente alla fase programmatica) è stata una bella esperienza: ho trovato persone al tavolo programmatico con cui mi sono sentita in sintonia e ne è venuto fuori un lavoro che giudico ben fatto. Il percorso “costruiamo la città” mi ha poi definitivamente “conquistato” . Io non l’ho vissuto come trovata pubblicitaria ma come “prova generale di partecipazione” e rispetto alle altre esperienze partecipative fatte a Quarrata mi è parso ben fatto e ben costruito. Colgo l’occasione per ringraziare Stefano Lomi che secondo me ha fatto un gran bel lavoro. Anche sulla partecipazione per me non si scherza e quando la lista civica ha accusato la coalizione di non aver completato il percorso partecipativo ho cercato risposte e prove e l’ho trovate chiare e veloci.
Quindi , citando Tiziano Terzani
Questo mondo è una meraviglia. Non c'è niente da fare, è una meraviglia. E se riesci a sentirti parte di questa meraviglia – ma non tu, con i tuoi due occhi e i tuoi due piedi; se Tu, questa essenza di te, sente d'essere parte di questa meraviglia – ma che vuoi di più, che vuoi di più? Una macchina nuova?
Non ti ho convinto? Vabbè, sappi comunque che tra fare arte di dialettica od accontentarsi dei punti presi sparando sulla croce rossa….preferisco sicuramente impegnarmi nella prima … che se non è una virtù, con i tempi che corrono, è di sicuro un peccato veniale … e su chi ha ragione “ ai posteri l’ardua sentenza “…
Per come la vedo io: o ci si salva tutti o non si salva nessuno. E’ per questo che non ho nemici. Per la salvezza dovremo poi tutti fare e dare del nostro meglio, chi sarà chiamato a governare e chi a vegliare su chi governa.
A presto
Elena Drovandi
credo che la sintesi sia un dono... quindi: 1) la schizofrenia del mazzanti che vuole essere "nuovo e critico" eppure negare l'operato negativo della precedente giunta di cui è (?) vicesindaco si commenta da sola; 2) il fatto che negli anni il pd abbia peggiorato l'amministrazione di quarrata (e quella nazionale) è un dato, ma diciamo che può trattarsi di una mia idea; 3) il fatto che il pd abbia fatto scelte politiche totalmente incompatibili con l'appartenenza ad una sinistra moderna e socialdemocratica mi sembra evidente; 4) il fatto che come sel appoggiate tutto questo mi sgomenta, come ho scritto anche a vendola...
come hai detto non ci conosciamo, altrimenti avrei potuto dirti che della amministrazione (e degli amministratori) uscente so molte cose... la conseguenza è semplice: non ti (vi) credo... troppe volte il pd ha detto di fare e fare bene, e troppe volte ha fallito quando non ha addirittura operato contro la gente, soprattutto in toscana...
per logica, se tu di sel sostieni un candidato che si muove in senso inverso a quanto idealmente dici di sostenere, non credo neppure in te...
un'ultima cosa: fai bene a usare la poesia per argomentare: nobilita la discussione, e l'addolcisce... ma senza la logica, ferrea, della volontà, le parole sono solo parole, e se le porta via il vento: abbiamo provato a emendare questi partiti, facendo le minoranze interne, ma non siamo riusciti...
il tempo è stato concesso, oltre vent'anni, e siamo sull'orlo di un disastro...
ed allora io "cambio" ed esercito il mio diritto di scegliere persone capaci e che accettano il confronto (mazzanti secondo me non lo è) ed esercito il mio diritto di critica nei tuoi confronti, te che non conosco, ma le cui asserzioni considero incoerenti... spero di essere stato chiaro: non credo nella elena drovandi che fa politica, ma non ho nulla contro la cittadina elena drovandi...
Domenico Alferi
Va bene, proviamo ad essere sintetici: l'alternativa, ora, qual'è?
Elena
l'alternativa è provare ad avere propri candidati "nuovi" (nel senso di "non corrotti dalla politica") e idealmente "saldi"; l'alternativa, quando la prima non è possibile, è sostenere candidati "in discontinuità" rispetto ad amministrazioni fallimentari (quarrata, per esempio) oppure candidati che si siano distinti per politiche innovative e comunque migliorative delle condizioni della collettività; questo se la collocazione è quella di sel... io, ad esempio, seguo anche progetti nuovi, che niente hanno a che fare con la politica dei partiti cd "dell'arco istituzionale" (pd, pdl, lega, udc, sel), dal momento che sul territorio sel non mi rappresenta (a quarrata perchè sostenete mazzanti, che è politicamente - non umanamente - impresentabile) pur se politicamente vendola corrisponda al mio ideale politico; se non c'è corrispondenza con gli ideali, non è sufficiente la bontà del candidato: questo mi hanno insegnato diversi anni di politica: io non "delego più" in bianco...
Domenico Alferi
Scusami eh? Sarà presunzione la mia .... ma io, come candidato, mi sento proprio come scrivi te .... sarà un problema di strategia, probabilmente... A me pare che alla sinistra il purismo e l'isolazionismo tanto bene non abbia portato ... vorrei provare la strada della "conversione".... Vengo anch'io dal mondo dei movimenti , ma se non hai un interlocutore politico mi pare non si arrivi a niente e l'art. 49 della costituzione dice che "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale."Quindi (che lo riteniamo adeguato o meno) la politica nazionale è determinata dai partiti ed anche se (come son convinta) questo è uno dei pochi articoli della costituzione che andrebbe perfezionato, sarebbero sempre gli stessi partiti che compongono il parlamento a doverlo fare. La realtà mi pare questa.Ho aderito a SEL proprio perchè si presentava come partito di governo e non "l'impersonificazione della purezza cosmica" e richiamava all'unità della sinistra in un progetto alternativo. L'impegno è quello, a mio avviso, di scegliere con cura le priorità e rimanere saldi su quelle ad ogni costo. Le mie priorità (e le priorità di SEL) sono Partecipazione e beni comuni. Vedremo cosa riusciremo a fare. Tutto qui. Buon voto.... ma il bianco alle elezioni, è il colore della resa incondizionata. Continuo a dire che è un dovere civico scegliere (anche sbagliando poichè "ahinoi", siamo perfettibili)e stare "alle costole" di chi si è scelto. Questo intendo fare se (come penso) non entrerò in consiglio e di "averne parecchi alle costole" spero se dovessi passare.
Elena
elena, o non ci capiamo o scrivi cose "strumentali": io voto, non mi astengo; io non voto sel, perchè sostiene il candidato che avrebbe dovuto maggiormente criticare; il tuo impegno non è credibile: dici tante parole, e le sconfessi nei fatti: marco non è mai stato partecipativo (infatti è scappato al confronto) se non quando ha votato le scelte della sabrina... marco aveva detto che non c'erano soldi, e poi i soldi c'erano... voi avete criticato, e poi puntate a far vincere chi ha determinato il fallimento di quarrata... ecco, questi sono fatti, mica parole...
Domenico Alferi
Per essere sintetica: per come la vedo io è possibile scegliere e governare in modo nuovo votando Mazzanti e molti tra i candidati che lo sostengono. Non vedo un'alternativa di governo della città validà e le primarie mi pare mi abbiano dato ragione.
Elena
Per essere più sintetici: Pretendere di sostenere il cambiamento (“governare in modo nuovo”) con chi ad oggi continua a raccogliere voti con lampioni dell’ultimo minuto e snobbando il confronto sul proprio operato decennale o sul proprio programma, non depone a favore della sua tesi e del Suo Candidato.
Non vedere alternative a se stessi in un ambito è solo delirio di onnipotenza.
Impensabile ritenersi gli unici depositari della verità…
La partecipazione che Lei tanto sostiene presuppone il confronto e, soprattutto, la capacità di accogliere il dissenso, le idee e le ragioni alternative alle proprie.
In sintesi, pur con tutte le limitazioni di una sintesi, sostenere, dall’area che a si dovrebbe attestare sulle posizioni più critiche, che quanto sin qui fatto dal Vice sindaco è accettabile/rinnovabile, pur di sedersi ai comandi ovviamente, elimina ogni dubbio sulle motivazioni che limitano il confronto.
Saluti
BUon Voto
niente da aggiungere a quel che ha scritto leonardo g.
Domenico Alferi
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