venerdì 8 novembre 2013

Fragai e Tripi (Giovani Democratici Pistoia) scrivono a Matteo Renzi. "Adesso è necessario rottamare la pura ricerca di consenso e andare più in profondità e più nell'azione".


PISTOIA. Come ricevuto volentieri pubblichiamo:

Siamo giovani e siamo democratici. Siamo giovani non soltanto perché non arriviamo al quarto di secolo di età, ma anche perché viviamo in una generazione che non ha la possibilità di emanciparsi per mancanza di opportunità e di certezze. Siamo giovani anche politicamente: il nostro più lontano ricordo ha comunque a che fare con il PD.

La sua nascita, l’entusiasmo del Lingotto, l’idea di un’Italia che sembrava poter cambiare e crescere davvero prendendo i propri difetti per la testa appena prima che arrivassero a fondo.
Abbiamo sperato che il primo coronamento del nostro impegno quotidiano e volontario potesse arrivare con un Governo finalmente a guida PD. Alle ultime elezioni non è andata così. La delusione, per noi come per tutto il popolo del centro sinistra, è stata enorme. Serviva una visione nuova e coraggiosa, e invece abbiamo creduto ancora una volta che dovessero essere gli italiani ad adattarsi al nostro linguaggio e non viceversa. Abbiamo partecipato all’ennesimo e forse ultimo tentativo possibile di una rivoluzione “dolce” di un’Italia in cui, è triste dirlo, ormai in pochi si riconoscono. Da quella sconfitta si sono aperti nuovi scenari politici.
Il Governo Letta è un contrappasso necessario per errori politici da noi stessi commessi, ma non sarà questo a guidare il vero cambiamento: a quello dovrà pensare un PD finalmente maturo e capace di raccontare l’Italia del futuro. L’obiettivo di un partito del cambiamento radicale è la vera sfida di fronte alla quale ci troviamo con questi Congressi. Perché l’Italia è come un macchinario che si è ossidato e non può più essere riparato: deve essere sostituito.
Per questa ragione soprattutto guardiamo con interesse alla tua candidatura a segretario nazionale.
Nessuno degli altri candidati possiede questa forza di innovazione radicale capace di parlare all’Italia tutta e per come è oggi, non per come è stata o ce la siamo immaginata. Abbiamo pertanto sperato di poter leggere nella tua attività politica un’evoluzione che ti portasse a fare proprio quella sintesi, difficile ma arricchente e necessaria, che un segretario deve saper fare, oltre a un approfondimento vero e concreto delle cose che serviranno per cambiare il Paese nel profondo. Un’evoluzione che ancora non vediamo compiuta e sulla quale, da giovani militanti impegnati con il cuore e con la testa, vorremmo interrogarti.
Non può essere considerata una banalità il ricordarsi che il nostro Paese rappresenta la culla del mondo: della civiltà, delle arti, dell’erudizione. Parimenti, non possiamo ignorare che di questo grandioso passato resti solo una fioca consapevolezza interiore e intellettuale in ognuno di noi, ulteriormente affondata da un ventennio che è stato un ottimo semenzaio dei peggiori vizi del nostro paese. Appare ormai necessario saper parlare il linguaggio degli italiani per riuscire poi a cambiarne la mentalità. Potrà farlo solo chi sa raccogliere attorno a sé consenso e speranze traversali, indispensabili per orientare il paese verso una Rivoluzione Culturale che a nostro avviso è alla base di ogni cambiamento possibile: di questo il PD dovrà farsi carico senza limitarsi a interpretare l’esistente.
Ci sono alcuni grandi temi, che rappresentano i veri cancri dell’Italia, che la politica sottace quotidianamente (tu compreso): la criminalità organizzata, le mafie, i comitati d’affari, i grandi evasori e le grandi lobby che tengono in scacco una possibile evoluzione di legalità e sviluppo del nostro paese. Vorremmo capire, senza slogan e con una vera ipotesi concreta d’azione, come ti poni e ti porrai di fronte a queste grandi zone d’ombra del nostro paese. Un istante dopo queste fondamenta, arrivano tutti quei temi che ogni giorno incontrano e si scontrano con la realtà italiana.
Milioni di ragazzi della nostra età cercano lavoro, persi tra il mito della provvigione e abbattenti colloqui motivazionali. È tempo di azione e non più di vaghe parole. Assistiamo a semplici elencazioni di titoli da tagliare, ma non abbiamo compreso da te di quale riorganizzazione hanno bisogno i nostri enti locali. Vorremmo capire dove finisce l’abbattimento della spesa pubblica e dove inizia il mantenimento, o l’incremento, di servizi realmente utili a chi vive in Italia. Non esistono solo gli slogan e i numeri: esistono le persone e i loro bisogni.
Infine il Partito. Dici stop alle correnti eppure temiamo che la più profondamente strutturata sia proprio quella che a te fa capo. Ti stai candidando non più a fare il Presidente del Consiglio, ma a fare il segretario del PD: devi spendere parole più chiare su come immagini questa grande organizzazione dietro al cui simbolo si ritrovano persone, idee, speranze, storie, lotte .
Ti abbiamo scritto con sincera speranza, e molto altro avremmo da scrivere. Ci auguriamo che questo confronto porti veramente il Partito Democratico ad essere il collettivo che rappresenta l’Italia intera, con in testa l’embrione del Paese che sarà: un paese splendido e ricco non solo nelle tasche ma nel pensiero, nelle idee e nella visione del mondo. Adesso è necessario rottamare la pura ricerca di consenso, ormai ottenuto, e andare più in profondità e più nell’azione. Un’altra delusione non possiamo permettercela.


Simone Fragai – Segretario Provinciale Giovani Democratici Pistoia
Walter Tripi – Segretario Comunale Giovani Democratici Pistoia
 
Fonte: Pd Pistoia su richiesta dei due promotori dell’intervento.
 

Nessun commento: