sabato 9 novembre 2013

Anche un "menù biologico" nelle mense scolastiche di Quarrata. Dopo la frutta arriva anche la pasta bio. Approvato il progetto del Gas "La Gramigna"


QUARRATA_ Da quest’anno nelle mense scolastiche di Quarrata sarà servito una volta al mese anche un “menù biologico” con prodotti provenienti da aziende agricole biologiche(biodinamiche sia del territorio che della Regione Toscana dove possibile e comunque sempre di provenienza italiana)..
Il Comune nei giorni scorsi ha infatti approvato un accordo con il Gruppo di Acquisto Solidale “La Gramigna”, di Ponte Buggianese, per la realizzazione del progetto durante l’annata 2013-2014. Oltre alla frutta da questo anno i bambini mangeranno tutti i giorni anche pasta bio.

L’associazione fa parte del coordinamento dei Gas pistoiesi che operano per il sostegno dei produttori agricoli che coltivano la terra in modo Biologico / Biodinamico rispettando la natura e la biodiversità.
“I G.A.S. acquistano direttamente i prodotti dalle Aziende Agricole Biologiche (filiera corta) a prezzi equi per consentire loro un giusto guadagno ed incentivare gli agricoltori del nostro territorio a convertirsi al biologico onde recuperare i terreni alla biodiversità per la salvaguardia dell’ambiente e soprattutto della salute attraverso una alimentazione sana (prevenzione primaria) priva di prodotti chimici dannosi (pesticidi, diserbanti, fungicidi, ecc.) sia per i coltivatori stessi che li utilizzano e ci vivono che per tutti i cittadini che respirano l’aria ed assumono alimenti contaminati” è quanto si legge nella introduzione all’accordo. Alla base dell’accordo c’è il progetto che l’assessorato alla pubblica istruzione ha deciso di intraprendere in collaborazione con il gruppo pistoiese nell’ambito della ristorazione scolastica integrando i progetti già avviati.


Il progetto Menù Biologico ” nelle mense scolastiche del Comune di Quarrata intende privilegiare la "persona" ed inserire l'educazione alimentare in un processo di formazione globale, coinvolgendo insegnanti, operatori scolastici, produttori e consumatori, attuando interventi coordinati e percorsi condivisi.
Educazione alimentare – si legge - significa diffondere nelle nuove generazioni, non trascurando le famiglie, consapevolezza della qualità e funzione del cibo per un giusto apporto nutritivo ed un approccio orientato verso un buon stato di salute ( senza malattia ) sia del corpo che dell’ambiente e del territorio in cui viviamo. La valorizzazione dell'agricoltura biologica locale attraverso la conoscenza e la promozione di tecniche agricole naturali consente un triplice effetto: la valorizzazione e il consumo della produzione locale, con una origine naturale / organica certificata; un vero rispetto dell'ambiente in quanto non vengono utilizzati prodotti chimici inquinanti e tossici, inoltre si riducono le distanze di percorrenza degli alimenti per giungere nei posti di produzione del pasto, riducendo cosi trasporto, spese ed inquinamento, consentendo alle nuove generazioni di ritrovare sane tradizioni alimentari non dettate dalla politica dello sfrenato consumismo degli ultimi decenni ma dalla ripresa, sul territorio, di una agricoltura locale rispettosa dell’ambiente, della salute e che ci porti una vera, nuova e solida economia”.
Una particolare attenzione sarà dedicata ai bambini con l’obiettivo di ritrovare comportamenti alimentari consoni al nutrimento del corpo per una buona salute “collegati alla propria identità culturale attraverso, ricette tradizionali e prodotti biologici promuovendo e sostenendo la diffusione di un'alimentazione sana ed equilibrata attraverso progetti di informazione e formazione alla conoscenza della qualità, della provenienza e della funzione del cibo come prevenzione primaria all’insorgenza di malattie”.
All’interno del progetto – che coinvolgerà anche i dirigenti scolastici, i docenti, produttori locali e volontari che operano nel settore come i Gruppo di Acquisto Solidale, si prevedono alcuni incontri di formazione con i docenti tenuti da esperti nel settore e potranno essere promossi anche incontri con i genitori degli alunni, da tenere nei vari plessi scolastici, per la presentazione e la condivisione dello stesso all'interno della famiglia che rappresenta il punto essenziale per la buona riuscita del progetto e visite guidate nelle aziende agricole Biologiche al fine di far conoscere il modo di coltivazione, i tempi e la stagionalità di ogni prodotto che può essere sulle nostre tavole e far parte del nostro menù giornaliero, rivalutando l’assunzione di proteine vegetali dai legumi, di vitamine, sali minerali, zuccheri da frutta e verdura fresche, ecc.
Dal Comune si precisa inoltre che le spese per la realizzazione del progetto non subiranno sostanziali modifiche rispetto a quelle previste per il normale approvvigionamento delle derrate alimentari necessarie alla preparazione del menù della refezione scolastica e l’acquisto dei prodotti biologici non produce sostanziali incrementi di costi per l’Amministrazione Comunale “dato che i prezzi praticati per l'acquisto dei generi alimentari sono in linea o poco superiori a quelli normalmente acquistati per la produzione dei pasti”.
A.B.

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