domenica 20 febbraio 2011
I Lions e la Costituzione della Repubblica Italiana. Interessante incontro con il professor Andrea Cardone
QUARRATA-AGLIANA-MONTALE_ Nei giorni scorsi il Lions Club Quarrata-Agliana-Pianura Pistoiese ha organizzato un incontro per parlare dei principi e dei valori della Costituzione repubblicana. L’iniziativa, che si colloca nell’ambito del tema di studio nazionale dal titolo “La Costituzione della Repubblica Italiana: conoscerla ed amarla”, è stata un’occasione concreta per riflettere sulle radici storiche e culturali della Carta Costituzionale, sul ruolo che essa ha esercitato ed esercita sulla trasformazione della società e per valutare la sua incidenza sulla vita delle istituzioni, in un momento storico caratterizzato dal difficile dialogo tra la politica e la comunità, tra i poteri pubblici e i cittadini.
La brillante relazione tenuta dal Prof. Andrea Cardone, della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, ha ripercorso le origini storiche della Carta fondamentale della Repubblica.
Il relatore ha evidenziato che, per comprendere le ragioni della crisi della Costituzione e per apprezzare i suoi profili di attualità, occorre analizzare e precisare l’affermazione, ormai piuttosto diffusa, secondo cui la nostra Costituzione nasce come un compromesso politico.
Il Prof. Andrea Cardone parla della Costituzione Italiana. Ha sottolineato perciò che quella repubblicana del 1948 è si una Costituzione compromissoria ma è la Costituzione del compromesso dello Stato dei partiti. Non è quindi il frutto del compromesso delle forze sociali ed economiche che vivevano nell’Italia pre-repubblicana, ma è il risultato del compromesso dei partiti che in quel momento storico interpretavano le esigenze che nascevano dalla società civile, è il prodotto della volontà di quelle specifiche forze in quello specifico momento storico.
Il Prof. Cardone si è quindi soffermato sui cosiddetti pilastri fondamentali del compromesso realizzatosi all’interno dell’Assemblea Costituente. Essi sono essenzialmente tre e si esprimono attraverso quelli che vengono considerati i principi supremi dell’Ordinamento Costituzionale italiano: il principio personalista, il principio pluralista ed il principio lavorista.
Dopo aver chiarito il significato dei suddetti principi il relatore ha affermato che solo spiegando la genesi e l’esatta natura compromissoria della Costituzione è possibile comprendere il motivo per cui la Carta fondamentale è un po’ in affanno nel continuare ad esprimere le attuali esigenze e ad interpretare le richieste che provengono dalla società civile. Essendo infatti il frutto dell’incontro delle volontà di più forze partitico-politiche storicamente determinate, il compromesso è andato crisi nel momento in cui sono venute meno le forze partitico-politiche che lo sostenevano. Basti pensare che, oggi, il partito più antico ha poco più di venti anni. Se questa è la ragione della crisi, ha continuato Cardone, non si può comunque affermare che la Costituzione ha fatto il suo tempo. E per sostenere tale assunto ha dimostrato come i citati principi costituzionali abbiano conosciuto nella storia repubblicana una vicenda parallela ed autonoma rispetto alla stessa volontà di quelle forze politiche che avevano voluto il compromesso, generando dei germogli che gli stessi Padri Costituenti non avrebbero mai potuto immaginare.
Con riferimento a ciascuno dei suddetti principi, il Prof. Cardone ha quindi esemplificato enunciando gli sviluppi oggi raggiunti, nemmeno immaginabili dall’Assemblea Costituente.
Il principio personalista si è infatti evoluto verso un’applicazione diretta della Costituzione, principio per il quale la carta fondamentale non è più da considerare una norma programmatica, un insieme di valori, ma è diventata una norma, un insieme di regole che servono per dirimere controversie (si pensi alla tutela costituzionale della salute, al diritto all’ambiente salubre, ai diritti del lavoratore, ecc.).
Il Relatore ha proseguito evidenziando che dal principio pluralista è nato il principio della tolleranza Costituzionale o dell’etica della tolleranza. In base a tale principio, sconosciuto in Assemblea Costituente, il diritto individuale deve sempre concorrere con il diritto altrui e nel concorrere non può affermare la propria pretesa di onnipotenza, ma deve cedere all’istanza di prevalere comunque sul diritto contrapposto. Il principio di tolleranza costituisce dunque un’applicazione del principio di ragionevolezza.
Dal principio lavorista, infine, è nata la dimensione sociale dei diritti. Il bilanciamento deve avvenire non solo con i diritti antagonisti (si faccia riferimento al diritto del lavoratore rispetto a quello del datore di lavoro), ma anche con i diritti astrattamente concorrenti e che non sono quindi necessariamente in competizione con gli altri. Per rendere più chiaro il concetto il Prof. Cardone ha fatto cenno al diritto all’assistenza previdenziale del lavoratore subordinato, che pur essendo in conflitto con il diritto del datore di lavoro che deve finanziare il fondo pensionistico, non lo è con il diritto alla tutela della salute dell’altro collega lavoratore dipendente. Si tratta quindi di diritti che occorre bilanciare, essendo diritti “a prestazione” che non è possibile soddisfare pienamente per tutti gli individui. Il diritto sociale si deve perciò sacrificare, ma non per il soddisfacimento del diritto antagonista bensì del diritto che ha pari dignità e che concorre nella stessa direzione, cioè verso l’attuazione migliore dello stato sociale. Sorregge la tesi dell’evoluzione del principio lavorista l’affermazione secondo cui il diritto sociale deve concorrere anche con il diritto delle future generazioni, perché la tutela del diritto sociale attuale è in concorrenza con la tutela dello stesso diritto sociale dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Tale evoluzione dimostra come i principi nati dal compromesso Costituzionale abbiano avuto una vita che è andata al di là della volontà delle forze partitico-politiche che li hanno sostenuti in Assemblea Costituente e che li hanno attuati nei primi anni dell’esperienza repubblicana. Detti principi, infatti, vivono ormai di forza propria, tanto è vero che sono stati in grado di interpretare esigenze di mutamento costituzionale che i Padri Costituenti non avevano certamente neanche immaginato.
Basti pensare al processo di adesione all’Unione Europea, fondato sull’art. 11 Cost., pensato invece dai Costituenti per consentire l’adesione della Repubblica Italiana all’ONU. Anche l’art. 5 Cost., che ha consentito l’evoluzione in senso federale o protofederale dell’ordinamento, non consentiva di immaginare, in Assemblea Costituente, il grado di autonomia raggiunto oggi gli Enti locali. Si consideri, infine, la nascita di nuovi diritti costituzionali, totalmente estranei alla prospettiva del Costituente, quali il diritto alla riservatezza (la cosiddetta privacy), frutto dell’interpretazione dell’art. 2 Cost.
Il Prof. Cardone ha concluso la sua vivace relazione affermando che, come ogni prodotto umano, anche la Costituzione è perfettibile. I miglioramenti, tuttavia, almeno quelli più urgenti, non devono riguardare la prima parte della Carta Costituzionale che, ancora oggi, è in grado di rappresentare il vero fulcro della convivenza civile e politica degli italiani.
Tra i graditi ospiti della serata anche il Sindaco di Agliana, Eleanna Ciampolini.
Ai presenti è stato distribuito un volumetto con il testo della Costituzione, donato dal Sindaco di Quarrata, Sabrina Sergio Gori.
Dopo la cena conviviale il Prof. Andrea Cardone ha risposto puntualmente alle numerose domande, stimolate anche dall’attuale realtà, sulla portata e sul senso di alcune norme.
L’incontro ha perciò suscitato moltissimo interesse ed ha rappresentato, per i Lions, un modo per favorire la cultura della legalità: tra gli scopi lionistici, infatti, figura la promozione dei principi di buon governo e di buona cittadinanza, l’interesse al bene civico, culturale, sociale e morale della comunità. Ecco dunque l’importanza di spiegare i principi, di diffonderli e di alimentare in chi ascolta il senso della vera libertà.
Fonte: Addetto Stampa Lions Club Quarrata-Agliana-Pianura Pistoiese
(Placido Panarello)
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