giovedì 17 febbraio 2011

Aree a pianificazione differita: respinti i ricorsi presentati nel 2009. Il Tar dà ragione al Comune. La soddisfazione dell'assessore Luca Gaggioli


QUARRATA_ Il giudice amministrativo ha dato ragione al Comune, riconoscendo gli strumenti utilizzati funzionali agli obiettivi di trasparenza delle scelte pubbliche e di realizzazione dell’interesse pubblico.
Quando si intraprende un cammino nuovo, ci sono sempre delle incognite, così come c’è da aspettarsi resistenze e difficoltà. Quando quel cammino ha un esito vincente la soddisfazione però è ancora più grande.
Nel 2009 alcuni proprietari di aree edificabili che, con l’approvazione del regolamento urbanistico subirono la modifica della destinazione del proprio terreno, passando da classe C1, zona di espansione residenziale, ad APD1, area a pianificazione differita per la residenza, presentarono ricorso al Tribunale amministrativo regionale per la Toscana, ritenendo l’applicazione dei nuovi criteri per l’edificazione lesiva dei propri diritti di proprietari.
Il 14 febbraio 2011 il Tar ha pubblicato la sentenza con cui ha dato ragione al Comune di Quarrata, respingendo completamente i ricorsi presentati contro le Aree a pianificazione differita, lo strumento innovativo introdotto dal regolamento urbanistico.
Il Tar non solo si è espresso in favore del Comune di Quarrata, ma ha riconosciuto che la procedura di carattere comparativo “è funzionale al duplice obiettivo di rendere trasparenti le scelte pubbliche e di realizzare quanto più possibile l’interesse pubblico, in linea con i canoni costituzionali di imparzialità e buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione”.
“Possiamo quindi proseguire serenamente il percorso intrapreso” ha dichiarato l’assessore Luca Gaggioli.
“Già tra qualche giorno, quando si concluderà la valutazione delle proposte presentate, avremo i primi risultati concreti di queste scelte, con l’approvazione e la realizzazione dei primi progetti e, quindi, anche delle opere per la collettività presentate all’amministrazione.”
“Le nostre- ha proseguito l'assessore - non erano solo buone intenzioni. Certo, siamo partiti con la volontà di mettere al centro il bene comune e la qualità degli interventi, rendendo trasparenti le decisioni urbanistiche. Ma la volontà, da sola, spesso non basta”.
“Ci vogliono competenza, professionalità, capacità di costruire norme efficaci. Non basta- conclude Gaggioli - affermare dei principi; ci vogliono strumenti idonei a conseguire gli obiettivi. Noi, questi strumenti, possiamo dire di averli trovati.”
Quarrata può dirsi un comune di avanguardia, essendo il primo in Italia ad aver modificato il suo regolamento urbanistico nel senso di una maggiore oculatezza verso un’urbanistica “sostenibile”e di arricchimento del patrimonio pubblico, attraverso l’intervento diretto dei privati, che permetterà davvero la realizzazione delle opere per la collettività legate all’edificazione dei privati, riducendone fortemente i tempi di realizzazione.

Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Quarrata

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo sanno tutti che il tar è nato per dare ragione solo alle pubbliche amministrazioni.
E una volta su un milione dà ragione al cittadino: così - dicono - si fa credere che sia imparziale.
Se govermava Mussolini a Quarrata, pigliava ragione uguale.
La giustizia è questa.

Anonimo ha detto...

Perequazione.....Gaggioli si è sempre vantato che l'idea delle aree APD era nata per eliminare le rendite e garantire la perequazione. Leggete la sentenza e troverete una sorpresa.....dice che tutto sono, escluso che perequative. Ma dà comunque ragione al comune (ci mancherebbe altro...) perchè la legge della Regione Toscana non lo impone! Però....che smacco per l'assessore! ma questo, nel comunicato, non c'è!!!

Anonimo ha detto...

Io non ho letto la sentenza, ma conosco bene la (in)Giustizia d'Italia: TAR o altro che sia.
E ribadisco:

"Lo sanno tutti che il tar è nato per dare ragione solo alle pubbliche amministrazioni.
E una volta su un milione dà ragione al cittadino: così - dicono - si fa credere che sia imparziale.
Se govermava Mussolini a Quarrata, pigliava ragione uguale.
La giustizia è questa".

E Gaggioli ce lo mostra tutti i giorni.