giovedì 24 febbraio 2011

Una interrogazione in Consiglio Regionale per l'inceneritore di Montale. Romanelli (FedSin/Verdi): "Troppe criticità e pericolo per la salute".


FIRENZE-PISTOIA_ E' stata presentata ieri dal Consigliere Regionale FedSin/Verdi Mauro Romanelli (nella foto, ndr) un’interrogazione riguardo l’inceneritore di Montale e le sue emissioni inquinanti.
“L’inceneritore di Montale da anni – dichiara l’esponente ecologista- desta allarme tra i cittadini per le sue emissioni inquinanti: ricordo la chiusura del luglio 2007 in seguito ad un importante sforamento di diossine e varie successive analisi, sia di tipo ambientale (suoli, vegetali, ecc.), che su matrici biologiche (uova, carne di manzo, polli, anatre e pesci), che hanno riportato preoccupanti anomalie, così come nelle acque destinate al consumo umano e nel latte materno, con presenze rilevanti di diossine, policlorobifenili, metalli pesanti”.
“Importante anche il probabile legame tra la presenza dell’impianto e il livello di PM10 della zona”.
“Così certo non si può continuare: anche recentemente, a dicembre, è stato superato il limite di attenzione per le diossine e ad oggi non risulterebbero interventi di manutenzione”.
“Chiedo a tutte le Istituzioni coinvolte d’intervenire per sollecitare verifiche straordinarie, una completa opera di manutenzione, una mappatura completa degli inquinanti e un’estesa analisi epidemiologica nel territorio”.
“ E nei periodi in cui si supera la soglia limite delle polveri sottili l’impianto deve restare chiuso”.
“Certamente il futuro è altrove – termina Romanelli – e bisogna diffondere tecnologie alternative senza combustione, ottenendo così benefici a livello ambientale, sanitario ed economico”.

Ecco di seguito il testo completo dell'interrogazione:

- Ricordato che l’inceneritore di Montale tratta 120 ton/giorno (pari a circa 36,000 ton/anno), recentemente autorizzato a 150 ton/giorno (45,000 ton/anno), di rifiuti urbani, ospedalieri e speciali ed è situato in un’area al confine tra quattro comuni (Agliana, Prato, Montale, Montemurlo);
- Ricordato che suddetto impianto da sempre presenta criticità, con superamenti nelle emissioni di diossine, ed ha potuto continuare a lavorare solamente grazie a deroghe; Ricordato che il 19 luglio 2007, in seguito a controlli tra maggio e luglio che evidenziarono un importante sforamento per diossine, l’impianto fu temporaneamente chiuso: si stima, infatti, che nei mesi di funzionamento, da maggio a luglio 2007, siano stati emessi 50.000.000 ng di diossine, in altre parole quanto l’impianto avrebbe potuto emettere in quasi un anno e mezzo di attività;
- Ricordato che negli ultimi anni varie analisi sia di tipo ambientale (suoli, vegetali, ecc.) che su matrici biologiche (uova, carne di manzo, polli, anatre e pesci), hanno riportato preoccupanti anomalie, così come nelle acque destinate al consumo umano e pure nel latte materno, con presenze rilevanti di diossine, policlorobifenili, metalli pesanti;
- Ricordato che nel dicembre 2010, come risulta dal controllo ufficiale di Arpat, l`inceneritore di Montale ha superato il limite di attenzione di diossine pari a 50 picogrammi per metro cubo nei fumi, limite che imporrebbe l`immediata manutenzione dell`impianto; Ricordato che il suddetto prelievo è stato fatto il 9 Dicembre 2010, ma i risultati si sono avuti il 30 dicembre e le comunicazioni il 20 gennaio;
- Ricordato che in tale intervallo nessun provvedimento è stato presoo pur essendo l’inceneritore in funzione;
- Considerato quindi altamente preoccupante la situazione sanitaria delle zone interessate dall’inceneritore;
- Considerato che parrebbe ragionevole ipotizzare un rapporto diretto tra gli sforamenti di PM10 e l`attività dell`inceneritore;

Interroga la Giunta per conoscere
- Se intende intervenire per sollecitare verifiche straordinarie, una completa opera di manutenzione, una mappatura completa degli inquinanti nell’area e un’estesa analisi epidemiologica sulla diffusione delle forme tumorali nel territorio;
- Se intende sollecitare la chiusura dell`impianto nei periodi in cui si supera la soglia limite delle polveri sottili;
- Se non ritiene tale caso come indicativo di una cattiva gestione dei rifiuti e non intenda finalmente intervenire per la diffusione delle tecnologie alternative senza combustione, ottenendo così benefici a livello ambientale, sanitario ed economico.

Fonte: Regione Toscana

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