giovedì 3 febbraio 2011
Perpetuità per la tomba di Alfredo Fabbri: un giusto riconoscimento per l'artista. L'impegno del sindaco a non disperderne la memoria e le opere.
QUARRATA_ Ad un anno dalla morte il consiglio comunale di Quarrata ad unanimità ha reso un opportuno e doveroso omaggio all’opera e alla memoria dell’artista Alfredo Fabbri riconoscendo il carattere di “perpetuità” della sepoltura. Le spoglie del noto pittore quarratino resteranno quindi per sempre nel cimitero comunale di Ferruccia dove sono state seppellite “a sottolineare il profondo rapporto di affetto e stima che ha legato e lega la comunità quarratina all’artista”.
Con la decisione del consiglio comunale la sepoltura per inumazione di Fabbri difatto sarà sottratta dal turno di esumazioni ordinarie così da perpetuare la memoria della persona e dell’artista e mantenere sempre vivo il ricordo del profondo legame con Quarrata.
La toccante cerimonia si è svolta lunedì scorso in consiglio comunale alla presenza della vedova di Alfredo, Mary Vettori e del funzionario alla cultura del Comune di Quarrata Claudia Cappellini.
L'artista – si legge nella premessa della delibera del consiglio comunale - ha trascorso lunga parte della propria vita nel territorio comunale, al quale èstato profondamente legato e nelle cui immagini la sua produzione pittorica ha affondato leradici. Il rapporto di Alfredo Fabbri con il territorio di Quarrata nasce quando lo stesso eraancora solo un bambino, trascorrendo lunghi periodi a casa degli zii a Barba: un luogofelice ed incantato agli occhi dell'artista- bambino, ricco di immagini della vita quotidiana contadina che costituiranno la base non solo della sua prima produzione figurativa, ma di gran parte della sua opera.
Il legame profondo e solido di Fabbri con il territorio comunaleè testimoniato dalla sua produzione artistica che si nutre dei paesaggi della campagna,delle vedute della sua casa a Barba, di paesaggi o angoli cittadini che attraggono l'attenzione poetica del pittore e che li analizza e modula con felicità e varietà espressiva.Questi paesaggi e questi scorci percorreranno l'intero arco della produzione artistica diFabbri, ogni volta nuovi e diversi nel lungo cammino di ricerca pittorica”.
“Alfredo Fabbri – continua la nota - fece parte del gruppo di artisti che tra il 1959 e il 1960 esponeva alla Galleria Vannucci di Pistoia: dalla fine degli anni 60 iniziò una ricca attività espositiva in tutta Italia ed all'estero. Sul finire degli anni 70 iniziò una copiosa attività grafica , fatta di immagini chiare , facilmente leggibili e dal fine puramente didascalico che ritraggono i capoluoghi toscani, i comuni pistoiesi, le capitali europee e le chiesette romaniche di Pistoia e della provincia delle quali lo stesso autore sottolineava il valore divulgativo. Tra il 1992 e il 1994 il Comune di Quarrata ha celebrato il proprio concittadino presentando il Fregio della Sala Consiliare e una mostra antologica della sua opera“.
"Il 3 febbraio 2010 – ha detto il sindaco Sabrina Sergio Gori – si sono spenti i suoi colori ma il ricordo di Alfredo Fabbri è ancora vivo. Fabbri è’ stato un personaggio sempre presente nella vita artistica locale; ha portato il nome di Quarrata all’estero; ha contribuito alla crescita culturale”.
“Con questo riconoscimento – ha aggiunto- vogliamo poi sottolineare il grande valore della memoria collettiva”.
“Non credo che i colori si siano spenti con la morte di Alfredo Fabbri. I suoi colori sono ancora vivi grazie alle opere che ha lasciato. Ogni futura generazione che vivrà a Quarrata – ha commentato Alessandro Cialdi (Udc)- potrà avere la possibilità di mettere un fiore su questa tomba. E’ una specie di debito, di riconoscenza che era giusto ed opportuno garantirgli”.
“Tutto ciò che Fabbri ha rappresentato sulle tele – ha detto invece Massimo Bianchi (Fli)- ha caratterizzato il modo di vivere di ogni quarratino”.
“Ogni atto come questo teso al ricordo di persone importanti che hanno lasciato qualcosa per questa città – ha spiegato Daniele Ferranti (Pdl) deve essere importante anche per le future generazioni. Questo atto quindi permetterà di ricordarsi di un artista che è stato un pezzo della storia di Quarrata”.
Parole di apprezzamento per la decisione dell’amministrazione quarratina sono state espresse anche da CittàPerTe, Pd e Sinistra Ecologia e Libertà.
Il sindaco nel ricordare che l’iniziativa è stata condivisa anche dalla famiglia ha espresso il desiderio di non vedere disperso il patrimonio artistico di Alfredo Fabbri.
“In questo clima di patriottismo e di musica ed ora denso di vita per una persona che non c’è più ma che c’è ancora – ha affermato la vedova Mery Vettori Fabbri chiamata ad intervenire per un saluto – è difficile trovare le parole. Il riconoscimento dell’eternità è un riconoscimento per il futuro, è cosa impossibile per l’uomo eppure è proprio ciò che stasera questo consiglio comunale ha approvato per la tomba e la memoria di Alfredo. Anche per questo la commozione è tanta. Per me ringraziarvi è difficile. Basterebbe il pensiero di Alfredo che in questo momento potrebbe essere contento: glielo racconterà stasera appena tornata a casa scrivendoglielo”.
Intanto fino al 5 febbraio prossimo presso la saletta espositiva Spazio di Via dell'Ospizio a Pistoia rimarrà aperta una mostra sui "Ritratti di famiglia" di Alfredo Fabbri (1926-2010).
a.b.
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1 commento:
La mia amicizia con Alfredo si perde nella notte dei tempi. Ho condiviso con lui e la sua famiglia cibo, arte, gioie, dolori, ore di puro divertimento. E' stato per me un amico, un compaesano, un cliente affezionato e molte altre cose ancora. Sono orgoglioso di aver contribuito, nel mio piccolo, alla celebrita' e alla celebrazione di un grande uomo e artista come Alfredo. Sono stato spesso per lui un modello da ritrarre.Nella mia bottega e nella mia casa sono presenti alcuni quadri di Alfredo dai quali non mi separerei per niente al mondo: sono la perpetua testimonianza della mia amicizia con un grande uomo. Tutti quelli che lo hanno conosciuto non potranno dimenticarlo. Ma dietro un grande uomo c'e' sempre una grande donna: grazie Mary per quello che e' stato e sara' sempre Alfredo.
Mao
Franco Silvano Cappellini
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