lunedì 22 novembre 2010

"Non sono sanabili gli abusi edilizi sui fiumi. Serve una guardiania idraulica continuativa". L'assessore Mari risponde a Bonacchi (Pdl).


QUARRATA_ Controllo a tappeto sugli argini: se ne è discusso di recente anche in consiglio provinciale dove l’assessore Mauro Mari ha risposto ad una interrogazione del consigliere del Pdl Guglielmo Bonacchi.
“In provincia di Pistoia- ha detto Mari – ci sono circa 2000 chilometri di argini ma sono soltanto una decina i poliziotti provinciali che si dedicano a fare il controllo sugli abusi che ci sono. Alcuni di essi vengono rilevati quando i consorzi fanno il normale lavoro “.
Un compito alquanto difficile anche perché la competenza dei fiumi alla provincia risale a circa 9 anni fa mentre spesso sono presenti lungo gli argini edifici “dei quali oggi è anche difficile sapere di chi era la proprietà quando ci hanno costruito, come l’hanno acquisita, dove arrivavano i confini”.
“Gli abusi sulle opere idrauliche e sugli argini – ha precisato Mari – non sono come quelli in edilizia: quelli in edilizia sono previsti dalla legge. Se il vigile redige il verbale è già pronto per andare in Procura. Se il cittadino si reca in Comune e l’opera abusiva risulta sanabile secondo le regole fissate da quel Comune si avvia la procedura di sanatoria e si omette di andare avanti con il procedimento penale. Ciò non è possibile in idraulica”.
“Non c’è allora da farsi nessun ritegno se non quello del fatto di avere una sufficienza di forze per fare un controllo che sarebbe meglio fosse più puntuale e preciso. Io credo, che nel riordino della materia che la Regione Toscana si è impegnata a fare debba essere prevista una guardiania idraulica continuativa e quindi colgo a pieno lo stimolo del consigliere Bonacchi perché l’ente nei prossimi anni possa avere nella sua programmazione la possibilità di vigilare molto meglio di quanto si sia in condizione di fare oggi il sistema degli argini”.
“Anche volendolo fare riterrei tuttavia ingiustificato che si faccia un controllo a tappeto sugli argini del Comune di Quarrata perché quel Comune ha pensato che quando avrà i soldi farà delle piste ciclabili sugli argini. Semmai dovremmo porci il problema di programmare un controllo a tappeto su tutti gli argini della Provincia: al di là e in più al controllo che si fa in certi casi particolari e quando ci vengono rivelate delle anomalie”.
Sulla questione degli abusi edilizi sugli argini il consigliere comunale di “Futuro e LibertàMassimo Bianchi ha annunciato nei giorni scorsi di voler presentare una mozione in uno dei prossimi consigli comunali di Quarrata per richiedere alla Provincia un “sopralluogo”.
Vista la risposta data da Mauro Mari in consiglio provinciale è quasi certo che l’iniziativa non produrrà alcun risultato positivo.
Resta il fatto che a quanto dichiarato dall’assessore all’urbanistica Gaggioli nell’ultimo consiglio comunale “L’amministrazione quarratina, nota per il suo rigore applicato per il rispetto delle norme di costruzione sugli argini, non ha rilasciato nessun permesso edilizio nelle fasce di rispetto e cioè a meno di 10 metri dal piè degli argini”.
“Altra questione- ha aggiunto - sono i possibili interventi fatti senza autorizzazione che poi hanno usufruito dei condoni edilizi del 1985 e del 1994”.
In questo caso secondo l’assessore gli abusi sarebbero stati quindi condonati.
Come riporta il blog “QUARRATA-News” per il capogruppo Udc Alessandro Cialdi “in nessuno dei condoni sta scritto che gli abusi lungo i fiumi sono sanabili. Quindi se condoni sono stati concessi questo è avvenuto solo e soltanto per errore del Comune – ammesso che di errore si sia trattato e non di peggio”. La questione (affrontata varie volte anche dal blog di Mario Niccolai)-resta ancora aperta con tutte le sue contraddizioni. Le forze di opposizione e i cittadini attendono risposte chiare.
a.b.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Peccato che il Sindaco non abbia nessuna intenzione di chiarire niente a nessuno.
E questo, tanto perché vuole essere il difensore della legalità forte e ribadita dovunque.

Edoardo Bianchini

Anonimo ha detto...

Ma se gli abusi sui fiumi non sono sanabili , come è possibile che il giorno 16.11.2010 l'intera Giunta Comunale di Quarrata abbia inaugurato il Ponte Calamandrei, opera pubblica costruita a distanza di non più di cm 50 da un Box costrito sull'argine del Fosso Fermulla?? Possibile che nessuno lo abbia visto?? ma se le foto sono state pubblicate su tutti i giornali!! ma nella foto era presente anche l'Assessore Gaggioli!!

Anonimo ha detto...

Per quel box, hanno fatto anche curvare il ponte!!!!!!!