lunedì 14 marzo 2011

Termovalorizzatore/ Scatragli: "L'Arpat eseguirà nuove analisi come prescritto dal programma di autocontrollo". Interpellanza di "Decidi Anche Tu".


PIANA PISTOIESE_ Nei prossimi giorni saranno condotte dall’Arpat nuove analisi sulle emissioni dell’impianto del Cis di Montale il cui risultato sarà determinante per il funzionamento del termovalorizzatore. E’ quanto ha dichiarato (fonte:Tvl Pistoia) il sindaco di Montale David Scatragli allo scadere delle 72 ore date per avere notizie certe sulla soluzione dei problemi registrati negli ultimi mesi.
Il dito è puntato sulle emissioni che hanno evidenziato sforamenti della soglia di attenzione fissata dalla Provincia per diossine e furani “soglia precauzionale inferiore ai limiti di legge”.
“Tra mercoledì e venerdì – ha spiegato il sindaco di Montale – l’Arpat eseguirà nuove analisi come prescritto nel programma di autocontrollo”. Se l’esito confermerà il superamento della soglia di attenzione Scatragli ha ammesso che si muoverà per il fermo dell’impianto di via Tabagi e per una revisione totale. Così come prescritto dal piano di autocontrollo.
Intanto martedì 15 marzo nel consiglio comunale di Agliana il gruppo consiliare “Decidi Anche Tu” presenterà una interpellanza sulla situazione dei dati riportati nei campionamenti Arpat relativi all’inceneritore di Montale.
Nei giorni scorsi il Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale e il coordinamento dei Comitati della Piana FI-PO-PT in una conferenza stampa hanno messo a disposizione alcuni documenti dove si legge tra le altre cose che “l’impianto non è sotto adeguato controllo gestionale”.
In una comunicazione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio inviata l’8 marzo scorso al Ministero della Salute, alla Prefettura di Pistoia ma anche al Comando dei Carabinieri Nucleo Tutela Ambientale di Pistoia, all’Arpat regionale e locale, al Comune di Montale e al Comitato stesso si chiedeva anche l’avvio di una indagine sulla contaminazione dell’aria e dell’acqua causata dall’Inceneritore e sulle ripercussioni sulla salute delle popolazioni.
Durante la conferenza stampa di sabato scorso ad Agliana i comitati hanno ricostruito i “fatti” spiegando nel dettaglio “cosa è accaduto all’inceneritore di Montale”.

Ecco il testo integrale del comunicato stampa :

"Quello che di nuovo è accaduto per l'inceneritore di Montale è che proprio la ASL ha scritto (nero su bianco) che siamo di fronte ad una situazione di concreto pericolo per la salute.Da qui discende l'ostinazione con cui alcuni Organi di controllo, non vedono, non rilevano, non contestano: questa volta la partita è grossa, è in gioco la revoca definitiva dell'autorizzazione.
Gli organi di controllo non hanno visto nell'autocontollo del gennaio 2011, trasmesso dalla Ladurner il 10 febbraio alla provincia dei Pistoia ed all'ARPAT, che per ben due volte, (le notti del 15 e del 24 gennaio), è mancato il carbone attivo alla linea1. Nessuno ha visto, nessuno ha rilevato, nessuno ha contestato.
Questo almeno fino al 7 marzo quando la ASL si è accorta che qualcosa non andava e ha rilevato che nella notte del 15 gennaio l'impianto funzionava con un “rilevante deficit di carbone attivo”.
Questa è una evidente violazione dell'autorizzazione ma la Provincia di Pistoia non contesta nulla, la ditta non viene nemmeno diffidata, e l'ARPAT di Pistoia in un rapporto ufficiale che manda all'assessore regionale all'ambiente non fa menzione di questa anomalia.
Per quanto riguarda le diossine il valore limite di attenzione ( pari a 50 picogrammi) era stato superato al secondo controllo annuale fatto da ARPAT il 9 dicembre del 2010 e comunicato solo il 20 gennaio.
Il superamento riguardava la linea 3 ( valore 51 picogrammi) ma è solo dopo altri 12 giorni (il 2 febbraio) che la Provincia impone alla ditta l'attivazione delle procedure di manutenzione ad impianto funzionante che, secondo l'autorizzazione, avrebbero dovuto scattare entro 24 ore.
Il 24 gennaio 2011 l'ARPAT fa un nuovo controllo solo alla linea3, i risultati che sono del 28 gennaio e sono trasmessi, con un nuovo inspiegabile ritardo solo il 3 febbraio, sono clamorosi.
Il valore della diossina arriva a 121 picogrammi, anche oltre il limite di legge dei 100 picogrammi.
Questi risultati non vengono resi pubblici, anzi esce un comunicato stampa tranquillizzante della provincia che riferisce di un primo superamento del limite di attenzione (che in realtà è il secondo) pari a 87 picogrammi (la provincia omette il conteggio dell'incertezza analitica, che invece è esplicitamente previsto nell'autorizzazione).
In questo secondo episodio sarebbe dovuto scattare il fermo della linea ed invece nulla, ancora nessuna contestazione di violazione dell'autorizzazione da parte della Provincia.
Per fermare la linea si deve aspettare il risultato delle terze analisi, fatte il 17 febbraio, e trasmesse dall'ARPAT il 7 marzo, anche questa volta il risultato supera il valore di legge: siamo a 113 picogrammi.
Questa volta la Provincia è veloce, e il giorno stesso che gli viene trasmesso il risultato fa fermare la linea 3 (che però avrebbe dovuto fermare un mese prima, quando aveva saputo del secondo superamento del limite di attenzione).
Nello stesso giorno, il 7 marzo, l'ASL scrive una lettera indirizzata al comune di Montale ed alla provincia di Pistoia dove, oltre alla segnalazione della mancanza dei carboni attivi, che ha causato fuorisucita di diossina e PCB, e che è una violazione dell'autorizzazione, si legge di una ulteriore probabile violazione dell'autorizzazione, questa volta legata alla procedura di accettazione dei carboni attivi, lo stesso tipo di violazione, avvenuta nel 2008, per cui proprio la scorsa settimana si è aperto un processo a carico degli allora responsabili dell'inceneritore al Tribunale di Pistoia.
Ma c'è di più nella lettera dell'ASL si legge che, al momento attuale, l'inceneritore non è sotto "adeguato controllo gestionale".
Questa, oggi, è una condanna senza appello che ARPAT e Provincia sembrano voler ancora ignorare.
Non sappiamo più cosa pensare, non ci resta che sperare nell'intervento di altri controllori e a quest punto le note del Ministero dell'Ambiente sembrano giungere a proposito".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiamo ricevuto da Patrizia Rocchetti la richiesta di modificare la foto a corredo del pezzo.
Per diritto di replica si precisa che il logo della lista civica DAT "non ha nulla in comune con il Comitato Per la Chiusura dell'Inceneritore".
A.B.

Anonimo ha detto...

Mi ricordo che quando partecipai alla "visita guidata" all'inceneritore nella primavera dell'anno scorso, dietro mia esplicita domanda, mi fu assicurato esplicitamente che quando si verificava un deficit di carboni attivi, c'era un sistema automatico di allarme, per cui era impossibile che in sala controllo non se ne accorgessero. Invece anche nell'ultimo report pubblicato sul sito della Provincia compaiono nuovi deficit di carboni attivi, senza che questo venga minimamente segnalato nel report! Ricordiamoci che la mancanza di carboni attivi significa emissione anomalagarantita di diossine e altri microinquinanti .
Giovanni Malatesta