giovedì 17 marzo 2011
In difesa dello sviluppo delle energie rinnovabili in Italia: una mozione di Sinistra per Lamporecchio.
Come ricevuto volentieri pubblichiamo un comunicato stampa del gruppo consiliare Sinistra per Lamporecchio inviatoci da Ivano Bechini:
LAMPORECCHIO_ Il Gruppo consiliare Sinistra per Lamporecchio ha presentato una mozione in difesa dello sviluppo delle energie rinnovabili che verrà posta in discussione nel prossimo consiglio comunale di Lamporecchio.
Si tratta di affermare la necessità di governare il fenomeno delle energie rinnovabili, dando anche una risposta al colpo mortale che sta dando il governo al comparto delle rinnovabili tramite il decreto Romani che taglia i fondi già previsti per lo sviluppo della produzione di energia da sole, vento e acqua, mentre il governo Berlusconi invece continua a puntare sul nucleare, nonostante quello che ci insegna il disastro che sta avvenendo in Giappone.
Questa è una mozione che vuole parlare anche alla Regione Toscana, alle prese con una nuova legge che prova a tenere conto di opposti timori, rischi e diversi interessi: da una parte il rischio dell’eccessivo vincolismo – che impedirebbe lo sviluppo degli impianti da rinnovabili – dall’altra quello dell’eccessivo permissivismo che potrebbe produrre anche nel nostro territorio danni paesaggistici dal proliferare non governato dell’installazione di tali impianti; ma che prova anche a dare certezze sia alle aspirazioni di tanti agricoltori che con piccoli impianti possano concretamente integrare il proprio reddito e così contribuire alla prosecuzione della attività agricola in momenti difficili come questi, sia degli operatori indicando loro dove poter o meno realizzare gli impianti.
Quello che preme a Sinistra per Lamporecchio è prima di tutto la difesa dei posti di lavoro creati – anche nel nostro territorio tra impiantisti e produttori di strumenti accessori per gli impianti energetici – con il boom delle rinnovabili e, insieme, la valorizzazione del territorio e lo sviluppo delle energie rinnovabili, che per noi sono una alternativa concreta anche economicamente alla follia nucleare.
Oggetto: Mozione - Per il futuro delle energie rinnovabili in Italia.
Al Sindaco del Comune di Lamporecchio
SEDE
Mozione
Ricordato che è in fase di approvazione, su proposta del Ministro Romani, un decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2009/28/CE, che mette in serie pericolo lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia;
Visto che nel suddetto Decreto vi sono, a oggi, norme oltremodo penalizzanti quali il limite di potenza incentivabile fissato, per il fotovoltaico, a 8.000 MW, e la fine, raggiunta tale soglia, di qualsiasi tipo d’incentivo, la conferma del divieto di installare a terra impianti fotovoltaici sopra 1 MW, la riduzione retroattiva del 30% degli incentivi all'eolico, il meccanismo delle aste al ribasso per l'aggiudicazione d’impianti di potenza superiore a 5 MW, lo stop ai regolamenti edilizi comunali e alle leggi regionali che sostengono le rinnovabili nell’edilizia;
Considerato che il limite di 8.000 MW è un obiettivo notevolmente modesto, ricordando, per esempio, che la sola Germania ha posto il target a 52mila megawatt, di cui 18mila già adesso installati;
Rilevato che riguardo agli incentivi si dovrebbe altresì procedere con una progressiva riduzione proporzionalmente al calo dei costi d’installazione delle rinnovabili e solo quando raggiunta la “grid parity” (ovvero l'equivalenza del costo, per il consumatore finale, di un kilowatt di energia fotovoltaica con un kilowatt prodotto da fonti convenzionali), le misure incentivanti potrebbero essere definitivamente abrogate;
Considerato che un taglio retroattivo del 30% agli incentivi per l’eolico andrebbe contro la stessa Unione Europea, che ha stabilito il divieto di introdurre misure retroattive per non togliere certezze agli investimenti già effettuati o programmati nel settore;
Valutato che il meccanismo delle aste al ribasso per gli impianti oltre i 5 megawatt diminuisce le garanzie contro le infiltrazioni del malaffare;
Visto che sarebbe grave per il nostro Paese non arrivare agli obiettivi concordati a livello europeo del 2020, ostacolando l’importante occasione di sviluppo di filiere industriali in Italia e la creazione di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, oltre a quelli già creati fino ad oggi (calcolati da Confindustria – Ufficio Studi centrale, in oltre centoventimila per l’intero comparto delle energie rinnovabili);
Considerato che i costi maggiori per bollette italiane non sono certo da addebitarsi allo sviluppo delle rinnovabili, bensì agli incentivi che negli anni e tuttora sono devoluti per le c.d. “assimilabili” quali la produzione di energia da incenerimento dei rifiuti, le fonti fossili e per l’eredità dell’avventura nucleare, oltre a tutta una serie di costi impropri che sottraggano a cittadini e imprese oltre tre miliardi di euro l’anno;
Ricordato come anche il nuovo rapporto dell'UNEP (programma Onu per l'Ambiente) spiega che investire circa l'1,25% del Pil globale ogni anno nell'efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili potrebbe tagliare la domanda di energia del 9% nel 2015 e quasi del 40% entro il 2050, riducendo così in modo rilevante le preoccupazioni sulla sicurezza dell'energia, l'inquinamento e, non da ultimo, per i cambiamenti climatici catastrofici;
Preso atto che anche nel territorio del nostro comune e della provincia cominciano ad esserci aziende produttrici di tecnologie e strumentazioni di complemento per il settore delle energie rinnovabili e numerosi artigiani hanno trovato un nuovo significativo mercato nell’installazione di impianti medio-piccoli di produzione di energia da fonti rinnovabili e in particolare dal sole, che ha alleviato notevolmente i rischi di perdita di reddito e di posti di lavoro derivanti dalla crisi generale del sistema economico;
Tenuto conto anche dell’attuale dibattito in Consiglio Regionale Toscano dove, pur nella logica di sottrarre il territorio regionale a speculazioni di mero carattere finanziario nel settore, si sta operando una riforma della legge regionale che permetta una maggiore integrazione degli impianti nel tessuto produttivo del territorio per arrivare ad una sostanziale autonomia energetica almeno nel settore dei consumi elettrici senza per questo, stravolgere gli assetti paesaggistici della Toscana;
Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale di Lamporecchio
Ad attivarsi con urgenza d’intesa con la Regione Toscana presso il Governo al fine di rivedere il testo del Decreto in conformità a quanto suddetto e delle indicazioni contenute nei documenti approvati dalle Commissioni parlamentari e del dialogo intrattenuto con gli enti locali, le rappresentanze del settore e le associazioni competenti nella fase di consultazione del provvedimento.
p. SINISTRA PER LAMPORECCHIO
Ivano Bechini
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