domenica 19 maggio 2013

Duecento cittadini chiedono l'introduzione nello Statuto Comunale dello strumento giuridico della Democrazia diretta. "Le Istituzioni devono essere al servizio dei cittadini e non viceversa".


QUARRATA_ Il Gruppo di Acquisto Solidale Gas ColleQuarrata come si ricorderà nell’ottobre dello scorso anno si fece promotore di un incontro a sostegno di una iniziativa partita dal Movimento Cinque Stelle di Pistoia per l’introduzione nello statuto comunale di Quarrata dello strumento giuridico della Democrazia diretta ovvero l’introduzione dei referendum di iniziativa popolare senza quorum del 50% + 1 dei votanti per la validità del risultato.
Nel corso di quell’incontro a cui erano presenti anche rappresentanti del Movimento Acqua Bene Comune, della commissione della partecipazione del Comune di Quarrata, di Cittadinanza Attiva, del comitato della Caserana, dei Comitati della Piana contro le alluvioni, della lista civica CittàPerTe oltre a singoli cittadini, venne tra l’altro concordata la necessità di intraprendere un percorso comune di effettiva partecipazione dei cittadini alle cose pubbliche.
A seguito di quell’incontro è partita una raccolta di firme utili alla petizione, sottoscritta da oltre 200 cittadini di Quarrata, presentata poi ai rappresentanti del Consiglio Comunale.

Scopo della Petizione – si legge in un comunicato di Gas-Colle - è di affermare nello Statuto della città, il concetto che le Istituzioni devono essere al servizio dei cittadini sovrani, e non viceversa come è attualmente. La Petizione al Consiglio comunale è stata fatta a norma dell’art. 8 del dlgs. 267/2000 che recita che i Comuni DEVONO inserire negli “statuti” comunali e nei relativi “regolamenti” gli strumenti di attuazione per promuovere la partecipazione dei cittadini alla gestione del Comune, prevedere termini brevi per l’esame delle istanze e petizioni dei cittadini con le relative sanzioni in caso di inadempimento".
Le considerazioni presentate dai richiedenti all’esame del Consiglio comunale si riassumono secondo quanto segue:
a) che la Sovranità del popolo preesiste allo Stato e che lo Stato italiano, in tutte le sue articolazioni (Comune di Quarrata compreso), appartiene sempre ai cittadini di Quarrata e non viceversa;
b) che a conferma di ciò l’art. 1°, comma 2° della Costituzione sancisce che “La sovranità appartiene al popolo…” e che i “limiti” presenti nel 2° comma dello stesso, in fase di discussione della bozza di Costituzione da parte della Prima sottocommissione dei 75 nel 1947, erano riferiti alla “forma Democratica e Repubblicana dello stato” e NON alla “Sovranità popolare”.
c) che appartenendo la Sovranità delle Istituzioni, a qualsiasi livello dello Stato, ai cittadini SOVRANI per diritto naturale assoluto, inviolabile, imprescrittibile ed inalienabile, gli eletti a governare la Comunità hanno sempre il dovere di uniformarvisi, qualunque essa sia, poiché essi sono solo “delegati” a rappresentare la volontà della maggioranza.
d) che il quorum della partecipazione al referendum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto per la validità del risultato, previsto dalla Costituzione e dallo Statuto del Comune di Quarrata, conferisce ai non partecipanti al referendum il potere giuridico di invalidare la volontà dei partecipanti al voto, e con ciò tradisce i due principi fondamentali della Democrazia che sono la partecipazione e la responsabilità personale del voto sui FATTI certi e limitati e non solo sulle persone.
" Su queste basi i cittadini che hanno sottoscritto la Petizione si attendono che il Consiglio comunale faccia propria la proposta o che la respinga adducendone le motivazioni giuridiche.
 In caso di non recepimento della Petizione,- conclude la nota -  i proponenti agiranno in base all’art. 70 del dgsl. 267 del 2000, per chiedere la “decadenza” del sindaco, secondo quanto indicato dal dott. Ferdinando Imposimato, Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione.
 
Andrea Balli
 

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non credo in questo periodo sia proprio la prima priorità...

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo, e quale sarebbe invece la priorità se non quella di trovare una soluzione di governo locale più efficiente?
lorenzo

Anonimo ha detto...

In poche parole, concentrarsi sul risanamento economico su tutti i livelli della macchina pubblica. Meno spesa, meno tasse sul lavoro, più lavoro e sicurezza sul futuro per tutti. Dopo possiamo anche discutere di quale forma di democrazia sia più efficiente a livello locale, ma intanto non sarebbe male parlare meno di filosofia ed agire di più in pratica.

Alessandro

Anonimo ha detto...

E quindi chiedere a chi ha saputo solo creare spesa e tasse, senza tra l'altro generare efficienza nella macchina pubblica, comportarsi di punto in bianco nel modo esattamente contrario. Questa sì che è utopia. Introdurre la Democrazia diretta, allo stato attuale, non è filosofia ma pragmatismo.

lorenzo

Anonimo ha detto...

No, non è utopia. Basta cambiare quelle persone che hanno saputo creare solo spesa e tasse con altre che abbiano delle capacità che non siano solo quella di esaltare le folle o di imbonirle.

Anonimo ha detto...

Non x contraddirti, visto che abbiamo lo stesso obbiettivo, ma ti invito ad una riflessione su quanto hai espresso: dal momento che questi problemi ci sono da anni e anni e che i risultati delle votazioni, che sono ancora recenti (ovviamente parlo di Amministrative), si sono risolte con un nulla di nuovo, come pretendere dei cambiamenti? Nuove elezioni? E se di nuovo non
ci sono cambiamenti?