mercoledì 24 luglio 2013

"Uomini e donne: che fare?". La riflessione della Rete 13 febbraio di Pistoia dopo l'episodio di violenza maschile su una donna


PISTOIA_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo:

Un nuovo tristissimo episodio di violenza maschile su una donna, questa volta nel cuore della nostra città, in un quartiere ricco di storia e di storie significative per la nostra comunità.
Come Rete 13 febbraio di Pistoia, in questi ultimi anni, abbiamo sottolineato con tante iniziative pubbliche la necessità di un grande lavoro collettivo di riflessione fra donne e uomini, sul tema del femminicidio, inteso come qualsiasi atto di violenza contro le donne.
Vogliamo che questa violenza finisca e per far questo chiediamo, innanzitutto, che le notizie siano date seguendo indicazioni ormai condivise, che mettano in evidenza la motivazione di genere e non si focalizzino su “motivi passionali”, “gelosie”, evitando di presentare la violenza domestica e il femminicidio come amore passionale incontrollato con frasi dal vago sapore romanzato e romantico – Si tratta di un crimine gravissimo compiuto contro un altro essere umano.

Più volte abbiamo chiesto agli uomini di uscire dal silenzio, di riconoscere una buona volta che questa violenza di cui le donne sono vittime riguarda prima di tutto loro, li interroga sulla loro sessualità, sul potere che ancora pretendono di esercitare anche nelle relazioni affettive o di coppia e sul senso che danno alla propria virilità.

Se non vogliamo che ogni donna uccisa o violentata sia una notizia qualsiasi, da relegare nell'indistinto della cronaca nera, sarà necessario che gli uomini che hanno sentimenti civili intraprendano un profondo lavoro su se stessi e con le donne, che da decenni riflettono sulle relazioni tra i sessi, e si rendano disponibili ad un percorso che ponga fine a questo violenza distruttiva che affonda le sue radici nella cultura patriarcale.

Chiediamo agli uomini (di “buona volontà”) di lavorare insieme, non per mettere il femminile tutto dalla parte del bene e lontano dal negativo maschile ma per costruire accanto all'autorevolezza e alla libertà che le donne nel tempo si sono conquistate, un maschile differente che già, qua e là, si vede, nonostante tutto, nel nostro quotidiano e con cui sarà così possibile arrivare al piacere di condividere relazioni arricchenti.

E' un appello che rivolgiamo agli uomini, prima che il dolore e la rabbia ci portino a pensare che essi non vogliano rinunciare alla violenza o che siano incapaci di migliorare

Le donne della Rete 13 febbraio Pistoia.

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