PISTOIA_ E’ di oggi la notizia del fungo patogeno delle piante (in particolare: lentaggini, camelie, rododendro) che manifestandosi con essiccamenti e macchie sulle foglie, rischia di mettere in ginocchio il settore vivaistico pistoiese composto da circa 1500 aziende. Una nota del servizio fitosanitario regionale nel vietare la commercializzazione di alcune tipologie di piante per l’Unione Europea ha richiesto di porre in quarantena le piante presenti nel raggio di 10 metri e dopo minuziosi controlli di distruggere le piante infette comprese nel raggio di due metri. A questo proposito il Cespevi-Centro Sperimentale per il vivaismo di Pistoia ha promosso un incontro per il prossimo 9 luglio così da analizzare la situazione del territorio provinciale e a cui sono invitate tutte le aziende del settore.

“Abbiamo potenziato il servizio fitosanitario regionale – continua Salvadori – passando da poche unità a 35 ispettori dislocati su tutto il territorio regionale proprio per dare alle aziende il massimo delle garanzie e la massima rapidità. A Pistoia, vista l’importanza del settore florovivaistico, ci sono 9 ispettori e un laboratorio diagnostico di fitopatologia con 4 tecnici, in grando di assicurare rapidità e capillarità.”
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Gianni Salvadori |
L’assessore intende poi rassicurare gli operatori. “Le piante, che in questo momento sono in fase di “attenta osservazione” sono il viburno, la camelia e il rododendro, ma solo sul viburno e solo in due vivai abbiamo trovato il fungo patogeno. Le piante che ne erano affette – continua l’assessore regionale – sono state acquistate da paesi del Nord Europa, dove questo patogeno è presente. Non c’è ragione di fare allarmismi – sottolinea Salvadori – anzi, è stata proprio l’attenta azione del servizio fitosanitario regionale a impedire che l’infezione potesse allargarsi.”
Infine l’aspetto concernente le vendite. “Abbiamo messo in quarantena queste piante per evitare che si diffondesse l’infezione e che potessero uscire prodotti non sani. Questo non significa un blocco assoluto, ma che tutti i prodotti “in osservazione” devono essere controllati prima di essere messi in vendita. Se risultano sani – rassicura l’assessore – non solo si possono vendere, ma con la garanzia del servizio sanitario regionale sull’assenza di patogeni. Abbiamo uomini e mezzi per fare presto e bene. Dunque – conclude Salvadori – non parlerei di danni, perchè i danni non ci sono e invece ci sarebbero stati se non fossimo intervenuti in tempo con la quarantena".
Infine l’aspetto concernente le vendite. “Abbiamo messo in quarantena queste piante per evitare che si diffondesse l’infezione e che potessero uscire prodotti non sani. Questo non significa un blocco assoluto, ma che tutti i prodotti “in osservazione” devono essere controllati prima di essere messi in vendita. Se risultano sani – rassicura l’assessore – non solo si possono vendere, ma con la garanzia del servizio sanitario regionale sull’assenza di patogeni. Abbiamo uomini e mezzi per fare presto e bene. Dunque – conclude Salvadori – non parlerei di danni, perchè i danni non ci sono e invece ci sarebbero stati se non fossimo intervenuti in tempo con la quarantena".
a.b.
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