QUARRATA_ Una quindicina di persone,
tra educatori, volontari e servizio
civilisti dell’associazione “Il Pozzo di Giacobbe” venerdì 16 marzo
parteciperanno alle ore 17,30 a Milano alla cerimonia di consegna della
cittadinanza onoraria a Pino Masciari. Imprenditore edile calabrase, Masciari,
dal 1997 è sottoposto a un programma speciale di protezione con la moglie e i
due figli per essersi ribellato al sistema di intimidazione mafiosa e avere
denunciato i suoi ricattatori appartenenti alla ‘ndragheta.
Da
allora la sua vita è stata radicalmente rivoluzionata, sia sul fronte
professionale, sia su quello familiare. Vide distrutte le sue imprese edili,
bloccate le commesse avviate, revocato il credito dalle banche. Rifiutò le
regole del racket, accettando il rischio che ne derivava: il 18 ottobre 1997
lasciò la Calabria con la moglie e i due figli.
Decise di testimoniare ai
principali processi contro la ‘ndrangheta e il sistema di collusione,
diventando così, secondo la definizione del procuratore generale Pier Luigi
Vigna, “il principale testimone di giustizia italiano”.
La legge 45/2001
istituisce questo tipo di figura, definendolo “ cittadino esemplare che sente
il senso civico di testimoniare quale servizio allo Stato e alla Società” .
Il
28 Luglio 2004, la Commissione Centrale del Ministero degli Interni gli
notificò il divieto, in forma precauzionale, di tornare nei luoghi natii,
perché sussisteva un concreto rischio per l’incolumità sua e dei suoi
congiunti.
Il 28 Ottobre dello stesso anno gli venne revocato il programma di
protezione speciale, con la giustificazione della conclusione dei procedimenti
giudiziari nei quali aveva testimoniato. Masciari fece ricorso e solo nel
Gennaio 2009 il TAR del Lazio pronunciò la sentenza al riguardo e stabilì
l’inalienabilità del diritto alla sicurezza, l’impossibilità di sistemi di
protezione o programmi a scadenza temporale predeterminata, ordinando al
Ministero di attuare le delibere su sicurezza, reinserimento sociale, nonché
lavorativo ed infine il risarcimento dei danni.
Per mesi la situazione rimase
stagnante: ad aprile Masciari, per protesta, iniziò lo sciopero della fame e
della sete, intanto la ‘ndrangheta si fece sentire con segnali intimidatori (a
luglio un ordigno inesploso rinvenuto nei pressi dell’ex ditta del testimone di
giustizia, presso Vibo Valentia, un mese più tardi si registra la violazione
dell’abitazione).
Nel 2010 Masciari ha concordato con il Ministero dell’Interno
la fine del programma speciale di protezione: da allora vive alla luce del
sole, seppur sotto scorta.
La delibera per il conferimento della
cittadinanza onoraria è stato approvato con 29 voti a favore in una seduta consiliare
del novembre scorso (primo firmatario il consigliere Mattia Calise).
“L’approvazione
di questa delibera (la prima di iniziativa consiliare della amministrazione
comunale milanese, ndr) – ebbe a dire il sindaco Giuliano Pisapia – è un
segnale importante non solo per Milano ma per l’intero Paesa perché conferisce la cittadinanza onoraria a un uomo
che dà una testimonianza forte su come bisogna combattere le mafie. È
importante soprattutto per i giovani, perché capiscano che le mafie si possono
contrastare non solo a parole, ma anche con i fatti".
“Noi – spiegano dall’associazione di
volontariato quarratina - la vogliamo continuare a raccontare la storia di
Pino, della moglie Marisa e dei suoi due bimbi. La vogliamo raccontare con un
piccolo gesto, a confronto di quello che lui ha fatto per un Paese ed una
terra, la Calabria, che, quando non lo minaccia, sembra ignorarlo.
“ Saremo a
Milano assieme a Pino e a tanti amici che da anni lo sostengono nella sua lunga
ed estenuante battaglia che lo ha visto combattere, molte volte da
solo, contro la pervasività e la violenza ‘ndranghetista. Uno tosto, Pino, che
non ha peli sulla lingua e che ha coraggio da vendere e da trasmettere ai
moltissimi giovani che lo incontrano nelle scuole, nelle marcie, nelle
associazioni, in tutti i luoghi dove soffia il vento che cambierà la nostra
Italia”.
“Partiremo, perché è tempo di muoversi! Partiamo, perché Pino e la
gente bella d’Italia si aspetta che lo facciamo… Partiamo, perché il cammino è
lungo e c’è tanta strada da fare, insieme”.
Nel 2009 Pino Masciari ha
partecipato alla festa di “Paese Aperto” presso il Parco Verde di Olmi.
(http://www.pinomasciari.it/?p=4525
, il video integrale dell’incontro).
Andrea Balli
1 commento:
Credo che Pino debba essere conosciuto di più da tutti; per la sua forza il suo coraggio il suo esempio..
Conoscete Pino, e la sua storia..troverete molti aspetti che non sono troppo lontani dal nostro vivere a Quarrata...la mafia non è lontana da noi..siamo mafia quando non emettiamo fattura..siamo mafia quando affittiamo senza contratto..siamo mafia quando "aiutiamo l'amico professionista" siamo mafia quando non paghiamo le tasse siamo mafia sempre e comunque quando viviamo illegalmente!! Pino a voluto dire di no ad un sistema sicuramente molto più pericoloso di quanto detto prima...ma non crediamo di vivere in un altro paese...Daniele
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