mercoledì 14 marzo 2012

Falso Made in Italy. Anche il Comune di Quarrata alla manifestazione romana a difesa di produzioni tipiche e occupazione: stop al masochismo, no al "pecorino" rumeno finanziato con soldi dello Stato italiano.



PISTOIA-QUARRATA_. Avete assaggiato il pecorino prodotto in Romania? Non il “brânza de oaie” (formaggio di pecora, in rumeno), ma un formaggio chiamato pecorino, con l'aggravante che chi lo produce ha ricevuto finanziamenti da una società controllata dal Governo italiano, la Simest.
Ovviamente nulla ha a che fare il formaggio rumeno con il pecorino a latte crudo della montagna pistoiese o con quello romano o sardo.
Per tutelare il Made in Italy agroalimentare giovedì 15 Marzo 2012, a partire dalle ore 9,30 in piazza Montecitorio a Roma, si terrà un sit in a cui parteciperà una folta rappresentanza di Coldiretti Pistoia, che presenterà alla politica romana la forte sensibilità delle istituzioni locali al tema. Hanno approvato (o lo stanno per approvare) uno specifico ordine del giorno 20 dei 22 comuni della provincia: all'appello mancano Pistoia città e Montecatini.
Da Pistoia partirà una nutrita delegazione. Saranno presenti assessori e consiglieri dei comuni di Quarrata (per Quarrata ci sarà il consigliere comunale Pd Simone Niccolai, ndr), Cutigliano e Pieve a Nievole.
“Siamo in attesa di ulteriori adesioni istituzionale per questa che è una battaglia sacrosanta contro un atteggiamento masochistico dello Stato. È come pagare qualcuno perché ti dia martellate sulle ginocchia -ha dichiarato Francesco Sossi, direttore di Coldiretti Pistoia-. A Roma porteremo le delibere approvate dai comuni pistoiesi, che ringraziamo anche per la sensibilità e tempestività”.
In tutta Italia sono state approvate delibere in 12 Regioni, in 26 Province, in 41 Camere di Commercio e in ben 2.214 Comuni.
Il 'Pecorino' prodotto completamente in Romania con i soldi dello Stato italiano, è l'ennesimo esempio del cattivo servizio che la Simest rende all'Italia. Un esempio emblematico di come in questi casi lo Stato favorisca, non l'internazionalizzazione delle imprese o le joint venture, ma la mera delocalizzazione, sfruttando il valore evocativo del Made in Italy; favorendo la concorrenza sleale alle imprese italiane. Posti di lavoro all'estero, sfruttando la tradizione e la qualità che la lingua italiana evoca nei consumatori di tutto il mondo: il cosiddetto Italian sounding. Altri casi già denunciati da Coldiretti hanno riguardato vari insaccati dal nome marcatamente italiano (culatello, finocchiona, salame calabrese, ecc.) prodotti rigorosamente nel continente americano.
Organizzata da Coldiretti hanno aderito alla manifestazione romana agricoltori, cittadini, ambientalisti, associazioni dei consumatori, insieme a Sindaci e rappresentanti delle Istituzioni a livello nazionale, regionale e locale.
La manifestazione sarà l’occasione per affermare la centralità del settore agroalimentare, una delle poche leve competitive di cui il Paese dispone per ricominciare a crescere, ma anche un modo per denunciare gli ormai troppi casi di disattenzione e sottovalutazione nei confronti di un settore che è patrimonio del Paese.
Oggi Coldiretti Pistoia si chiede:
- perché dopo tante denunce il Ministero dello Sviluppo Economico non vieta per legge il finanziamento di prodotti realizzati all’estero che imitando il vero Made in Italy uccidono il futuro delle nostre imprese?
- perché chi con la terra ci lavora e ci vive si è visto aumentare l’IMU in maniera maggiore di chi la terra la usa per divertirsi o speculare?
- perché al tavolo del lavoro tra Governo e forze sociali, il nostro settore che occupa 1,2 milioni di lavoratori dipendenti oltre agli autonomi è l’unico a non essere stato invitato?
- perché dopo due leggi nazionali sull’etichettatura per fare sapere agli italiani quello che mangiano nessuno si è preso la responsabilità di applicarle?
L'agricoltura italiana è la prima a livello mondiale per valore aggiunto ad ettaro, il cibo è il più apprezzato e imitato nel mondo, l'export agroalimentare cresce a due cifre. Agricoltura e cibo sono un patrimonio economico, sociale, ambientale, paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Sono un patrimonio di tutti gli italiani! Tutto questo la gente lo sa ed è ora che anche la politica ne prenda atto.
Le ragioni della mobilitazione saranno illustrate dal presidente della Coldiretti Sergio Marini a partire dalle ore 9,30 in piazza Montecitorio a Roma con migliaia di manifestanti che presidieranno anche il Ministero dello Sviluppo Economico in via Veneto 33 e la sede della Simest in Largo Ottavio Tassoni.

Fonte: Ufficio Stampa Coldiretti Pistoia

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