QUARRATA_ Continua
da parte della giunta municipale e del sindaco Sabrina Sergio Gori in
particolare in questi ultimi mesi di
legislatura l’opera di sensibilizzazione riguardo ai temi della giustizia e
della legalità.
Tra queste ci sono le numerose intitolazioni di strade,
giardini ed edifici pubblici a personaggi che nulla hanno a che fare con
Quarrata ma che si inseriscono tutti in un progetto che si è andato consolidando
sin a partire dal 2002 e che ha avuto il suo perno” ideale” nella educazione
alla legalità e nella diffusione della cultura dei valori civili, dei diritti
di cittadinanza.
In questi anni
parallelamente alla nascita di nuove strade e di nuove urbanizzazioni il Comune
ha colto l’occasione per ricordare diversi personaggi degli ultimi anni della
storia d’Italia: in gran parte vittime del terrorismo e della mafia.
Tra questi ricordiamo Libero Grassi (a cui è
stato intitolato il Polo Tecnologico, ndr); Antonino e Ida Agostino, Filippo
Raciti (ispettore di polizia ucciso negli scontri avvenuti all’esterno dello
stadio di Catania il 2 febbraio 2007) a
cui è intitolato lo stadio comunale di via Boschetti e Campano, il Generale
Dalla Chiesa, don Pino Puglisi e molti altri.
Agli sgoccioli della conclusione del proprio
mandato arriva ora l’intitolazione anche per il Parco Giochi di Villa La Magia
(a cinque anni dalla sua inaugurazione..) e per il parcheggio pubblico posto
lungo la via Statale nella frazione di Barba.
L’area
attrezzata per i bambini posta all’interno del parco di Villa La Magia –
realizzata nel 2007 con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di
Pistoia e Pescia - sarà intitolata al giudice Antonino Caponnetto, magistrato
siciliano che ha ricoperto il ruolo dell’Ufficio Istruzione di Palermo dopo l'uccisione
del giudice Rocco Chinnici.
Fra le
motivazioni che hanno portato a questa intitolazione si legge come “A Antonino Caponnetto si deve l'intuizione di
combattere la mafia in modo organico ed innovativo, attraverso la creazione di
un pool di magistrati che si occupavano esclusivamente della lotta alla mafia,
e del quale fecero parte fra gli altri, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che
istruì il primo grande maxi processo a Cosa Nostra concluso con oltre 350
condanne in primo grado. Dopo le stragi di Capaci e di Via d'Amelio, Caponnetto
si impegnò strenuamente in un'opera di sensibilizzazione della cittadinanza e
dei giovani in particolare sui temi della legalità e della giustizia sociale,
nella convinzione che “solo una vera rivoluzione culturale che abbia al centro
il tema della legalità e l'educazione dei cittadini ai valori di giustizia e di
libertà può alimentare la speranza che il nostro Paese sradichi definitivamente
la mafia e si avvii verso una piena democrazia”.
“ L’intitolazione
dell’“Area Giochi Antonino Caponnetto” – ha affermato il sindaco Sabrina Sergio
Gori - si svolgerà in prossimità del 25
aprile, giorno della Liberazione. Lunedì
23 aprile infatti, i ragazzi delle nostre scuole, che ringrazio di cuore,
parteciperanno a questa cerimonia a cui sarà presente la moglie di Antonino,
Elisabetta, chiamata affettuosamente da tutti Nonna Betta. Legare vecchie e
nuove resistenze significa ricordare i profondi legami fra le generazioni;
legami che ci devono aiutare a a scoprire e valorizzare gli ideali di libertà,
giustizia e democrazia”.
Giuseppe Di Matteo |
Il
parcheggio del Barba è stato invece intitolato a Giuseppe Di Matteo il figlio
del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo che fu rapito il 23 novembre
1993 da Cosa Nostra per ritorsione nei confronti del padre, che non rinunciò
mai a collaborare.
Il piccolo Giuseppe a soli 15 anni, dopo ben 779 giorni di
prigionia, fu strangolato l'11 gennaio 1996 ed il suo corpo fu sciolto
nell'acido. I suoi aguzzini sono stati condannati all’ergastolo lo scorso 16
gennaio 2012, dalla Corte di Assise di Palermo.
“È un dovere
ricordare - ha aggiunto Gori - il
piccolo Giuseppe. Infatti i bambini sono preziosi per tutta la società. Le
barbarie della sua prigionia e della sua terribile agonia, durata più di due
anni, chiedono l’omaggio della città verso questa vittima innocente della
violenza e della sopraffazione mafiosa“.
a.b.
1 commento:
l'unica resistenza che si deve fare è contro il sindaco che non si ferma nemmeno quando sta per andarsene finalmente a casa sua, nel dimenticatoio. che spettacolo insopportabile!
Posta un commento