PISTOIA_ "Bene ga fatto il presidente del governo regionale, Enrico Rossi, e bene hanno fatto le consigliere regionali di tutti i gruppi politici ad annunciare una legge toscana contro la pratica delle dimissioni in bianco".
Interviene così Tommaso Braccesi, presidente diocesano del Movimento per la Vita, dopo l'annuncio che entro un mese sarà presentata in consiglio regionale una proposta di legge per contrastare un fenomeno di inciviltà: la pratica di far firmare, a lavoratori e lavoratrici, un foglio con dimissioni in bianco (prive, cioè, di data) da far valere a piacimento del datore di lavoro. Una pratica che riguarda in prevalenza le lavoratrici.
“Sembra
impossibile – prosegue Braccesi - ma
capitano spesso, anche in Toscana, anche a Pistoia, situazioni di donne
costrette a firmare dimissioni in bianco oppure impegni a non partorire, così
come non mancano casi di donne diventate vittime di mobbing solo per aver
comunicato di essere in attesa di un figlio.
“Come
presidente della locale sezione del Movimento per la Vita – aggiunge Braccesi - sono stato informato di
vicende del genere: vicende per fortuna denunciate e poi risolte con il
reintegro e il risarcimento del danno anche grazie alla collaborazione con la
Consigliere di parità della Provincia di Pistoia. E’ del tutto evidente
l’esistenza di un sommerso che mortifica la donna e il desiderio di maternità. Tali eventi,
incivili e inaccettabili, ci devono far riflettere su come la nostra società
non sia ancora preparata a conciliare i tempi della famiglia con quelli del
lavoro. Troppi, ancora, gli ostacoli contro il grande dono della vita che
nasce. E’
necessario anche chiedersi quante di queste donne, per mantenere il posto di
lavoro, sono di fatto condotte e/o costrette a percorrere la strada
dell’interruzione di gravidanza. Un dramma collettivo, vissuto però in
solitudine e nell’indifferenza della collettività".
"
Dunque - conclude - ben
venga questa legge toscana ma ben venga, da parte del Parlamento nazionale,
anche una norma più generale: bisogna restituire vita alla legge ingiustamente
cancellata dal governo precedente. Prima che politica, è una questione di
evidente civiltà”.
Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Pistoia
1 commento:
Vista con i miei occhi la fotocopia di una lettera di dimissioni firmata, senza data, di un ingegnere la cui società ha un appalto per noi. Quando l'appalto finisce l'ingegnere va a casa! Prodi a suo tempo fece un legge per impedire cose del genere (le dimissioni dovevano essere presentate tramite Comune o altri enti). Berlusconi giudicò la procedura troppo complessa ed abolì la legge per "farne una migliore". La stiamo ancora aspettando.
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