domenica 19 gennaio 2014

"I linguaggi della modernità, saperi distinti e lo smarrimento dell’uomo", il prof. Filippo Buccarelli inaugura il ciclo di incontri "Pensando ad Atene: riflessioni sulla democrazia contemporanea".

 
PISTOIA_ In corso Gramsci 37 alle ore 21.15 di martedì 21 gennaio con una lezione del sociologo Filippo Buccarelli, inizia e sarà presentato il ciclo di lectio magistralis voluto ed organizzato da Conservatorio san Giovanni, Amici di Groppoli e Associazione Culturidea che proseguirà tutti i successivi martedì, stesso orario, fino al 18 marzo. Nell’occasione vi saranno anche brevi interventi di Paolo Baldassarri, Gianpiero Ballotti e Riccardo Fagioli in rappresentanza delle tre organizzazioni fautrici del progetto.
Il tema del primo incontro è quello dei linguaggi della modernità. Linguaggi distinti per discipline spesso tra loro concorrenti ed inconciliabili, linguaggi sempre più miseri per consentire un loro approccio alla cultura di massa che poco ormai è cultura e molto meno massa. Nella società contemporanea, infatti, vi è una sempre più marcata disarticolazione tra pubblico e privato, sociale e individuale, quando invece il concetto di collettività rispecchia una massificazione come qualità (o scarsa qualità) di milioni di singoli che magari si confrontano su modesti argomenti attraverso un social network.
Di fronte a questa pochezza intellettuale anche gli stessi social network appaiono come una sorta di monologo collettivo in cui ciascuno degli interlocutori apporta le proprie nozioni, spesso superficialmente appurate e conosciute, cercando di dare ad esse una connotazione di verità. La verità, concettuale, assiomatica, tuttavia non esiste più in quanto tale, ma è stata sostituita da una verità tecnica che riguarda soltanto efficacia ed efficienza del pratico come del teorico.
Così questa appare sempre di più una collettività di singoli individui che alberga in una società in cui le informazioni, nozioni, anche le più astruse e disparate approdano nella vita quotidiana senza alcun filtro di verificabilità ed assurgono, a volte per poche ore, al rango di argomento di discussione e confronto.
Chi determina poi la gerarchia d’importanza secondo cui questi argomenti sono o non sono trattati? Quali sono i saperi e le tecniche che giustamente rivendicano una posizione di riguardo in questa dinamica della conoscenza e quali invece fuochi fatui di un nulla della sola apparenza? Come reagisce l’uomo contemporaneo, quello che vive la propria socialità soprattutto attraverso la mediazione della tecnologia e dei propri supporti, a questa massificazione di un sapere spesso inutile proprio per la sua intrinseca facilità d’accesso ed alla volatilità di tale sapere senza conoscenza?
Sarà il prof. Filippo Buccarelli, sociologo dell’Università di Firenze, a rispondere a queste domande cercando anche di dare una visione d’orizzonte dello smarrimento di un uomo contemporaneo che superficialmente affronta e sembra possedere elementi del linguaggio di scienza, economia, politica, letteratura, diritto, filosofia, psicologia, medicina, ma che invece ne ha soltanto una infarinatura sostanzialmente poco utile a sentirsi a pieno titolo cittadino del proprio tempo. Un uomo contemporaneo che ha abbandonato la categoria del dubbio che tanto cara fu nell’antichità per accasarsi sotto il comodo tetto delle semplici verità variabili. Un uomo che ha dimenticato come il dubbio scettico, il dubbio metodico fino al dubbio iperbolico, fossero in tempi non troppo lontani la base di qualsiasi ricerca di stessi e del mondo sia partendo dalla maieutica di Socrate che del cogito Cartesiano.
Il sociologo Buccarelli rispondendo a queste domande e ponendo altrettanti dubbi alle risposte opererà anche un excursus sulla complessa ed articolata offerta di riflessione che tutto il ciclo di incontri “Pensando ad Atene: riflessioni sulla democrazia contemporanea” organizzato da Associazione Culturidea, Amici di Groppoli e Conservatorio san Giovanni, vuole offrire alla città di Pistoia.
L’appuntamento è quindi per martedì 21 gennaio alle 21.15 corso Gramsci 37 secondo piano, saletta Fondazione san Giovanni Battista, ingresso libero.

Fonte: Ufficio Stampa Organizzazione

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