mercoledì 22 gennaio 2014

Ansaldo Breda. Idv: No alla vendita, si riparta da un Piano Nazionale del Trasporto.


PISTOIA_ No alla vendita di Ansaldo Breda, ma un rinnovato e urgente impegno del Governo Letta per scongiurare, nell'immediato, la cessione di questo asset strategico del settore dei trasporti per il nostro Paese e impostare, in prospettiva, il rilancio del settore ferroviario italiano attraverso il varo di un vero e proprio Piano Nazionale del Trasporto. E' quanto chiedono, in una nota congiunta, il responsabile regionale del Dipartimento lavoro-welfare Idv Toscana Roberto Rizzo e la Coordinatrice provinciale IDV Pistoia Daniela Sgambellone.
 
In un momento di estrema incertezza e apprensione circa le future prospettive industriali e occupazionali, le dichiarazioni nell'audizione alla Camera dell'Ad Alessandro Pansa, nelle quali ha ribadito la  linea della cessione del gruppo ferroviario, sono alquanto preoccupanti. "Le gravi dichiarazioni rilasciate dall'Amministratore Delegato di Finmeccanica Alessandro Pansa, all'audizione alla camera di ieri pomeriggio e riportate sul Sole 24 ore di oggi,della cessione del gruppo ferroviario prospettano un futuro inaccettabile per Ansaldo Breda.
Daniela Sgambellone (Idv)
L'ipotesi di vendere il ramo trasporti del Gruppo Finmeccanica, infatti, risponde evidentemente al solo scopo di tappare qualche falla nelle casse di Finmeccanica. Si tratta di una prospettiva miope e antieconomica, che forse risponde a precisi interessi dell'alta finanza e della speculazione, ma rischia seriamente di privare l'Italia di un settore industriale tra i più all'avanguardia e con maggiori margini di crescita" -sostengono i due dirigenti idv.
"Si parla di vendere quando invece è urgente ripartire da un progetto di rilancio per tutto il settore del trasporto su rotaia. In un momento di crisi che sta coinvolgendo il nostro Paese, infatti, quello ferroviario è il settore che mostra i più ampi margini di sviluppo e su cui occorre investire con forza, come altri Paesi europei stanno facendo da tempo, puntando sulla ricerca, sull'innovazione e sulle consolidate professionalità del sito industriale pistoiese. Non è soltanto una questione economica, pur imprescindibile, ma anche una scelta etica per il futuro del Paese: non è accettabile, infatti, che si parli con tanta facilità di dismettere gli asset civili del Gruppo per continuare a puntare sugli armamenti e sistemi di difesa".
"La Ansaldo Breda - spiegano Rizzo e Sgambellone -  non rappresenta, infatti, soltanto uno dei settori più floridi e di prospettiva per Finmeccanica e per l'industria nazionale, ma anche un bacino occupazionale da difendere a ogni costo, se davvero si vuole impostare la crescita del Paese all'insegna dell'equità sociale, e un volano indispensabile per fornire alla piccola e media impresa italiana la possibilità di stare agganciata a prodotti tecnologicamente avanzati".
"Noi di Italia dei Valori - chiude la nota - ci faremo interpreti e portavoce in tutte le sedi istituzionali delle preoccupazioni espresse dai lavoratori, dai sindacati e dal cna che avevamo incontrato nel mese di novembre chiedendo un incontro urgente al presidente Enrico Letta e sarà nostra premura stabilire quanto prima un contatto diretto con il Governo affinché faccia valere la propria golden share su Finmeccanica, scongiuri definitivamente l'ipotesi di vendita di Ansaldo Breda e difenda la strategicità dell'azienda e dei suoi 4000 lavoratori e le centinaia di piccole e medie imprese dell'indotto".


Fonte: Comunicato stampa

 

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