QUARRATA_ Venerdì 7 febbraio 2014 alle ore 21 presso i locali de La Civetta in via Corrado da Montemagno 19 a Quarrata il Movimento 5 Stelle Quarrata organizza la presentazione del libro “La Nuova Sanità Toscana- I 4 Ospedali Toscani e la Legge Truffa del Project Financing” (Edizioni Andromeda, pag. 192, euro 19,00) scritto dal pratese Daniele Rovai.
Alla serata sarà presente l’autore che parlerà del libro-inchiesta “che non risparmia niente e nessuno”.
Alla serata sarà presente l’autore che parlerà del libro-inchiesta “che non risparmia niente e nessuno”.
L’autore cercherà di rispondere a tutta una serie di domande: quanto è costato l’ospedale di Pistoia? Quanto costerà la sua gestione nei prossimi diciannove anni? Cos’è l’intensità di cura? Dove sta andando la sanità Toscana?
Per realizzare questo libro di inchiesta e di denuncia Rovai ha intervistato addetti ai lavori, tecnici ma ha anche recuperato e studiato i documenti pubblici che hanno portato all’affidamento dell’appalto in project financing. La realizzazione dei quattro ospedali in Toscana secondo Rovai muoverà tra soldi pubblici e privati quasi 2 miliardi di euro.
Ecco cosa si legge nella prefazione:
Una inchiesta che non perdona e non risparmia niente e nessuno. “Ecco perché la legislazione viene modificata ed orientata ai fini descritti sopra con l’invenzione del Project Financing, la Finanza di Progetto, un sistema in cui il Pubblico mette le maggiori risorse, una banca finanzia il privato sui futuri guadagni, il Pubblico garantisce il privato e la banca, e il privato avrà milioni di Euro all’anno, per decenni, sborsati dal Pubblico come affitto. Insomma una rendita futura che durerà decenni per il privato assicurata con denaro pubblico”.
Daniele Rovai nasce a Firenze il 2 luglio1964. Dopo gli studi liceali frequenta un corso di formazione professionale gestito dalla Regione Toscana per diventare grafico pubblicitario. Dal 1989 al 2005 lavora come grafico per fotolito, tipografie, studi grafici, case editrici ed agenzia pubblicitarie.
Daniele Rovai nasce a Firenze il 2 luglio1964. Dopo gli studi liceali frequenta un corso di formazione professionale gestito dalla Regione Toscana per diventare grafico pubblicitario. Dal 1989 al 2005 lavora come grafico per fotolito, tipografie, studi grafici, case editrici ed agenzia pubblicitarie.
Daniele Rovai |
Nel 2006 l’agenzia pubblicitaria dove lavorava da tre anni chiude per problemi economici. Per la prima volta disoccupato scopre la passione per il giornalismo investigativo.
Inizia a scrivere articoli e reportage per siti e giornal ion-line e cartacei sulle tematiche ambientaliste e nucleari, un tema, quest’ultimo, che lo ha sempre affascinato.
Nel 2009 realizza un’inchiesta sulla gestione delle scorie radioattive ereditate dalla stagione nucleare degli anni ‘70, dal titolo “Sogin: un’esperienza allarmante”.
L’inchiesta viene pubblicata dalla casa editrice UTET all’interno del saggio “Il Nucleare impossibile” curato dal professor Virginio Bettini dello IUAV di Venezia.
Nel 2011 un suo reportage, firmato insieme al giornalista Vincenzo Mulè per la rivista ILPUNTO, sulla scoperta di bidoni bucati di scorie radioattive stoccati nella centrale nucleare di Caorso, provoca l’apertura di un indagine da parte della Procura di Piacenza. Ad agosto del 2012 dopo aver letto un articolo su La Nazione, cronaca di Prato – la città dove abita – su uno sciopero al cantiere dove si sta costruendo il nuovo ospedale, scopre che gl ioperai che scioperano per il mancato pagament odello stipendio sono i dipendent dell’azienda che ha il sub appalto più importante. Inizia una ricerca che si trasforma ben presto in un’inchiesta su una delle opere edili più importanti e costose della Regione Toscana: la costruzione in finanza di progetto di 4 nuovi ospedali; un’operazione che tra costruzione, arredi e gestione muove finanziamenti pubblici e privati per quasi 2 miliardi di euro. Inchiesta che nel novembre del 2013 viene pubblicata dalla Casa Editrice Edizionia ndromeda. Da luglio 2013 lavora come operaio per una lavanderia industriale pratese.
“Mi considero un cittadino che si è ripreso ilproprio diritto ad essere informato”. È la sua risposta a chi gli domanda il perchédelle sue inchieste giornalistiche.
“Mi considero un cittadino che si è ripreso ilproprio diritto ad essere informato”. È la sua risposta a chi gli domanda il perchédelle sue inchieste giornalistiche.
A.B.
Nessun commento:
Posta un commento