mercoledì 1 gennaio 2014

Una convenzione quinquennale da 140 mila euro per il superamento del Centro Diurno tradizionale. Il Circolo Arci Olmi-Parco Verde scelto dall'Asl 3 di Pistoia per il progetto di Salute Mentale "I piaceri della vita".


QUARRATA_ Con la delibera n. 593 del 19 dicembre scorso (pubblicata all’albo pretorio  il 23 dicembre) il servizio Gestione delle risorse economiche finanziarie e strumentali dell’Asl 3 di Pistoia a circa un anno di distanza dalla sua redazione ha approvato una relazione del direttore dell’Ufsma (Unità funzionale salute mentale adulti) della Zona Distretto Pistoiese dottor Luigi De Luca (integrata nel novembre scorso) inerente il progetto “I piaceri della Vita”.
Il progetto riguarda la promozione di una serie di attività terapeutiche-riabilitative e di reinserimento di soggetti adulti con disagio mentale precedentemente svolte presso il Centro Diurno Sudest che era ospitato in un appartamento lungo la via Statale Fiorentina nella frazione di Barba, poi chiuso per una intervenuta inagibilità dello stabile. Allo scopo di proseguire quella esperienza di integrazione sociale ampliandola con l’attivazione di percorsi lavorativi a cura del personale del Dipartimento Salute Mentale dell’Asl 3 è stato individuato come nuova struttura idonea a svolgere sul territorio adeguatamente la progettualità elaborata dall’Ufc Salute Mentale Adulti il Circolo Arci Olmi “Parco Verde” di Quarrata con cui sarà nel corso dei prossimi giorni stipulata una convenzione che disciplinerà modalità e condizioni dell’attività.
Per il periodo gennaio 2014- Dicembre 2018 la convenzione prevede un costo complessivo quantificato in 140.000 euro, somma che trova copertura economica dal risparmio generato dal trasferimento di un utente in carico alla Ufc Salute Mentale Adulti della zona Distretto Pistoiese da una struttura residenziale esterna alla struttura residenziale aziendale Villino Desii “Perseo” di Pistoia.
Il Circolo Arci Olmi-Parco Verde di Quarrata coordinato da Stefano Marini (ex sindaco di Quarrata ed oggi alla guida della Spes, ndr) è come noto situato nella stessa zona della Piana Pistoiese dove dal 1999 era attivo il Centro Diurno Sudest e quindi è stato ritenuto "idoneo ad essere frequentato dagli utenti residenti nella zona di Agliana, Quarrata, Montale"..
Il centro diurno di Barba rappresentava l'unica articolazione territoriale dell'unità funzionale Salute Mentale Adulti con l'area in questione ed ha sempre svolto una funzione di integrazione e incontro con i soggetti presenti sul territorio (Comuni, Associazioni, Circoli). "La collaborazione con il Circolo Arci Olmi-Parco Verde di Quarrata- ha spiegato il dottor Luigi De Luca, direttore dell'Ufsma zona pistoiese - è iniziata dal 2009 attraverso la costruzione di iniziative comuni e percorsi integrati. Gli utenti hanno già costruito relazioni significative con il contesto, i volontari e con i diversi soggetti in relazione con il Circolo lavorando insieme concretamente ai progetti".Il Percorso “I Piaceri della Vita” - come si legge nella relazione allegata alla delibera -  fa parte della programmazione delle attività della riabilitazione dell’Ufsma dal 2008. Ha come obiettivo la gestione – grazie all’apporto di gruppi di lavoro di pazienti, di laboratori di animazione con bambini ma anche attività di ristorazione e di catering portando a compimento e trasformando in lavoro gli “esperimenti” riabilitativi. Pertanto i pazienti impegnati di volta in volta nelle attività percepiscono un contributo economico che in questa prima fase si è concretizzato con inserimenti lavorativi limitati al progetto in cui sono coinvolti o “mance” lasciate dagli amici per i quali hanno cucinato. Il percorso è stato supportato al contempo da un importante lavoro di formazione, di studio e comparazione attraverso una indagine conoscitiva di esperienze simili già attuate sul territorio nazionale. Inoltre sia gli operatori che i pazienti hanno frequentato corsi di formazione con il rilascio di attestato di Haccp e corsi di cucina e pasticceria organizzati dalla Provincia di Pistoia. In questo quadro formativo è stata inoltre importante la conoscenza e il confronto con le realtà organizzate in forma di Cooperative Sociali tipo B presenti sul territorio pistoiese e nazionale attraverso incontri in cui sono stati coinvolti anche i pazienti. Dai vari confronti è emersa la richiesta di trasformare l’attività riabilitativa in lavoro o all’interno di realtà esistenti o con la costituzione di una nuova coooperativa tale da garantire la specifica debolezza sociale dei pazienti in carico al Centro di Salute Mentale.
Da tempo – ha scritto il dottor Luigi De Luca - l’esperienza della riabilitazione pistoiese nell’ambito della Salute Mentale ha riconsiderato i luoghi e i metodi della riabilitazione ridefinendone il senso. Mentre le iniziative riabilitative non vengono più pensate come attività specialistiche mirate ad occupare il tempo libero dei pazienti, tendenzialmente, i luohi della riabilitazione si costituiscono negli spazi della vita ordinaria dove le persone si incontrano, discutono e lavorano insieme confrontandosi con gli effetti delle loro singolarità. Il metodo di tutte le attività riabilitative è comunque di contrasto contro le dinamiche sociali di esclusione e di stigmatizzazione. L’obiettivo è rappresentato dall’inclusione sociale, dalla costruzione di una rete di relazioni anche affettive e dall’integrazione lavorativa nel contesto delle relazioni sociali del territorio. Esso richiede di portare a termine il passaggio del superamento della struttura intermedia Centro Diurno. E’ necessario infatti che il Centro Diurno, fino ad ora fulcro della riabilitazione non sia più una istituzione semiresidenziale specifica, separata e marginale rispetto alle dinamiche sociali del territorio ma si ritrovi negli spazi collettivi e pubblici di incontro, svolgendo una funzione di raccordo, di indirizzo e di garanzia per i pazienti nel lavoro e nelle attività socialmente integrate come le Associazioni Culturali e sportive, i Circoli sociali cittadini, le associazioni culturali e sportive ed altro che sia presente. La decisione presa dall’Ufsma di Pistoia nel 2010 di non ricostituire il Centro Diurno Sudest a Barba e il percorso “I piaceri della vita” hanno permesso di incontrare il Circolo Arci Olmi con il quale va articolata una proposta di convenzionamento che permetterebbe di avviare un superamento del Centro Diurno tradizionale attraverso la natura evoluzione del Percorso in Progetto “I Piaceri della vita”.
Il Circolo Arci Olmi – come si legge nella relazione del direttore dell’unità funzionale Salute Mentale Adulti della zona Distretto Pistoiese – “è presente da anni nella zona di Quarrata e viene gestito da una associazione che ha per scopo la sempre più ampia diffusione della solidarietà nei rapporti umani e che ha tra i settori di intervento tutte le circostanze in cui si può dispiegare una battaglia civile contro ogni forma di ignoranza, d’intolleranza, di censura, d’ingiustizia, di discriminazione, di razzismo, di emarginazione, di solitudine forzata.
"La convergenza tra gli scopi e gli obiettivi del Circolo e quelli di una attività riabilitativa di salute mentale di comunità - conclude De Luca -   permette di puntualizzare una stretta collaborazione per raggiungere il risultato dell’inclusione sociale dei pazienti che perseguono progetti riabilitativi personalizzati. Per questi utenti, fino ad ora frequentanti il Centro Diurno SudEst, il Circolo mette a disposizione propri spazi dedicati per progettare secondo i tempi propri e le abilità di ciascun paziente tale collaborazione comune concedendo quotidianamente spazi dedicati entro le sue strutture allo scopo di concorrere ad abbattere l’emarginazione e lo stigma. Il Circolo assicura la possibilità che i pazienti possano preparare e consumare i pasti al suo interno e che essi partecipino alle iniziative socio-culturali che vengono messe in cantiere. Inoltre il Circolo si rende disponibile a creare con utenti e operatori una Cooperativa di tipo B mirante all’integrazione con il territorio, con le realtà del volontariato e dell’associazionismo in genere. Per realizzare tale progetto il Circolo si impegna sia ad accogliere inserimenti socio-terapeutici che ad avvalersi del lavoro degli utenti".

Andrea Balli

1 commento:

Anonimo ha detto...

cosa vuoi commentare....Stefano Marini!!!!!!!! che volete sperare Giuseppe.