martedì 5 novembre 2013

Furto di Croci a casa del Vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi. "Oggetti che possono abbagliare gli occhi ma privi di valore monetario".


PISTOIA – “Hanno rubato oggetti che possono abbagliare gli occhi ma non certo il portafogli: oggetti, fatti con rame e ottone dorati, del tutto privi di valore economico, ma di un notevole valore simbolico, soprattutto le tre croci pettorali donatemi da altrettanti pontefici: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Se chi le ha rubate prova a rivenderle, avrà una brutta sorpresa: valgono infatti poche decine di euro”. 
E’ amareggiato il vescovo di Pistoia, mons. Mansueto Bianchi, nel commentare un furto che ieri pomeriggio ha subito nel suo appartamento di via Puccini proprio mentre si stava preparando per un viaggio a Roma (mons. Bianchi rientrerà a Pistoia, dal Vaticano, giovedì 7 novembre).
Amareggiato – racconta per telefono da Roma a chi gli chiede un commento dopo la fuga di notizie sul furto – ma anche colpito per la circostanza di essere accumunato, in una stagione di evidente insicurezza davanti a questo tipo di reati, con le ansie e i timori di tanta parte della nostra gente. Ammesso possa consolare, neppure il vescovo è esente da furti che violano l’abitazione”.
Da notare che chi si è introdotto nell’appartamento vescovile rubando “oggetti donati” (oltre alle 6 croci pettorali in rame e ottone, anche una coppia di gemelli da polso che mons. Bianchi aveva ricevuto in dono per una sua ricorrenza e anche in questo caso di assai basso valore economico) ha scelto una giornata doppiamente particolare per l’uomo Mansueto: il suo compleanno, essendo nato a Lucca il 4 novembre 1949, ma anche l’anniversario (il settimo) della sua nomina a Pistoia dopo l’esperienza vescovile in Volterra.
Il “pettorale”, così è chiamata la croce che ogni vescovo è tenuto a indossare, è una fra le insegne vescovili dall’evidente significato. L’altra è il “Pastorale”, il bastone ricurvo che rimanda alle pagine evangeliche del “Buon Pastore”. Le croci che mons. Bianchi porta sul petto sono realizzate con materiale povero: lo stesso usato per le croci pettorali di papa Francesco. “Appartengono non a me ma alla Chiesa pistoiese – conclude il vescovo - e quelle donate dai pontefici rimandano al particolare rapporto con la Chiesa universale. Mi auguro che chi le ha rubate possa riflettere anche su questo”.

 
 
Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Pistoia

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