venerdì 7 settembre 2012

Numerosi "misteri pistoiesi" ancora oggi non trovano risposta. Dall'assalto delle carceri alla triste vicenda di Manrico Ducceschi. Un intervento di Roberto Daghini nell'anniversario della Liberazione di Pistoia.


 
PISTOIA_ A Pistoia si ricorda la Liberazione del settembre 1944. A questo proposito riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento di Roberto Daghini, consigliere comunale a Serravalle Pistoiese.

“Con la l’anniversario della liberazione di Pistoia non è possibile non pensare ai numerosi misteri che ancora oggi non trovano risposta.

A differenza delle altre città toscane, a Pistoia dai primi anni trenta alla caduta del fascismo gli antifascisti locali godettero di una relativa libertà.
Questa fu possibile per la natura stessa della città, dove i fascisti e antifascisti vivevano in simbiosi anche nelle stesse famiglie.     

Silvano Fedi
Questo clima di quieto vivere continuò con la caduta del fascismo   e l’occupazione,  a tal scopo fu stipulata un intesa non scritta, in cui gli antifascisti furono lasciati liberi di agire in cambio di evitare scontri sanguinosi e epurazioni a fine guerra. (ciò è poi effettivamente avvenuto)

A quest’ intesa aderì la direzione del PCI stalinista no gli anarchici, gli azionisti di Manrico Ducceschi e la componente comunista Troskista di Agenore Dolfi. 

Durante la resistenza non è chiaro l’assalto alle carceri di Pistoia,  di cui ancora oggi non si conoscono tutti i nomi dei liberati da Silvano Fedi e Licio Gelli.  Questo perchè  alcune pagine del registro matricolare risultano mancanti,   tolte perché non si conoscesse  chi era stato imprigionato e poi liberato.

Altro mistero l’uccisione di Agenore Dolfi forse ucciso da partigiani avversi perché non in linea con l’ideologia staliniana . L’eliminazione  del vice questore Scripelliti  ucciso probabilmente da  partigiani perché non rivelasse i nomi dei collaboratori della Questura ex fascisti  passati nelle file della resistenza.

Il funerale di Manrico Ducceschi
L’agguato a Silvano Fedi che quasi sicuramente si doveva incontrare a Montechiaro con qualche persona molto importante.

A liberazione avvenuta  il fallito attentato a Italo Carobbi progettato  nella montagna pistoiese nel dicembre 1945.  

La sparizione del primo verbale del CLN redatto a Campiglio , nascosto dentro una bottiglia di vetro.

La denuncia da parte di un partigiano della Formazione Bozzi di un progetto di assalto alla sede ANPI  pistoiese a fine del 1945.


Roberto Daghini
Il successivo processo intentato a due carabinieri si concluse con l’assoluzione di questi.

Presunti vagoni di banconote o di oro  scomparsi, persone tra cui anche appartenenti alle forze partigiane che si sono improvvisamente arricchiti con una serie di rapine alle banche locali e di altri caduti in disgrazia o scomparsi. 

In ultimo i misteri sul dopoguerra di Manrico Ducceschi lasciato solo e l’oblio in cui è caduto, dopo la sua morte e non in ultimo la vicenda della sua mancata attribuzione di una medaglia al valore. 

A mio parere la conoscenza di alcuni di questi misteri aiuterebbe a capire molti avvenimenti accaduti negli anni a seguire del dopoguerra,  per questo motivo non  è escluso che  sapremo poco o nulla.   

 

Roberto Daghini  

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