Il testo proposto è una raccolta di
venticinque componimenti poetici dedicati ad altrettante donne più o meno
celebri della storia, della letteratura, della mitologia, della tradizione
biblica. Le figure evocate parlano in prima persona, in un canto "solitario
e libero" che le fa rivivere e cerca di infondere un nuovo significato
alla loro storia.
Si spazia dalla prima donna, Eva, a Dulcinea del Toboso,
dalla poetessa Alda Merini alla Monaca di Monza, dalla dea Venere a una
Penelope controcorrente che respinge Ulisse di ritorno a Itaca, stanca di un
lungo "esilio in questa casa".
L'idea di rivisitare personaggi
femminili celebri, cari all'immaginario collettivo è senz'altro originale e il
linguaggio è pregnante e tutt'altro che banale.
Di origine siciliana, Grazia Frisina
ha vissuto fino al 1990 a Torino, per poi trasferirsi in Toscana. È stata
insegnante di lettere e ora è in pensione. Ha
pubblicato le sillogi: Dell’imperfetto sentire (2006), Foglie per maestrale
(ed. Il caso e il vento, 2009) e il romanzo A passi incerti (Pagliai ed.,
2009), con cui è giunta finalista alla XXVII edizione del 'Premio Firenze'.
Varie sue poesie compaiono su antologie e riviste.
a.b.
Nessun commento:
Posta un commento