sabato 29 settembre 2012

Primarie Pd/ Matteo Renzi a San Marcello Pistoiese L'ex sindaco di Quarrata si è schierato con il "Rottamatore".


 
QUARRATA-SAN MARCELLO PISTOIESE_ C’era l’ex sindaco di Quarrata, attuale assessore al bilancio al Comune di San Marcello Pistoiese a fare gli “onori di casa” a Matteo Renzi, sindaco di Firenze  candidato alle Primarie del Pd.
Sabrina Sergio Gori – non è più un mistero – ha scelto di appoggiare incondizionatamente il "Rottamatore" arrivato con il suo camper nella piazzetta Arcangeli, gremita da un folto numero di persone. L'incontro - a causa del maltempo - si è svolto all'interno della sala Baccarini.
E’ la prima volta che Renzi, incontra i comitati costituitisi in provincia di Pistoia. Lo ha fatto nel giorno in cui il suo “avversarioPierluigi Bersani ha compiuto gli anni.
E lui – nel corso della visita – non ha fatto mistero di aver postato via twitter all’indirizzo del segretario nazionale del Partito Democratico i suoi auguri. “Se vinco, se vinciamo- ha detto di fronte ad una platea di un centinaio di persone – faremo ciò che ci siamo prefissati ma se si perde alle primarie del centrosinistra darei mano a chi vince”. “Se però vince Renzi- ha aggiunto-  finisce la carriera parlamentare di D’Alema…”.
Il sindaco di Firenze ha richiamato l’articolo dello statuto del Pd secondo il quale dopo 15 anni di parlamento occorre dare spazio ad altri..
Renzi nell’illustrare i tre pilastri della sua campagna e cioè “Europa, futuro e merito” ha anche ribadito che la scelta “bellissima” fatta dal Pd di affidarsi alle primarie  è “un gioco che consente una sfida sui contenuti”.
 
In mattinata aveva fatto visita alla Dynamo Camp  di Limestre alla vigilia dell'annuale festa a porte aperte intrattenendosi a pranzo.
Dicevamo di Sabrina Sergio Gori. Nei giorni scorsi sul suo blog personale così ha spiegato la sua scelta di campo
Nel programma e nella proposta di Paese c’è del coraggio, c’è la voglia della sfida a viso aperto, perché al centro delle scelte ci sono le Città, inserite in una Europa che parte dal basso.
Perché i Comuni hanno diritto ad un Patto di Stabilità più giusto, ma i Comuni virtuosi devono essere premiati, perché danno più risposte ai cittadini, contribuendo inoltre al risanamento delle finanze pubbliche.
Se scendiamo in alcune linee programmatiche troviamo scritte nero su bianco tante idee per modernizzare il nostro Paese, per renderlo capace di futuro, capace di sfidare la complessità di un mondo che non si accontenta delle vecchie formule.
Matteo si è messo all’ascolto, a partire dalla Leopolda, di una società fatta da persone che vogliono dire la loro su ciò che li riguarda davvero.
Non bisogna più accontentarsi di promesse, il Fisco deve essere snello e leggero, ma ognuno deve contribuire; la burocrazia deve essere al servizio dei cittadini e non un moloch messo a guardia dei privilegi.
Occorre investire sulla scuola, premiando gli insegnanti migliori, costruendo una scuola pubblica fin dalle materne, perché i bambini sono speranza e investire sulla speranza significa credere nel futuro.
E’ necessario puntare sui giovani, sullo scambio di esperienze tra coetanei di Paesi differenti, per condividere le scelte e le conoscenze attraverso il Servizio Civile Europeo, significa costruire una Unione Europea, fatta di persone che vivono gli stessi ideali a servizio della democrazia.
Ogni italiano vorrebbe vedere dimezzato il numero dei Parlamentari, vorrebbe vedere aboliti i privilegi e i vitalizi, perché questa è equità, perchè questa è efficienza e miglior funzionamento delle Istituzioni.
E’ necessario investire sulle persone, per creare un welfare senza assistenzialismo, che dia pari opportunità di partenza, per realizzare una società basata sul merito, puntando sul contributo che ognuno può e deve dare per costruire un’Italia migliore.
Questa è l’ora che ognuno si metta in gioco, perché il nostro Paese ha bisogno dell’apporto di ognuno di noi, perché ciascuno può metterci del suo per cambiare, senza affidarsi alle comode deleghe in bianco, che finora non hanno consentito un vero cambiamento e un cambio di passo che, ora più di sempre, è indispensabile.
 
A.B.
 
 
 

 

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